30 gennaio 2012

Foto della manifestazione

Di seguito il link per visionare le foto della manifestazione


Purtroppo, la qualità delle foto e la disposizione a cerchio dei manifestanti non rendono bene l'idea dei numeri.
Chi avesse fatto delle foto, le può inviare alla mail del comitato: comitatosancarlo@gmail.com

Successo della manifestazione a Milano


«Eran trecento, eran giovani e forti...»

Fortunatamente, le analogie con la poesia di Luigi Mercantini finiscono qui: i partecipanti alla manifestazione organizzata dal Comitato san Carlo Borromeo erano trecento, erano giovani (chi più chi meno, ma questo è il bello della Tradizione), forti e determinati a far valere i diritti di Nostro Signore. Dobbiamo però scusarci, dati i tempi che corrono: non volevamo essere trecento, come gli Spartani di Leonida, e abbiamo fatto il possibile per diventare trecentouno o duecentonovantanove, ma proprio non ce l'abbiamo fatta (questo nel caso in cui qualche giornalista avesse scritto che, essendo trecento come gli Spartani, il nostro sarebbe stato un tentativo di rievocare un mondo reazionario-fascista-negaziosta-e-chi-più-ne-ha-più-ne-metta).

«...'l tacere è bello» (Dante, Inferno IV, v. 104)

Questa mattina, come ormai facciamo da un mese a questa parte, cerchiamo su Google: “Castellucci” e “Comitato san Carlo Borromeo”, per vedere cosa si dice di noi e come i media raccontano la manifestazione di ieri. Risultato? Solo un articolo de La stampa, uno – davvero onesto e sincero – di Paolo Deotto (che ringraziamo) su Riscossa cristiana e poco altro. Perché? La risposta la troviamo nelle parole di un giornalista – della fazione esattamente opposta alla nostra – che ieri sera ci ha detto: “si vede che qui c'è qualcosa di diverso rispetto alla manifestazione del 24 gennaio...” E cos'è questo qualcosa di diverso? L'ordine e la disciplina che caratterizzano i fedeli: nessun protagonismo e nessun fanatismo. Solo amore sincero nei confronti di Colui che è morto sulla Croce per salvarci. Colui che ha versato per molti, anche per Castellucci, quel Sangue, «di cui una sola goccia può salvare il mondo intero da ogni peccato».

Una Croce al centro e gli stendardi raffiguranti Maria Santissima e Nostro Signore, per ricordare a tutti che noi siamo semplicemente cattolici: rifiutiamo qualsiasi altra etichetta, perché la nostra unica bandiera è la Croce.

Perchè, quindi, la stampa tace? Perché si è svelata davvero la Chiesa. Come è o, meglio, come dovrebbe essere: fatta di persone ricche di Fede, di Speranza e di Carità. Non i soliti “musoni”, che la stampa presenta, ma un popolo felice. Ricco di quella felicità che si può avere solo quando si assaggia ogni giorno un pezzettino di Paradiso con la preghiera, con il Rosario e i Sacramenti. Aveva ragione Bernanos a scrivere, ne Il diario di un curato di campagna, che «il contrario di un popolo cristiano è un popolo triste».

È stata scardinata l'immagine che il mondo aveva della Chiesa e dei cattolici. Per questo oggi è calato il silenzio.

«Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede» (San Paolo)

Che dire, allora, come conclusione di questo mese di telefonate, di mail ricevute e spedite con ritmo esponenziale? Che, innanzitutto, l'amicizia in Cristo dà dei frutti che l'uomo non può nemmeno immaginare. Dà la capacità di discutere, di scontrarsi e di crescere assieme. Tutto per la maggior Gloria di Dio. Dà la possibilità di capire che le azioni, se non sono sorrette dalla preghiera e dalla meditazione, non portano da nessuna parte. Dà l'occasione di ringraziare quei sacerdoti che ci hanno aiutati e che, ogni domenica, ci offrono la possibilità – attraverso la Santa Messa – di ricevere «il pane degli Angeli, il Re dei re, il Signore dei dominanti» (San Tommaso). 

Ringraziamenti

Ringraziamo le circa quaranta unità delle forze dell'ordine, che ci hanno tenuto compagnia per tutta la serata: forse si saranno annoiate a sentire centocinquanta “Ave, Maria” e tanti canti cattolici. Forse avrebbero voluto una serata più movimentata, ma – come abbiamo testimoniato – non è nel nostro “stile”.

Infine, un grazie di cuore a tutti i cattolici accorsi: che Dio ve ne renda merito! Da lassù saprà ricompensare il vostro sacrificio!

Ad majora
Comitato "San Carlo Borromeo"

La serata di preghiera del 28 gennaio

Fonte: Riscossa Cristiana

Che ne dite? Cosa spinge trecento persone, di tutte le età, a passare una serata – quasi tre ore, dalle 19 fin oltre le 21.30 – a prender freddo e pioggia in piazzale Libia a Milano? E tanti di loro ne hanno fatta di strada: chi viene da Bergamo, da Lecco, altri da Vicenza, o da Rimini, da Terni, e da altre città ancora. Tutti lì, in mezzo al piazzale, molti con una candelina accesa in mano, a recitare il Rosario, guidati da alcuni sacerdoti.

Stasera gli agenti di Polizia e i Carabinieri sono pochi in confronto alla serata di martedì scorso. Nel piazzale saranno una quarantina, altrettanti vicino al Teatro. È una serata diversa anche per loro, abituati a controllare facinorosi, o a ricevere dagli stessi sputi e sassate, e a poterli contrastare o meno, a seconda della collocazione politica dei facinorosi. No, stasera sono lì a controllare centinaia di fedeli che pregano.

27 gennaio 2012

Ci presentiamo

Ci permettiamo di rispondere ad una domanda che più volte ci è stata fatta, e che a ben pesarci desta sorpresa pure a noi.


Tutto cominciò a Castellucci, ops, tarallucci e vino...

Quattro amici -due studenti, un ragioniere e un ingegnere informatico- commentano la contestazione francese all'opera di Castellucci: "Hai visto cosa hanno fatto in Francia?", "Sì, cinquemila persone - mica bruscolini - hanno pregato assieme per far valere i diritti di Dio e a guidarli c'era anche il capo della Conferenza episcopale francese!". "Potremmo fare una cosa del genere, no?". "Massì, facciamolo". Cominciò così - forse un po' sbilenca, ma certamente determinata - la nostra opposizione allo spettacolo di Castellucci. Quattro amici (non al bar), mossi solo dall'amore per Dio, si davano da fare per proteggere quel Volto dolcissimo, ma qualcosa andò storto...


Una foto significativa

A poche ore dalla manifestazione organizzata a Milano, pubblichiamo questa foto speditaci qualche giorno fa da un sacerdote.
Si tratta di una lapide posta nella Chiesa di Sant'Anastasia a Verona, che ricorda come ben  30.000 cattolici, la sera del 29 Maggio 1909, decisero di scendere in piazza per riparare uno spettacolo blasfemo messo in scena nel teatro veronese. 
A distanza di 103 anni, altri cattolici saranno in Piazzale Libia, a Milano, per riparare un'offesa analoga e spinti dallo stesso desiderio: relegare all'oblio un regista che si costruisce la propria fama offendendo Dio.

Comitato "San Carlo Borromeo"



Odio gnostico verso il Creatore



Fonte: "Il Foglio" - 26 Gennaio 2012

Diciamocelo: la pièce di Romeo Castellucci sul volto di Cristo è anzitutto una sacrilega boiata. Tutta incentrata su una sorta di “merdosofia”, una vera filosofia degli escrementi. Per il regista, Romeo Castellucci, come ripete spesso, “la merda è la materia per definizione”. Alla Stampa ha, per esempio, dichiarato: “Ma la “merda è la materia per antonomasia, ciò che rimane” (la Stampa, 21 gennaio). Non sono un esperto del tema, ma penso di aver afferrato il concetto. 
Trattasi, semplicemente, di gnosi: della vecchia dottrina secondo cui la materia è il principio del male, il corpo una prigione, questa nostra vita terrena lo scherzo di un Dio Creatore non buono ma maligno. Di qui la scritta “non sei il mio pastore” che compare sul dipinto di Antonello da Messina; di qui i bambini, innocenti per definizione, che colpiscono il Creatore, colpevole (bambini che, ricorda Claudia Castellucci in un suo libro, non sospettano “minimamente che dobbiamo rendere grazie a qualcuno che ci sorvegli e ci salva”); di qui l’interpretazione positiva di Lucifero, “primo martire”, e negativa della Genesi, presentata in altre opere non come atto d’amore, ma come errore e crudeltà di Dio. Solo così si spiega l’insistenza dell’autore sulla merda come “metafora”, sulla merda che invade il palcoscenico e che sembra dire allo spettatore che, in fondo, è la vita stessa ad essere una merda. Che i figli, anche il Figlio di Dio, altro compito non hanno che pulire la merda di loro padre. Che i padri, altro non finiscono per fare che insudiciare i figli con i loro escrementi, la vera “eredità-parola di Romeo- lasciata dai padri ai figli” (e da Dio agli uomini).

25 gennaio 2012

Comunicato stampa 25/01/2012


Il Comitato "San Carlo Borromeo", purtroppo, deve registrare il tentativo da parte del Teatro  "F. Parenti" e dei mezzi di informazione di "recintare" l'iniziativa all'interno di gruppi politici o ideologici ben precisi, operazione mediatica mal riuscita, proprio grazie alla trasversalità delle adesioni ricevute dal nostro Comitato (primo in Italia a denunciare uno spettacolo che diversamente sarebbe passato sotto silenzio): semplici cittadini, scuole, congregazioni religiose, parroci, Vescovi, fino ad arrivare al Sommo Pontefice.

Il Comitato si difende anche dalle accuse di ignoranza e poca maturità sentenziate dal Castellucci e lo fa con le stesse parole del regista che, forse, soffre di poca memoria.
Infatti se qualche giorno fa ha negato decisamente di aver mai voluto coprire di feci il volto di Gesù ("Che idea! Niente di più falso, di cattivo, di tendenzioso" – Libero, 20/01/2012), nel 2010 in un'intervista rilasciata all'emittente "E20 Romagna", ha dichiarato che l'obiettivo è di «far incontrare l’escatologia in questa performance con la scatologìa in senso letterale, quindi la m..... (la parola è proprio quella lì, ndr)». 
Sempre nella stessa intervista, il regista si è proposto di «illuminare la m..... (sempre quella parola lì, ndr) con la luce divina» e di: «Gettare un po’di m.... (sempre quella, ndr) sul Volto di Dio»

La verità oggettiva è che questo è uno spettacolo blasfemo e pertanto il Comitato "San Carlo Borromeo" conferma la sua presenza Sabato 28 gennaio, alle ore 19 in Piazzale Libia, per riparare pubblicamente a una tale bestemmia e invita tutti i cattolici a parteciparvi.
Comitato "San Carlo Borromeo"

Come raggiungere piazzale Libia

La manifestazione si terrà Sabato 28 Gennaio 2012 alle ore 19.00 in Piazzale Libia (vicino il Teatro "F. Parenti").
Di seguito le informazioni per poter raggiungere il luogo. Cliccando sul link in basso, è possibile scaricare le istruzioni in pdf.


Un messaggio di padre Konrad zu Loewenstein



"Alla Direttrice del Teatro Parenti e ai suoi collaboratori: sappiate che dovrete rendere conto a Dio per le vostre balsfemie, capaci di attirare il castigo di Dio non solo su di voi, ma anche su popoli interi."

Padre Konrad zu Loewenstein
FSSP

Il video che inchioda Castelucci

Riportiamo il lettore a questo documento diffuso da "Il Giornale".

Apri il video

23 gennaio 2012

La necessità di riparare

Secondo S Tommaso la bestemmia è il più grande dei peccati. (II-II q 13 a 3) Essa si oppone direttamente alla bontà divina, detestandola e viola la virtù di religione che è parte della virtù di giustizia. Invece di rendere a Dio l’onore che gli è dovuto, lo si insulta. Per questo esige una riparazione che consisterà a rendere a Dio, nella misura in cui è possibile, la gloria e l’onore di cui è stato privato e cancellare così l’ingiuria che ha subito.

Il prossimo spettacolo al Teatro parenti di Milano costituisce una pubblica bestemmia contro Nostro Signore Gesù Cristo. Una pubblica bestemmia richiede riparazione per l’onore di Dio oltraggiato, con manifestazioni pubbliche di fede e di preghiera. L’amore di Dio è proporzionato al desiderio di riparare le offese che egli riceve. L’atto più grande in riparazione del peccato fu il sacrificio di Gesù sulla Croce. Tale sacrificio si rinnova in maniera incruenta nella S. Messa. Per questo è importante fra gli atti di riparazione di offrire e partecipare a S. Messe a questa intenzione.E’  necessario poi pregare e fare sacrifici per la conversione di coloro che, con questo gravissimo scandalo, offendono il Signore, sono la causa della perdita delle anime e meritano l’inferno eterno.
Infine la pubblica riparazione è indispensabile per preservare la società dai castighi che le offese alla  maestà divina, attirano su di essa. Per questo è importante partecipare numerosi alle manifestazioni di preghiera che avranno luogo a Milano, senza badar a sacrifici… per l’onore di Nostro Signore Gesù Cristo.
Don Pierpaolo Maria Petrucci
Sacerdote Fraternità Sacerdotale San Pio X

Padre Cavalcoli risponde a Sgarbi


Bologna, 21 gennaio 2012

Caro Dott.Sgarbi,
ne Il Giornale del 20 gennaio ho letto un suo articolo sullo spettacolo di Castellucci. Al riguardo vorrei fare alcune osservazioni, perché gli argomenti che Lei porta per contestare il valore della Lettera della Segreteria di Stato sono facilmente confutabili.
Lei afferma che “ogni ‘censura determina una vittima, e quindi procura l’effetto opposto di trasformare quello della Chiesa in un potere inquisitorio contro la libertà d’espressione. Chi viene ‘inquisito’ diventa vittima e ottiene un beneficio sia di pubblico, sia di consenso”.
Rispondo dicendo che la sua affermazione circa la “censura” è troppo assoluta. Lei come critico sa benissimo che esistono opere censurabili ed opere non censurabili e giustamente in molte occasioni Lei hai esercitato, come critico d’arte, questo suo diritto di valutare ora positivamente ora negativamente.

La corrispondenza tra Padre Cavalcoli e Mons. Sanna


Lettera di P. Giovanni Cavalcoli a Mons. Ignazio Sanna
Bologna, 11 Gennaio 2012
Eccellenza Reverendissima,
immagino che Ella sarà venuta a sapere della reazione sdegnata e quasi incredula diffusa soprattutto online di molti cattolici nell’apprendere che prossimamente a Milano verrà rappresentato lo spettacolo di Romeo Castellucci “Il concetto del volto del Figlio di Dio”, che termina con un lancio di sassi da parte di un gruppo di ragazzi contro una stupenda e commovente immagine di Nostro Signore Gesù Cristo del famoso pittore Antonello da Messina, oltre al fatto che l’immagine del Sacro Volto viene indegnamente imbrattata, con l’evidente significato di voler così insultare in modo blasfemo la Persona del Divin Salvatore.
Ma quale non è stata la mia sorpresa nell’apprendere oggi che l’E.V. in occasione dell’omelia tenuta il 2 novembre scorso al cimitero di Oristano per la Commemorazione dei Defunti, ha pronunciato le seguenti parole: “Anche se gli attori dello spettacolo Sul concetto di volto del Figlio di Dio rivolgono all’immagine maestosa del Cristo di Antonello da Messina la domanda accorata: ‘perché ci hai abbandonato?’, il regista dell’opera ribadisce che “noi siamo nutriti dell’immagine di Cristo”. Ella poi commenta le parole del regista citando S.Agostino: “In realtà, il volto del Signore, riscoperto da S. Agostino come bellezza sempre nuova e sempre antica, mai uguale eppur sempre lo stesso, veglia su ogni stagione del cuore. ‘La sua grazia rimane per sempre, la sua fedeltà è fondata nei cieli’ ” (Sal 88, 3).

21 gennaio 2012

Il tuo Volto, Signore, io cerco

Nell’Antico Testamento si parla del “Volto di Dio” a più riprese. Si tratta, evidentemente di un antropomorfismo, dal momento che Dio è “purissimo Spirito” e che quindi non ha un volto, delle mani o dei piedi. Ma l’uomo ha bisogno di simili immagini concrete.
Il “Volto di Dio” è Dio stesso, poiché il volto esprime e fa conoscere la persona, “chi è” che ho davanti. A contrario: nell’antichità, per esempio nel teatro greco, gli attori portavano una maschera, cioè un altro volto che esprime un’altra persona: ad esempio la maschera del filosofo, o quella del medico, ecc. Questo fa l’attore: porta in scena una faccia che non è la sua. Ma al di fuori della scena, il volto di una persona esprime - normalmente - chi è quella persona, me la fa conoscere.
 


20 gennaio 2012

Lettera aperta ad Antonio Socci


Caro Antonio Socci,
Le scrivo in nome del Comitato San Carlo Borromeo, dopo aver letto il suo articolo su Libero nel quale accoglie l'interpretazione che Castellucci stesso dà della sua opera: essa sarebbe più una preghiera che una bestemmia. La invito anzitutto a non prendere per oro tutte le parole che escono dalla bocca di Castellucci. Lei scrive che "non c'è motivo per non credergli". Sinceramente penso che più di un motivo ci sia e che, anche se le intenzioni dell'autore fossero sincere, lo spettacolo rappresenti oggettivamente un'offesa per la Fede cristiana, lo voglia o no Castellucci. 

Non sono solo i fondamentalisti cattolici a pensare questo, come i giornali, fino a poco fa, avrebbero voluto farci credere: è quello che hanno pensato diversi vescovi francesi e 58 deputati dell'Assemblea Nazionale francese che hanno firmato una petizione contro la cristianofobia in cui si menzionava esplicitamente lo spettacolo in questione; è quello che ha pensato la Curia di Milano chiedendo che sia rispettata la sensibilità dei cattolici milanesi; è quello che ha pensato Mons. Negri, il quale, riferendosi allo spettacolo, parla di "episodio miserevole dal punto di vista della espressione, non dico artistica, ma dell'espressione umana" ; infine è quello che ha pensato il Vaticano il quale giudica l'opera "offensiva" e auspica una "reazione ferma e composta della comunità cristiana guidata dai suoi Pastori". Ci sorprende che le parole di Castellucci, citate anche da Lei, abbiano potuto rassicurare tanti cattolici sul significato della sua opera. Infatti, per riprendere le parole di Mons. Negri, è in primo luogo un problema di espressione: le azioni e gli elementi messi in scena hanno una vita che è indipendente dalle intenzioni dell'artista. 

19 gennaio 2012

Un'ulteriore condanna dalla Sala Stampa Vaticana

Città del Vaticano, 19 gennaio 2012 - Dal Vaticano è arrivata una critica esplicita allo spettacolo dal titolo ‘’Sul concetto di volto nel figlio di Dio’’ di Romeo Castellucci che sara’ rappresentato al teatro Franco Parenti di Milano nei prossimi giorni.
In una lettera l’assessore per gli affari interni della Segreteria di Stato, monsignor Peter Wells si parla di ‘’opera offensiva nei confronti di nostro Signore Gesu’ Cristo’’ ma anche ‘’di una reazione della comunita’ cristiana’’ che deve essere ‘’ferma e composta’’ e ‘’illuminata e guidata’’ dai suoi pastori.

A questo testo ha fatto seguito una lunga e importante precisazione del direttore della Sala Stampa della Santa Sede padre Federico Lombardi, che tende a spegnare sul nascere gli eccessi polemici. ‘’Il senso della lettera proveniente dalla Segreteria di Stato - spiega padre Lombardi - e’ molto chiaro. Prendendo atto del fatto che si rappresenta un’opera che risulta offensiva delle convinzioni religiose dei cristiani, la lettera allarga il discorso ed ‘auspica che ogni mancanza di rispetto’’ di questa natura ‘’incontri la reazione ferma e composta della comunita’ cristiana, illuminata e guidata dai suoi Pastori’’’.
 

La Santa Sede condanna lo spettacolo di Castellucci!

Di seguito la  risposta  della Segreteria di Stato del Vaticano, alla lettera inviata da Padre Cavalcoli a Sua Santità Benedetto XVI.
Romeo Castellucci e il Teatro Parenti, avendo incassato la condanna -dopo quella della Curia di Milano- anche quella della Santa Sede, avranno ancora l'arroganza di sminuire la protesta defininendola una battaglia di "oltranzisti" cattolici?


Protestare non significa rischiare di fare pubblicità


Sempre più numerose sono le persone disposte a partecipare alle manifestazioni pubbliche di protesta e di riparazione a Milano, per reagire contro lo spettacolo blasfemo di Castellucci. Da alcuni cattolici, però, questa reazione è vista con una certa diffidenza e capita di sentire l'obiezione: "Ma non si rischia così di fare pubblicità allo spettacolo? Non è proprio quello che vuole Castellucci?"
In realtà, è abbastanza chiaro che per il singolo cattolico, o per la singola associazione, quest'obiezione non dovrebbe avere ormai nessun peso quanto alla decisione pratica da assumere, cioè quanto a decidere se appoggiare o partecipare alle manifestazioni pubbliche previste davanti al teatro: infatti, ormai "il dado è tratto", lo spettacolo e il suo autore sono, purtroppo, già di fama internazionale e il Teatro Franco Parenti ha già venduto tutti i biglietti. Ma, a parte questo, l'obiezione fa soprattutto pena dal punto di vista dei principi e deriva dall'aver sottovalutato l'oggettiva gravità della rappresentazione in questione. Siamo purtroppo abituati a sentire parlare di azioni blasfeme e sacrileghe e questo ci potrebbe rendere abbastanza indifferenti davanti all'ennesima provocazione. Al limite ci ispirano un po' di disgusto i responsabili di queste azioni ma, in fin dei conti ci ispirerebbe molto più orrore un omicidio o qualcosa del genere. Ebbene, se questo è il caso, per un cattolico, c'è qualcosa che non va. Non dobbiamo reagire sulla base di sentimenti, ma sulla base dell'intelligenza illuminata dalla Fede.

18 gennaio 2012

Comunicato stampa 18/01/2012

Notiamo con dispiacere l’inasprimento dei toni nel dibattito.
Vogliamo pertanto prendere la distanza dagli “opposti estremismi”.
Prendere la distanza sia da quelle persone, che in buona o cattiva fede, ferite nelle loro credenze stanno reagendo in maniera più o meno civile, più o meno ragionevole.
Il nostro blog ha sempre cercato di mantenere toni pacati, siamo dell’idea che non è un offesa a riparare un’altra offesa.
Inoltre vogliamo sottolineare che il dibattito verte su un’opera teatrale, o presunta tale, pensiamo che ogni altra argomentazione (integralismo, antisemitismo, …) sia fuori luogo; tanto più quella di antisemitismo, Gesù era ebreo, e chi fa la figura dell'antisemita è semmai Castellucci.
Vogliamo anche deplorare il comportamento di certa stampa, e in certa misura anche del Teatro Parenti, che si è sempre riferito a noi come “integralisti”, “gruppuscoli”, “fanatici”, “ignoranti”.
I fatti sono altri: chi ha preso posizioni contro lo spettacolo è invece l’Arcivescovo di Milano, l’ordinario del luogo, il che equivale a dire la Chiesa stessa.
I ruoli non debbono essere invertiti: noi siamo la parte offesa, o meglio la parte offesa è l’Onnipotente, è offendendo Lui che offendono tutti noi cattolici, ed offendono ciò che abbiamo di più caro.
Chiediamo ancora il rispetto. Rispetto per le nostre opinioni: non è corretto essere criticati per ciò che non abbiamo detto ne per ciò che non abbiamo fatto. E soprattutto rispetto per la nostra fede, pertanto chiediamo nuovamente, cortesemente, ma con la massima fermezza la sospensione dello “spettacolo”.

COMITATO SAN CARLO BORROMEO

Manifestare è sacrosanto

Fonte: "La Bussola Quotidiana" - 13 Gennaio 2012


Ricordo ancora le vignette contro Maometto pubblicate alcuni anni orsono in Danimarca. L’effetto di quella trovata, e di analoghe successive, fu l’uccisione di alcuni cristiani. Ma anche a prescindere da quella reazione maledetta, personalmente mi indignai anche contro quell’ottuso giornalista occidentale che aveva voluto prendersi gioco, in quel modo, di una religione (che pure è, per un cattolico, falsa ed erronea). Penso che non si possa mai affrontare un dibattito, con qualsiasi avversario, ingiuriandolo in ciò che ha di più caro. Sputando sopra ciò in cui crede. Con un islamico, un buddista o quello che si vuole, si può discutere, argomentare, ma sempre usando la ragione e il rispetto. 
Invece la cultura laicista, questo, non lo capisce. Perché è profondamente intollerante, per natura. Non sopporta che vi sia nulla di sacro, di elevato, di metafisico. 

17 gennaio 2012

Lettera di un'intera Scuola dell'Infanzia


In questi giorni abbiamo ricevuto migliaia di e-mail di protesta contro il Teatro "F. Parenti", tutte molte belle e commoventi. Di queste abbiamo deciso di pubblicarne una che, per la sua particolarità, ci ha colpito tanto.
E' una lettera scritta da un'intera scuola dell'Infanzia a firma della dirigente scolastica, di tutto il personale e dei bambini e famiglie che la frequentano. Le parole della dirigente e il testo finale dei bambini fanno venire lacrime di commozione e vivere nella speranza che, nonostante questa cristianofobia dilagante, c'è ancora nel nostro Paese un forte spirito cattolico.
La pietà spinse la Veronica ad asciugare il volto insaguinato e pieno di sputi di Gesù durante la sua terribile Passione e il suo premio fu l'impressione del sacro volto sul panno della pia donna. Che l'appello di questi bambini e di tutte le persone che ci hanno scritto (e continuano a farlo), unitamente alle loro preghiere, possano essere una consolazione per il Sacro Volto oggi deturpato dal liquame e dalle pietre lanciate nella rappresentazione di castellucci.
Comitato "San Carlo Borromeo"


Lettera aperta ad Andrée Ruth Shammah


Gentile Andrée Ruth Shammah,
il Comitato san Carlo Borromeo prende le distanze dalle parole volgari che alcuni blogger Le hanno rivolto contro. Non è nello stile del Comitato usare parole a sproposito e, soprattutto, insultare le persone.
Forse, Lei non ha avuto modo di informarsi sulle nostre iniziative perché è stata travolta dagli eventi legati alla rappresentazione di Sul concetto di Volto nel Figlio di Dio, ed è per questo che riteniamo opportuno presentare le finalità del nostro comitato.

16 gennaio 2012

Mons. Negri condanna lo spettacolo

Fonte: http://www.labussolaquotidiana.it/ita/articoli-quando-la-chiesa-non-pu-tacere-4201.htm

Sulla vicenda della rappresentazione teatrale “Sul concetto di volto del Figlio di Dio”, in programma a Milano dal 24 al 28 gennaio, che tanto fa discutere per il suo contenuto blasfemo e per le manifestazioni annunciate da diversi gruppi cattolici che propongono messe e preghiere di riparazione, abbiamo sentito il vescovo di San Marino-Montefeltro, monsignor Luigi Negri.

Intervengo sulla base delle notizie lette e ascoltate in questo periodo. Notizie che sono a volte confuse e contraddittorie sui dettagli, ma chiare quanto alla sostanza, provengono da fonti diverse e certamente perciò non sono ideologicamente condizionate.
Mi pare che innanzitutto ci sia da dire che questo è un episodio miserevole dal punto di vista della espressione, non dico artistica, ma dell’espressione umana. Ed è certamente la conferma di quello che ho già detto immediatamente dopo gli scontri di Roma del 15 ottobre scorso, in ordine alla distruzione della statua della Madonna: il filo conduttore, che unisce espressioni che apparentemente sembrano divergere moltissimo, è l’anticristianesimo.

Comunicato Stampa 16-01-2012

Il Comitato vuole portare l’attenzione su alcuni punti:

1.IN MERITO ALLA PRESA DI POSIZIONE DELLA CURIA
Il Comitato San Carlo Borromeo vuole ringraziare pubblicamente sua eminenza il Card. Scola per la presa di posizione. Nella quale ci riscontriamo pienamente. Sia nei toni, sia nella finalità.
Ci permettiamo però chiedere che venga portato alla sua logica conseguenza e cioè che lo spettacolo venga cancellato.

2. ESTREMISMI
Siamo convinti che, pur essendo stata ferita la nostra sensibilità di credenti, i toni non devono andare sopra le righe, siamo dalla parte del giusto ma esprimere le nostra posizione in una maniera violenta può solo essere controproducente per l’obiettivo che ci prefiggiamo. Un'offesa non va a riparare un'altra offesa.
Pertanto prendiamo da subito le distanze, sia da quelle mail che siano offensive o violente, sia da quelle iniziative che possono assumere la medesima connotazione.

3. LA “PALLA” PASSA AL TEATRO.
La Chiesa attraverso l’ordinario del luogo si è espressa. Non è più l’opinione di alcuni fedeli, ma è l’opinione della chiesa milanese.

Crediamo che a questo punto non ci si possa più nascondere dietro l’ambiguita, giocando sulla malafede di alcuni sedicenti cattolici che parlerebbero di “pietas” o “cristicità” dello spettacolo, tantomeno invitare ad una visione dello “spettacolo” per poterlo giudicare (argomento che sembra voler  fare “sportello” piuttosto che fare “cultura”).
E’ nostra viva speranza che dopo una tale presa di posizione il teatro voglia mettere in atto i propositi a cui già alludeva e pertanto lo spettacolo sia  annullato.
Vi ringraziamo per l'attenzione portata e restiamo a Vs. disposizione per ogni ulteriore chiarimento.
Comitato San Carlo Borromeo

«Quel teatro sul Volto deve rispettare tutti»

Fonte: Avvenire 15 Gennaio 2012

Apprendiamo con gioia che la Curia di Milano, rispondendo agli appelli dei centinaia di cattolici che hanno aderito alla nostra iniziativa, si è espressa ufficialmente contro l'opera blasfema di Castellucci.
Il Teatro "Franco Parenti" avrà l'arroganza di ignorare pure questo appello?
Comitato San Carlo Borromeo



13 gennaio 2012

Spettacolo blasfemo al Parenti tra minacce e rosario in piazza

"Il Giornale" - 11 Gennaio 2012


(...) L'immagine scelta per essere sporcata dai liquami è il dolcissimo Salvator Mundi di Antonello da Messina, che ritrae Cristo nell'atto di benedire la terra. 
Alla fine, sul viso imbrattato di Gesù discende un velo nero. A commento finale la scritta You are not my shepherd, «Tu non sei il mio pastore».
Al di là delle intenzioni più o meno spirituali o artistiche, note solo all'intimità degli autori, e oltre i consumati dibattiti su dove finisca la libertà d'espressione e dove cominci l'offesa a Dio e ai fedeli, le scene sono risultate oggettivamente choccanti per la sensibilità di larga parte del popolo cristiano. E non solo. Ma si sa, the show must go on.

12 gennaio 2012

Rispondiamo ancora una volta a Castellucci


Dopo l'opposizione così importante e decisa dei cattolici francesi allo spettacolo Sul concetto di Volto nel Figlio di Dio, Romeo Castellucci, in una lettera-comunicato, difende la sua opera proponendo una chiave di lettura "mistica", afferma che coloro che criticano lo spettacolo sono "ignoranti", "persone sprovvedute anche sul lato dottrinale e dogmatico della fede cattolica", e sostiene che "è completamente falso che si lordi il volto del Cristo con gli escrementi". 
Risposta:

- Le reazioni e le proteste contro lo spettacolo non venivano sempre da persone "ignoranti" e "sprovvedute anche sul lato dottrinale e dogmatico": in Francia, tra le persone che hanno protestato si possono contare anche diversi vescovi (ad esempio Mons. Brincard, vescovo di Puy-en-Velay, e Mons. Rey, vescovo di Tolone) e addirittura 58 deputati dell'Assemblea Nazionale francese che hanno firmato l'iniziativa contro la cristianofobia di Jacques Remillers. Sicuramente pochi hanno visto lo spettacolo al teatro, ma è ridicolo pretendere che pagare il biglietto sia l'unico mezzo per ottenere informazioni affidabili sul contenuto dello spettacolo. Le informazioni si possono trarre da molteplici fonti, sia testuali che audio-visuali, e, sebbene tutte le fonti prese singolarmente non siano sempre attendibili, specie sulla rete, un confronto tra le fonti più imparziali permette di ricostruire con sufficiente certezza il contenuto ed il tenore dello spettacolo. 

11 gennaio 2012

Teatro «eretico», la mobilitazione dei cattolici

"Corriere della Sera" - 7 Gennaio 2012


MILANO - La protesta contro il «teatro blasfemo» del regista Romeo Castellucci corre sul web da giorni. La prima della pièce «Sul concetto di volto nel Figlio di Dio» è in cartellone al Teatro Franco Parenti il 24 gennaio. E per quel giorno si annuncia una mobilitazione massiccia di cattolici da tutta Italia. Gli stessi che da giorni inondano di lettere la regista Andrée Ruth Shammah, direttrice del Parenti, chiedendole di togliere dalla programmazione lo spettacolo, contro cui lo scorso autunno, a Parigi, si erano già mobilitati 8 mila cattolici
Ieri, una lettera appello è stata inviata al cardinale Angelo Scola. Che viene chiamato in causa anche da Roberto de Mattei, il discusso storico del Concilio, spesso censurato per le sue idee e per la sua militanza cattolica, vincitore del prestigioso premio Acqui: «Sant' Ambrogio passò alla storia per aver sfidato l' Imperatore Teodosio, perché il cardinale Scola non dovrebbe sfidare il nuovo impero, quello dei media, pronto a scatenarsi contro chiunque alzi la voce contro la blasfemia». 

10 gennaio 2012

L'avvocato Pietro Guerini denuncia Romeo Castellucci


Accogliendo l'appello lanciato dalla Redazione di Salpan.org, l'avvocato Piero Guerini, ha depositato una denuncia contro Romeo Castellucci. All'avvocato va tutto il nostro plauso ed incoraggiamento a proseguire nella sua battaglia legale. Di seguito il suo messaggio inviato:


9 gennaio 2012

La battaglia parlamentare in Francia


Jacques Remiller, deputato dell’Unione per un Movimento Popolare (partito del Presidente Sarkozy n.d.r.), presidente del Gruppo Parlamentare Francia-Santa Sede, ha inviato a tutti gli eletti dell’Assemblea nazionale la richiesta di adesione alla sua iniziativa chiamata “Cristianofobia in Oriente... ma anche in Occidente!”.
Ecco il testo della sua dichiarazione:

“I cristiani sono perseguitati in tutto il mondo nell’indifferenza generale. Tra gli atti più recenti ci sono gli arresti illegali e gli assassinii in Vietnam, l’uccisione, il 15 novembre, di una suora in India, la strage, il 5 novembre 2011, di 130 cristiani in Nigeria, e l’omicidio, il 27 ottobre, di un giovane cristiano somalo rifugiato in Kenya.

4 gennaio 2012

Rispondiamo a Castellucci

Numerosi nostri lettori ci segnalano che ad ogni loro e-mail di protesta, l'Ufficio Stampa del Teatro "Parenti" replica allo stesso modo, ovvero riportando la lettera-comunicato dello stesso Romeo Castellucci scritta in difesa del suo spettacolo contro le reazioni sacrosante dei cattolici francesi.
Riportiamo la lettera del Castellucci e, subito dopo, la nostra risposta alle sue farneticazioni.
Comitato San Carlo Borromeo


Stop alla cristianofobia!

Ci associamo volentieri e doverosamente all'iniziativa del Comitato San Carlo Borromeo chiaramente espressa nel blog che calorosamente vi segnaliamoe invitiamo il nostro lettore a partecipare attivamente alle azioni che detto Comitato propone e a mettere in campo ogni possibile iniziativa perché tanta volgarità contrabbandata come arte (sovvenzionata con pubblico denaro, e quindi anche coi soldi di milioni di Cattolici) sia legittimamente impedita e perché tanto puzzo ci sia risparmiato.
Alle autorità, che si dicono democratiche e che governano in nome della democrazia, ricordiamo che con la scusa di una pseudo-arte non si può e non si deve offendere il sentimento di milioni di cittadini Cattolici, non si può e non si deve porre in essere un atto di palese blasfemia contro Gesù, Dio Cattolico, ricordiamo infine che la blasfemia, comunque la si esprima (con parole o con lanci di cacca del merdoso castellucci) è ancora proibita e condannata dal nostro Codice Penale. Diamo del merdoso al castellucci, perché usa gli escrementi e perché fa arte con gli escrementi, perché la sua è un'arte di m...).
Con l'occasione torniamo a sfidare l'artista della m... castellucci, in nome della sua "arte" e a dimostrazione di non avercela col Nostro Signore Iddio Gesù Cristo, lo sfidiamo a sostituire l'immagine di Gesù con quella di Maometto. Ci piacerebbe vedere la giustissima e adeguata reazione dei musulmani, in questo sicuramente migliori dei buonisti cattolici, comodamente quanto vigliaccamente dimentichi di difendere il loro Dio con tutte le loro forze ed a qualunque costo.
In Francia i Cattolici hanno affrontato pugni, strattonamenti, mancanellate e carcere: i Cattolici italiani saranno altrattanto capaci???

La Redazione di Salpan.org

3 gennaio 2012

Petizione contro gli spettacoli blasfemi all’Arcivescovo di Milano

Eminenza Reverendissima,
sarà sicuramente a conoscenza degli eventi che hanno interessato la Francia e – in particolare – i fedeli, il clero e la Conferenza episcopale francesi, legati a certe rappresentazioni teatrali blasfeme e altamente offensive per il senso religioso di milioni di cattolici e, soprattutto, nei confronti di Gesù Cristo. In particolare ci riferiamo allo spettacolo ideato da Romeo Castellucci, Sul concetto di Volto nel figlio di Dio, che è stato rappresentato nei teatri di diverse città francesi (tra cui Avignone, Parigi e Rennes). Questo spettacolo abbina scene ambigue e disgustose all'immagine del Sacro Volto di Cristo che è costantemente visibile sullo sfondo della scena. Durante la rappresentazione, appare un gruppo di bambini che lanciano delle granate contro l’immagine di Nostro Signore. Lo spettacolo si conclude, per riassumere l'idea svolta dalla rappresentazione, con una scena in cui il volto di Nostro Signore viene ricoperto di escrementi, mentre un odore nauseabondo invade la sala.

Di fronte a questa palese offesa a Dio e alla fede cristiana, che cerca di giustificarsi dietro ad una libertà di espressione mal compresa e senza limiti, molti cattolici hanno reagito e protestato perché lo scandalo cessasse e il pubblico rispetto dovuto alla religione divenisse un fatto reale; se così non fosse, si metterebbe  in pericolo la libertà della Chiesa nello svolgimento della Sua missione e la stessa convivenza civile. Molti sacerdoti e diversi vescovi hanno appoggiato questa reazione dei fedeli ed hanno giudicato lo spettacolo assolutamente inaccettabile. Grazie a queste proteste anche il mondo politico si è mosso: una dichiarazione contro quella che è stata giustamente chiamata “cristianofobia” o “cristofobia” è stata firmata nel mese di dicembre da 58 deputati dell’Assemblea nazionale francese, che protestavano anche contro il fatto che uno spettacolo che si “scatena contro il cristianesimo tramite lo scherno, il cinismo e l’ironia” ricevesse sovvenzioni pubbliche.

Purtroppo questa polemica interesserà presto anche l’Italia e, in particolare, la città di Milano, affidata alle Sue cure pastorali; infatti è già stata prevista, per la fine di gennaio 2012, una serie di rappresentazioni dello spettacolo di Castellucci nel teatro Franco Parenti (esattamente dal 24 al 28 gennaio). Sappiamo che molti fedeli si mobiliteranno per cercare di scongiurare questa pubblica ingiuria e sappiamo altresì che le iniziative di questi sarebbero grandemente facilitate e rafforzate dall'appoggio della gerarchia.

Perciò i sottoscritti, certi di interpretare i sentimenti di numerosi cattolici, umilmente si rivolgono a Lei, quale Pastore della diocesi di Milano, coscienti che – dall’alto della Sua posizione – possa fare tutto il possibile per mobilitare i fedeli, le associazioni ed intervenire presso le autorità civili per evitare questa vergognosa offesa alla Fede ed al buon costume. Qualora le autorità civili fossero sorde a tali petizioni, il desiderio di tanti fedeli è che comunque rimanga ben chiara la volontà e risolutezza dei cattolici italiani nella tutela dell’immagine e della sostanza della nostra fede.
In Cristo e Maria,

I sottoscritti:

Sottoscrivi la supplica, aderendo all'iniziativa di protesta oppure inviando una mail a comitatosancarlo@gmail.com

2 gennaio 2012

Un messaggio di sostegno da Eugenio Corti


"Mi associo di tutto cuore. Le mie condizioni fisiche m'impediscono di fare di più. Con dolore perchè si è giunti a questo".

Eugenio Corti
30/12/2011

Lo spot realizzato

Lo spot realizzato per denunciare lo spettacolo blasfemo.
Diffondi il video!