tag:blogger.com,1999:blog-22515857159951526902024-02-07T05:49:09.726+01:00Basta Cristianofobia!Blog contro la cristianofobiaComitatoSanCarloBorromeohttp://www.blogger.com/profile/09773590482049424028noreply@blogger.comBlogger64125tag:blogger.com,1999:blog-2251585715995152690.post-46579446527489671282012-09-24T08:11:00.004+02:002012-09-24T08:11:57.207+02:00L'oltraggio di Venezia e il Crocifisso di Vienna<div style="text-align: right;">
<b><i>di Roberto De Mattei</i></b></div>
<div style="text-align: right;">
<br /></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
E’ difficile immaginare un oltraggio contro la fede cristiana più blasfemo e provocatorio di quello che si è avuto al Festival del Cinema di Venezia il 31 agosto con la proiezione del film Paradise Faith, Fede nel Paradiso, di Ulrich Seidl, film che ha il suo punto culminante in una sequenza in cui la protagonista, l’attrice Maria Hoffstatter, si dedica all’autoerotismo utilizzando come strumento un crocifisso. E’ inutile entrare nei particolari, che sono raccapriccianti, ma sarà bene ricordare che per un cristiano non c’è simbolo più sacro del Crocifisso, che rappresenta Gesù Cristo, l’uomo-Dio, morto sulla Croce per redimere i peccati degli uomini. Tutta la fede cristiana si riassume nella predicazione di Cristo crocifisso.</div>
<div style="text-align: justify;">
Lo scandalo di Venezia non è un episodio isolato, ma si inserisce in un quadro di cristianofobia dilagante. Lo spettacolo teatrale di Romeo Castellucci Sul concetto di Volto di Dio, messo in scena a Milano a gennaio, ha aperto quest’anno le danze. Il Festival di Venezia però è una ben più ampia cassa di risonanza, una vetrina internazionale, che ha visto accorrere giornalisti di tutto il mondo, per riferire senza alcuna indignazione della proiezione del film blasfemo, che ha avuto il premio speciale dalla Giuria.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<a name='more'></a><br /><br />
<div style="text-align: justify;">
La Santa Sede, il 12 settembre è intervenuta con un comunicato dal tono fermo: “Il rispetto profondo per le credenze, i testi, i grandi personaggi e i simboli delle diverse religioni è una premessa essenziale della convivenza pacifica dei popoli.” A dichiararlo è stato padre Federico Lombardi, portavoce della Sala Stampa Vaticana, che non si è riferito però alla blasfemia di Venezia, ma ad un altro film, Innocence of muslims, prodotto in America e considerato alle origini delle violente manifestazioni in Libia ed in altri paesi arabi.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
“Le conseguenze gravissime delle ingiustificate offese e provocazioni alla sensibilità dei credenti musulmani - ha scritto in una nota padre Lombardi – sono ancora una volta evidenti in questi giorni, per le reazioni che suscitano, anche con risultati tragici, che a loro volta approfondiscono tensione ed odio, scatenando una violenza del tutto inaccettabile“. Quanto è accaduto in Libia non sarebbe stato pianificato da mesi da Al Qaida in odio all’Occidente, ma sarebbe stato l’inevitabile conseguenza di “ingiustificate offese e provocazioni alla sensibilità dei credenti musulmani”. Ma perché non vengono definite “ingiustificate” le offese e le provocazioni alla sensibilità dei credenti cattolici come quelle del Festival di Venezia? Solo perché non provocano conseguenze, né gravissime, e neppure modestissime?</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ben pochi hanno ricordato che quanto è accaduto, nella città di Bengasi, è la conseguenza non dell’insulso film anti-Maometto, ma della politica franco-americana di cessione del Medio Oriente all’Islam, che, per nemesi storica, ha avuto il suo momento principale proprio nel sostegno dato dalla Nato ai fondamentalisti di Bengasi contro Gheddafi. E se tutto il mondo ha protestato contro il film anti-islamico, che per ora è semi-clandestino, e presumibilmente non sarà mai proiettato, nessuno ha protestato contro il film anticattolico, che ha avuto tutte le luci della ribalta ed è destinato a larga circolazione, senza alcuna opposizione.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il vero problema oggi è questo. Non esiste solo la persecuzione dei cristiani nelle terre di Islam, esiste anche la cristianofobia in Occidente. Ma soprattutto esiste l’arrendismo e la complicità dell’Occidente di fronte a questa cristianofobia. L’autolesionismo degli ambienti ecclesiastici fa parte purtroppo di questo sistema di complicità.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il Beato Marco d’Aviano sulle colline del Kahlenberg, che dominano Vienna, brandiva il Crocifisso come strumento di lotta e di vittoria, per incitare i combattenti cristiani a liberare la città occupata dai musulmani. Oggi il Crocifisso è ridotto a strumento di sordido piacere da una società edonista che si autodistrugge consegnandosi all’Islam</div>
ComitatoSanCarloBorromeohttp://www.blogger.com/profile/09773590482049424028noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2251585715995152690.post-4311846841076740682012-09-18T19:51:00.003+02:002012-09-18T19:52:53.025+02:00Cattolicesimo – Islam: due pesi, due misure<div style="text-align: right;">
<strong><em>Michele Terlizzi</em></strong></div>
<br />
Vanno avanti ormai da giorni le proteste per il film di carattere antislamico “ Innocence of Muslims”. Quello che si vuole in questa sede notare non è tanto la presa da parte musulmana di una posizione netta e decisa, cosa che in forme diverse e non immorali noi cattolici dovremmo imitare quando è in ballo la nostra religione, ma il sostegno e la solidarietà di persone e istituzioni esterne all’islam, come il presidente della repubblica italiana Giorgio Napolitano.<br />
Abbiamo già denunciato su questo blog il film “Paradise Faith", lanciato di recente alla Mostra del Cinema di Venezia, in una squallida scena del quale si vede una ragazza masturbarsi con un Crocefisso, e abbiamo già detto delle risate con le quali è stato accolto in sala. Ebbene, sporadiche<br />
le denunce a tale insulto contro Nostro Signore (in particolare segnaliamo quella del giudice Carnevale)<strong><span style="color: #cc0000; font-size: x-small;">[1]</span></strong> sia da parte laica sia, ahimè, da parte cattolica.<br />
<a name='more'></a><br />
Lo stesso presidente Napolitano, presente a Venezia per l’occasione, non ha preso posizioni, cosa che avrebbe dovuto fare, se non per motivi personali, almeno perché in qualità di presidente della repubblica rappresenta anche quella parte (la maggioranza?) degli Italiani che è cattolica. Invece lo stesso, nel corso dell’incontro col il presidente egiziano Mohamed Morsi ha definito “deprecabile” il film anti-islam <strong><span style="color: #cc0000; font-size: x-small;">[2]</span></strong>, film che, è bene ricordarlo, sarebbe stato proiettato una sola volta è al cospetto di una decina di persone e che forse non sarà mai più proiettato. Ancora una volta il laicismo svela il suo vero volto anticristiano!<br />
Ancora una volta, quando c’è in causa il cristianesimo e un’altra religione: due pesi, due misure!<br />
<br />
<div align="justify">
</div>
<div align="justify">
1 <a href="http://www.pontifex.roma.it/index.php/interviste/varie/12636-giudice-carnevale-paradise-faith-reato-di-vilipendio-crocifisso-importante-segno-religioso-va-rispettato?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+pontifexroma%2FjZfp+%28Benvenuti+su+Pontifex.Roma%29">http://www.pontifex.roma.it/index.php/interviste/varie/12636-giudice-carnevale-paradise-faith-reato-di-vilipendio-crocifisso-importante-segno-religioso-va-rispettato?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+pontifexroma%2FjZfp+%28Benvenuti+su+Pontifex.Roma%29</a></div>
<div align="justify">
2 <a href="http://video.repubblica.it/dossier/america-nel-mirino/napolitano-no-terrorismo-ma-film-anti-islam-deprecabile/105180/103560">http://video.repubblica.it/dossier/america-nel-mirino/napolitano-no-terrorismo-ma-film-anti-islam-deprecabile/105180/103560</a></div>
ComitatoSanCarloBorromeohttp://www.blogger.com/profile/09773590482049424028noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2251585715995152690.post-53050791681951571302012-09-14T19:45:00.000+02:002012-09-18T19:45:34.012+02:0069° MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA 2012<div style="text-align: justify;">
A ben guardare le campagne di derisione, se non di vera e propria diffamazione contro la nostra bella e santa religione non finiscono mai. La religione della carità e dell’amore per il prossimo è anche la più perseguitata e la più vilipesa. E’ interessante considerare come certe cose non si vedono mai fatte a mussulmani o buddisti o ebrei. </div>
<div style="text-align: justify;">
Non vorrei lavarmene le mani ma purtroppo chi dovrebbe esserci maestro e guida lascia sempre perdere, a priori. Pastori che all’arrivo del lupo sono sempre dialoganti e pronti a chiedere scusa, poiché sicuramente magari in passato le pecorelle avranno combinato qualche marachella. Bisogna ammettere che questo dona alla pecorella la tentazione di combinarne veramente qualcuna.<br /><a name='more'></a><br />
<div style="text-align: justify;">
Poi ci sarebbe anche da chiedersi com’è che ai funerali dei pastori ci siano più lupi affranti che pecorelle. Tant’è: <em>mala tempora currunt.</em>Eppure sarebbe sufficiente leggere qualche giornale, trovarsi un po’ di tempo e le battaglie a difesa di Cristo e della Sua Chiesa sarebbero infinte.<br />Ci siamo quindi permessi di interessarci della Mostra del Cinema di Venezia, dove due film su tutti hanno attirato la nostra attenzione.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>Paradise Faith</strong>In cui si vedono scene dove una donna, fra l’altro fatta passare come fervente cattolica, fa sesso con un crocifisso. L’intento manifesto, sottolineato anche dalle parole dell’autore, e di creare un nesso fra devianze sessuali e religione cattolica.<br />Siamo nel paradossale, gli argomenti si sprecano, è evidente l’attaccamento della Chiesa alla legge naturale, e alla virtù di purezza (due su dieci comandamenti la riguardano e uno dei tre precetti evangelici).<br />L’Europa per 2000 anni è stata cristiana, e ha avuto una civiltà che ha permesso un fiorire delle arti e delle scienze come in nessun altro luogo, diventa evidente come la nostra religione aiuta e favorisce il<br />fiorire dell’uomo e dell’umanità. Il regista invece vorrebbe dipingere una religione di depravati e deviati, probabilmente ci vorrebbe affrancati dall’ateismo e dal materialismo. Ci permettiamo sottolineare al regista come in nessun altra epoca come nella nostra (o meglio nella sua) esistono dilaganti problemi psicologici, disturbi sessuali (fomentati da film come il suo), un utilizzo smisurato di psicofarmaci (dalla più tenera età), crisi depressive, suicidi.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>La bella addormentata.</strong>Il film tocca il caso emblematico di Eluana Englaro, quindi dell’eutanasia.<br />Ci è sembrato importante cogliere l’occasione per prendere una posizione ferma sull’argomento.<br />Innanzitutto sciogliamo un’obiezione di fondo: non è importante il sapere se la ragazza volesse o meno morire poiché già il porsi questa domanda è sbagliato.<br />Nessuno sceglie di nascere è Dio che dona la vita, nessuno ha il diritto di togliersela o di toglierla senza il permesso di chi l’ha concessa.<br />L’uccidere non è solo un negare un diritto di Dio ma è un male per l’intera società. L’uomo è un animale sociale fatto per vivere in comunità, nella comunità si tessono rapporti e relazioni, tagliare questi rapporti non è una scelta che riguarda solo la singola persona ma si ripercuote sui cari, sugli amici, sulla famiglia, sull’intera comunità.<br />Di fronte al problema del finis vitae esistono in un certo senso due estremi:<br />Uno per eccesso: l’accanimento terapeutico. Siamo cattolici, non diciamo che bisogna vivere a tutti i<br />costi, sappiamo che la vita terrena non è tutto e la morte è solo un passaggio. Definire cos’è l’accanimento terapeutico spetta alla medicina, il scegliere se proseguire su una strada senza sbocco alla persona e a chi gli è vicino.<br />Uno per difetto: l’eutanasia. Il fatto di procurare intenzionalmente la morte, o comunque non prendere nessun mezzo per impedirla.<br />Il caso di Eluana è un caso emblematico: la somministrazione di cibo e acqua non è un intervento sanitario tantomeno accanimento terapeutico. Eluana è stata lasciata morire di fame.</div>
<div style="text-align: justify;">
Detto questo, e giusto per non perdere le buone abitudini, abbiamo pensato di fare un salto alla Mostra del Cinema per aderire al rosario riparatore organizzato dal Movimento con Cristo per la Vita.<br />Secondo il principio che ad un scandalo pubblico occorre una risposta pubblica.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Risposta che secondo il nostro stile non è fatta di sole parole o proteste mediatiche (la parola suona<br />l’esempio tuona) ne di una protesta rabbiosa o sopra le righe bensì civile e nel rispetto delle autorità e della legge.<br />Il fatto è che come ogni volta ci prendiamo gusto, occhi aperti, non finisce qua.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><em>Alessandro Galvanetti</em></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><em>Comitato "San Carlo Borromeo"</em></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><em></em></strong> </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHdeWNcy3NTdFzzU4gR9HBiKcxmuF4FhvXJqWxqOcnDYl3Y__5Pt_b4QpelqhqpS43MQFtoZnO6f5Cm5JmgGP9d4Or-PyKrXkte2S-KAnU6qkjoCjtKnt8tcbLxlQEhzEWyinlq8M8wOOw/s1600/IMG175.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHdeWNcy3NTdFzzU4gR9HBiKcxmuF4FhvXJqWxqOcnDYl3Y__5Pt_b4QpelqhqpS43MQFtoZnO6f5Cm5JmgGP9d4Or-PyKrXkte2S-KAnU6qkjoCjtKnt8tcbLxlQEhzEWyinlq8M8wOOw/s320/IMG175.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJGeHsq6LxQaJaJ1z2MJKxT0H48meyBItC9VdV_n8sf2DSfP5W0FmF2ZmmSRoSdZL4X775VfTeQBDg_csjv658YL59pNLgipf02KyaI8eD4espfZ_qw71y1f0t6VuJaQQVLbhpYTko0fo2/s1600/IMG177.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJGeHsq6LxQaJaJ1z2MJKxT0H48meyBItC9VdV_n8sf2DSfP5W0FmF2ZmmSRoSdZL4X775VfTeQBDg_csjv658YL59pNLgipf02KyaI8eD4espfZ_qw71y1f0t6VuJaQQVLbhpYTko0fo2/s320/IMG177.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
</div>
ComitatoSanCarloBorromeohttp://www.blogger.com/profile/09773590482049424028noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2251585715995152690.post-56774550430357751792012-09-05T08:09:00.002+02:002012-09-05T08:09:13.581+02:00Comunicato stampa 5-9-2012<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdcz37ldK1ZGeWpKIqRsdCUYIOQLTUuyRZrN3Lp9vLvfDI2JH1-TQxBo2RBfj0jTRSR9NwHd477GrC4GwwpJ7z3nJ1Cse1mlm4eQsaqW6-cnOrhdMBVlzF3bbruif_4eJEICZxTnNBC2LY/s1600/faith.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdcz37ldK1ZGeWpKIqRsdCUYIOQLTUuyRZrN3Lp9vLvfDI2JH1-TQxBo2RBfj0jTRSR9NwHd477GrC4GwwpJ7z3nJ1Cse1mlm4eQsaqW6-cnOrhdMBVlzF3bbruif_4eJEICZxTnNBC2LY/s200/faith.jpg" width="200" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Ci risiamo!</div>
<div style="text-align: justify;">
Ancora una volta la cosiddetta "arte" tanto applaudita e acclamata dalla critica artistica, non è altro che semplice opera offensiva della religione cattolica.</div>
<div style="text-align: justify;">
Non era bastata la bassezza artistica di Castellucci che da un palco, spoglio come la trama da lui ideata, riteneva artistico lanciare escrementi contro il Santissimo Volto di Nostro Signore Gesù Cristo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Non bastava l'arte erotica di Chiara Muti che, desiderosa di far parlare di sé e probabilmente farla uscire dall'anonimato della stampa, a Ravenna ha ritenuto artistico portare la storia di una suora che, vittima di un turbamento sessuale, si strappa le vesti e bacia nuda un crocefisso: trama degna di qualsiasi filmetto erotico di serie C, prodotto in qualche anonima sala cinematografica o emittente televisiva nelle più improbabili ore.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Adesso, anche la Mostra del Cinema di Venezia, che dovrebbe essere il palco dei film di livello, si abbassa a scene di blasfemia dando spazio a sconosciuti registi in cerca di fama con la ricetta che sembra riuscire meglio in questi ultimi tempi: offendere la religione cattolica!</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
"Paradise Faith" -è questo il titolo del film incriminato- non solo tenta di far passare il messaggio che il credente medio è un povero fanatico, incapace di vivere ed ossessionato dallo spirituale, ma addirittura in una sua scena fa masturbare la protagonista con un Crocifisso! Scena blasfema non censurata dagli organizzatori ed, anzi, accolta in sala anche con alcune risate (diaboliche)</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Come cattolici, noi denunciamo un simile attacco alla nostra santa religione e siamo pronti, come per lo spettacolo di Castellucci, a scendere in piazza con la migliore arma a nostra disposizione: il Santo Rosario, per riparare pubblicamente a una simile opera blasfema.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><u>Pertanto invitiamo tutti a questa nuova mobilitazione contro quella che risulta essere un'arte luciferina degna del più ignobile uomo.</u></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ancora una volta gridiamo: basta crisitanofobia!</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
W Cristo Re!</div>
<div style="text-align: justify;">
<b><i><span style="color: #990000;">Comitato "San Carlo Borromeo"</span></i></b></div>
ComitatoSanCarloBorromeohttp://www.blogger.com/profile/09773590482049424028noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2251585715995152690.post-61557007090550209052012-09-04T14:33:00.003+02:002012-09-04T14:33:34.077+02:00Devozione cosmica? no! solo insipienza e blasfemia<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.corrispondenzaromana.it/wp-content/uploads/2012/08/zainetto-blasfemo.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.corrispondenzaromana.it/wp-content/uploads/2012/08/zainetto-blasfemo.jpg" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
(su una Fides del 13-08-2012) Ci è stata segnalata la messa in vendita di uno zaino della Eastpak, uno dei marchi che oggi va per la maggiore, che ci ha lasciato attoniti. Si tratta, come potete vedere dalla foto, di un tipico esempio di mancanza del più elementare rispetto per le immagini sacre cristiane.</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Chiediamo a tutti i siti di ispirazione cattolica di farsi promotori di un boicottaggio dei prodotti Eastpak</b> finché tale prodotto non viene tolto dal mercato e non vengono prodotte delle scuse adeguate.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Notate che Nostro Signore è stato vestito con una tutta spaziale, la Madonna con gli ochiali da sole e San Giuseppe con un barretto da baseball!</b> Hanno persino dato un titolo a questo zaino: ‘cosmic devotion’: una devozione cosmica. Qui di cosmico c’è poco, di comico l’imbecillità di chi ha avuto un tale colpo di ingegno.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Scandaloso sarebbe invece il silenzio dei cristiani che con questo post rompiamo e invitiamo a rompere.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
Ricordino i signori della Ditta sunnominata, che si beffano di Lui e Lo bestemmiano, che “Deus non irridetur. Quae enim seminaverit homo, haec et metet” (Dio non si irride. Quello che l’uomo semina, raccoglierà, lettera ai Galati, 6,7).</div>
ComitatoSanCarloBorromeohttp://www.blogger.com/profile/09773590482049424028noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2251585715995152690.post-80493419465539143282012-08-20T14:23:00.000+02:002012-09-03T14:24:29.001+02:00A Ravenna in scena spettacolo blasfemo<br />
<div style="text-align: justify;">
(di <b>Federico Catani</b>) La blasfemia sembra non fare più notizia. Il mondo dei credenti appare piuttosto rassegnato e indifferente di fronte a spettacoli che infangano il cattolicesimo. È il caso di Sancta Susanna, pièce teatrale andata in scena tra il 6 e il 7 luglio al Ravenna Festival e che ha visto il debutto nella regia di Chiara Muti, figlia del noto Riccardo, che invece ha diretto l’orchestra. Si tratta di un’opera espressionista scritta nel 1921 da Paul Hindemith, su libretto di August Stramm.</div>
<div style="text-align: justify;">
All’epoca venne giudicata scandalosa per la sua trama, tanto che, nel 1922, il direttore d’orchestra Fritz Busch si rifiutò di dirigerla perché la riteneva oscena e blasfema. E ancora nel 1977, il primo allestimento italiano della Sancta Susanna all’Opera di Roma fu accolto da proteste e costò una denuncia al sindaco della Capitale, Giulio Carlo Argan, e al sovrintendente del Teatro romano. Lo stesso Hindemith, mentre era in vita, decise di ritirarla dalle scene. Oggi invece è stata riproposta senza alcuna contestazione e senza alcuna vergogna.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
L’opera, della durata di circa 25 minuti, racconta di una giovane suora in odore di santità, Susanna, che, mentre è dedita alla preghiera, viene turbata dai gemiti sessuali di una giovane coppia, provenienti dalla finestra del convento insieme con gli odori e i colori dei fiori del giardino. Il suo turbamento la porta a strapparsi l’abito da suora e ad abbandonarsi a una pulsione erotica, rimandando alla memoria di suor Klementia che l’assiste, la vecchia storia di suor Beata, la quale, vinta dalla passione fisica, baciò nuda la testa del Crocifisso, venendo poi murata viva. Susanna riceve la condanna feroce delle consorelle che l’accusano di essere posseduta da Satana.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Tuttavia, non trattiene il desiderio e rifiuta di pentirsi. Benché Chiara Muti abbia tentato di dare una lettura spirituale dell’opera, come va di moda oggi allorquando ci si trova di fronte a scene incontestabilmente scabrose e sacrileghe, la pièce resta indubbiamente di cattivo gusto e offensiva verso tutte quelle religiose che, oggi come un tempo, con grande abnegazione, dedicano tutta la vita alla preghiera, all’espiazione e all’amore a Dio. Sottolineare, come fa la Muti, il bisogno di sfogare la propria fisicità e di riscoprire la propria femminilità e mettere come sfondo delle scene un altare con sopra il Crocifisso non fa che peggiorare il messaggio blasfemo dell’opera. (Federico Catani)</div>
<br />
Fonte: http://www.corrispondenzaromana.it/a-ravenna-in-scena-spettacolo-blasfemo/#more-11249<br />
ComitatoSanCarloBorromeohttp://www.blogger.com/profile/09773590482049424028noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2251585715995152690.post-19439926137420475992012-07-25T21:32:00.004+02:002012-07-25T21:32:45.830+02:00L’ora di paganesimo nel Regno UnitoFonte: <a href="http://www.corrispondenzaromana.it/">http://www.corrispondenzaromana.it</a><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<a href="http://www.corrispondenzaromana.it/wp-content/uploads/2012/07/lezioni-di-paganesimo.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="182" src="http://www.corrispondenzaromana.it/wp-content/uploads/2012/07/lezioni-di-paganesimo.jpg" width="200" /></a></div>
<a href="http://www.corrispondenzaromana.it/wp-content/uploads/2012/07/lezioni-di-paganesimo.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"></a><br />
<a href="http://www.corrispondenzaromana.it/wp-content/uploads/2012/07/lezioni-di-paganesimo.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><div style="text-align: left;">
</div>
</a>(di<span class="Apple-converted-space"> </span><strong style="background-color: transparent; border: 0px currentColor; font-size: 12px; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Gianfranco Amato</strong>) Sant’Agostino di Canterbury, ricordato come<span class="Apple-converted-space"> </span><em style="background-color: transparent; border: 0px currentColor; font-size: 12px; font-style: italic; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Apostolus Anglorum</em><span class="Apple-converted-space"> </span>per la sua attività evangelizzatrice della Britannia, non deve aver preso davvero molto bene la notizia giunta in Paradiso dalla Cornovaglia. Le autorità scolastiche di quella regione del Regno Unito, infatti, hanno deciso – stando a quanto riferisce il quotidiano “Daily Mail”<em style="background-color: transparent; border: 0px currentColor; font-size: 12px; font-style: italic; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span class="Apple-converted-space"> </span></em>e la stessa BBC – di inserire la materia di paganesimo nel programma di studi fin dalla prima elementare. Così agli alunni fin dalla tenera età verranno insegnati i principi pagani, con tanto di divinità, riti, druidi, magie, festività e recupero della cultura esoterica precristiana.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<strong style="background-color: transparent; border: 0px currentColor; font-size: 12px; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Il programma, dettagliatamente elaborato dal<span class="Apple-converted-space"> </span><em style="background-color: transparent; border: 0px currentColor; font-size: 12px; font-style: italic; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Cornwall’s Religious Education Advisory Group</em>,</strong><span class="Apple-converted-space"> </span>prevede, inoltre, che all’età di undici anni gli allievi comincino ad affrontare anche il moderno paganesimo cornico, e a conoscerne i luoghi di culto attraverso visite guidate. Neil Burden, componente del Consiglio della Cornovaglia con delega ai servizi per i giovani, ha dichiarato che l’iniziativa di introdurre il paganesimo tra le materie di scuola consentirà agli studenti l’«<em style="background-color: transparent; border: 0px currentColor; font-size: 12px; font-style: italic; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">accesso ad un più ampio spettro delle fedi religiose</em>».</div>
<div style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; border: 0px currentColor; color: #333333; font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 12px/18px Arial, Helvetica, sans-serif; letter-spacing: normal; margin: 0px 0px 20px; orphans: 2; padding: 0px; text-align: justify; text-indent: 0px; text-transform: none; vertical-align: baseline; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">
</div>
<a name='more'></a><strong style="background-color: transparent; border: 0px currentColor; font-size: 12px; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">L’iniziativa scolastica è, del resto, una diretta conseguenza del riconoscimento formale del druidismo come religione,</strong>avvenuto il 21 settembre 2010 da parte della<span class="Apple-converted-space"> </span><em style="background-color: transparent; border: 0px currentColor; font-size: 12px; font-style: italic; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Charity Commission for England and Wales</em>. Tra le varie conseguenze derivanti dall’ufficializzazione del paganesimo vi è anche il fatto che ai detenuti pagani, per esempio, venga garantito un giorno di riposo settimanale per motivi religiosi (il giovedì, poiché il venerdì, il sabato e la domenica, sono rispettivamente riservati a musulmani, ebrei e cristiani), e sia pure consentito di celebrare la festività con tanto di riti e oggetti sacri: pietre runiche, mantelli e bastoni flessibili (per motivi di sicurezza).<br />
<div style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; border: 0px currentColor; color: #333333; font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 12px/18px Arial, Helvetica, sans-serif; letter-spacing: normal; margin: 0px 0px 20px; orphans: 2; padding: 0px; text-align: justify; text-indent: 0px; text-transform: none; vertical-align: baseline; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">
<strong style="background-color: transparent; border: 0px currentColor; font-size: 12px; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Secondo i dati ufficiali del censimento del 2001 i pagani nell’Inghilterra e nel Galles si aggirano attorno ai 40.000, ma oggi la cifra pare essere di gran lunga superiore ed in fase di espansione.</strong><span class="Apple-converted-space"> </span>Il paganesimo comprende druidi,<span class="Apple-converted-space"> </span><em style="background-color: transparent; border: 0px currentColor; font-size: 12px; font-style: italic; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">wiccan</em><span class="Apple-converted-space"> </span>(moderne streghe) e sciamani, che asseriscono di entrare in contatto con lo spirito della terra. In Cornovaglia, in particolare, spicca la figura di due note sacerdotesse pagane, Cassandra e Laetitia Latham-Jones, dedite all’arte dell’occulto, con tutto il relativo corollario, tra cui malefizi, incantesimi, sortilegi, contatti con i defunti e anche una particolare “benedizione per i neonati”.</div>
<div style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; border: 0px currentColor; color: #333333; font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 12px/18px Arial, Helvetica, sans-serif; letter-spacing: normal; margin: 0px 0px 20px; orphans: 2; padding: 0px; text-align: justify; text-indent: 0px; text-transform: none; vertical-align: baseline; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">
<strong style="background-color: transparent; border: 0px currentColor; font-size: 12px; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">La Chiesa Cattolica, nella sua millenaria e profonda saggezza, si è sempre vista bene dal ridicolizzare magia e stregoneria, dalle quali ha invece sentito il dovere di mettere in guardia i propri fedeli.</strong><span class="Apple-converted-space"> </span>L’attuale Catechismo, peraltro, ammonisce che «<em style="background-color: transparent; border: 0px currentColor; font-size: 12px; font-style: italic; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">tutte le pratiche di magia e di stregoneria con le quali si pretende di sottomettere le potenze occulte per porle al proprio servizio ed ottenere un potere soprannaturale sul prossimo, sono gravemente contrarie alla virtù della religione</em>», così come l’invocazione di demoni o il ricorso allo spiritismo ed alla divinazione (C.C.C. 2117).</div>
<div style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; border: 0px currentColor; color: #333333; font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 12px/18px Arial, Helvetica, sans-serif; letter-spacing: normal; margin: 0px 0px 20px; orphans: 2; padding: 0px; text-align: justify; text-indent: 0px; text-transform: none; vertical-align: baseline; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">
<strong style="background-color: transparent; border: 0px currentColor; font-size: 12px; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Ora apprendiamo, con amarezza, che in Cornovaglia simili pratiche, attraverso l’insegnamento dell’ora di paganesimo, saranno oggetto di studio fin dall’età di cinque anni.</strong><span class="Apple-converted-space"> </span>E incute una certa tristezza il fatto che tale decisione sia stata assunta proprio nel periodo pasquale, quando, cioè, facendo memoria della Resurrezione di Cristo, si celebra quell’Evento salvifico che ha redento l’uomo strappandolo per sempre al dominio e al vuoto nullificante della morte.</div>
<div style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; border: 0px currentColor; color: #333333; font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 12px/18px Arial, Helvetica, sans-serif; letter-spacing: normal; margin: 0px 0px 20px; orphans: 2; padding: 0px; text-align: justify; text-indent: 0px; text-transform: none; vertical-align: baseline; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">
<strong style="background-color: transparent; border: 0px currentColor; font-size: 12px; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Tra poco non basterà più inviare missionari in continenti lontani per proclamare quell’Evento, poiché occorrerà farlo anche in Europa.</strong><span class="Apple-converted-space"> </span>E in Gran Bretagna ci sarà forse bisogno di un nuovo<span class="Apple-converted-space"> </span><em style="background-color: transparent; border: 0px currentColor; font-size: 12px; font-style: italic; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Apostolus Anglorum<span class="Apple-converted-space"> </span></em>per tornare a sottrarre le anime alla<span class="Apple-converted-space"> </span><em style="background-color: transparent; border: 0px currentColor; font-size: 12px; font-style: italic; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">vana superstitio</em>, all’<em style="background-color: transparent; border: 0px currentColor; font-size: 12px; font-style: italic; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">error antiquus</em><span class="Apple-converted-space"> </span>e agli dei pagani. (Gianfranco Amato)</div>ComitatoSanCarloBorromeohttp://www.blogger.com/profile/09773590482049424028noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2251585715995152690.post-31529484100038783532012-06-17T20:39:00.004+02:002012-06-17T20:39:49.707+02:00Caso Castellucci - L'Avv. Guerini si oppone alla richiesta di archiviazione della denuncia<strong><span style="color: #660000;">La comunicazione dell’avv. Pietro Guerini:</span></strong><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Comunico che il Sostituto Procuratore della Repubblica di Milano , dott. Ferdinando Pomarici , ha presentato richiesta di archiviazione nei confronti del regista Romeo Castellucci per il procedimento aperto a seguito di denuncia depositata unicamente dal sottoscritto , come precisato dallo stesso PM nel suo provvedimento , per violazione degli artt. 403 e 404 c.p. dopo lo spettacolo " Sul concetto di volto nel figlio di Dio " , andato in scena a Milano il 24-1-2012 presso il teatro Franco Parenti .</div>
<div style="text-align: justify;">
La richiesta di archiviazione viene motivata con la tesi secondo cui nella fattispecie oggetto di vilipendio non sarebbe il volto di Gesù Cristo ma , al limite , il quadro su cui esso sarebbe raffigurato e che la non colpevolezza del regista sarebbe comprovata dall'analisi della sceneggiatura dell'opera .</div>
<div style="text-align: justify;">
Avverso tale richiesta ho presentato nei termini di legge , l'opposizione che allego , che autorizzo a pubblicare alla luce della rilevanza della vicenda , ampiamente trattata a suo tempo dai media , così come sono stati pubblicati analoghi atti per fatti sempre di rilevanza pubblica ( cito per tutti l'opposizione presentata dall'Avv. Giuliano Pisapia contro la richiesta di archiviazione presentata a favore del sig. Placanica per la morte del sig. Carlo Giuliani a Genova ) .</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><em><span style="color: #660000;">Avv. Pietro Guerini</span></em></strong></div>
<br />
<br />
<br />
<a name='more'></a><br />
<br />
<strong><u><span style="color: #660000;">Il testo dell’opposizione dell’avv. Pietro Guerini:</span></u></strong><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
AVANTI LA PROCURA DELLA REPUBBLICA</div>
<div style="text-align: justify;">
AVANTI IL GIP</div>
<div style="text-align: justify;">
PRESSO IL TRIBUNALE ORDINARIO DI MILANO</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
NEL PROCEDIMENTO N. 4573/2012-MOD. 21 RGNR PROMOSSO SU DENUNCIA DELL’AVV. PIETRO GUERINI NEI CONFRONTI DEL SIG. ROMEO CASTELLUCCI , DELLA SUA COMPAGNIA E DEI RESPONSABILI DEL TEATRO PARENTI</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />OPPOSIZIONE EX ARTT. 408 TERZO COMMA E 410 CPP AVVERSO RICHIESTA DI ARCHIVIAZIONE DEPOSITATA DAL SOST. PROCURATORE DELLA REPUBBLICA DOTT. FERDINANDO POMARICI IL 20-4-12 , CON AVVISO DI DEPOSITO NOTIFICATO ALLO SCRIVENTE IL 31-5-12 E TERMINE SCADENTE LUNEDI’ 11-6-12</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il sottoscritto , nella sua duplice veste di unico denunciante e di avvocato iscritto nel relativo albo del foro di Bergamo , regolarmente esercente la professione , insiste nel chiedere che il signor Pubblico Ministero , previa prosecuzione delle indagini , provveda all’esercizio dell’azione penale nei confronti del sig. Romeo Castellucci e degli altri indagati per i delitti di cui agli artt. 403 e 404 c.p. e che venga all’uopo fissata udienza avanti il Gip territorialmente competente .</div>
<div style="text-align: justify;">
La richiesta di archiviazione oggetto della presente opposizione verte su due princìpi , uno di merito e uno probatorio , assolutamente non condivisibili , al punto di apparire frutto di una forzatura e distorsione del significato più ovvio della legge .</div>
<div style="text-align: justify;">
1 ) VALUTAZIONE DELLA RICORRENZA O MENO DI UN OGGETTO DI CULTO RIFERITA ALL’OPERA IMBRATTATA IN SE’ E NON AL VOLTO DI GESU’ CRISTO CHE ESSA RAFFIGURA</div>
<div style="text-align: justify;">
Nel suo provvedimento il Dott. Pomarici , dopo aver individuato nel sottoscritto l’unico soggetto avente depositato denuncia dopo lo svolgimento della rappresentazione teatrale de qua , sostiene testualmente che “ nella fattispecie oggetto di vilipendio sarebbe la riproduzione di un’opera pittorica di Andrea Mantegna , rappresentante il visò di Gesù sicché deve fondatamente dubitarsi che siffatto dipinto costituisca un oggetto di culto , indipendentemente da quanto in esso dipinto . Si vuole cioè rimarcare la differenza tra un generico ed anonimo crocifisso , che costituisce oggetto di attenzione e quindi di culto , non per la qualità artistica della scultura , ma esclusivamente per il corpo di Gesù che in esso viene rappresentato , dall’opera artistica , la cui valenza opera solo ed esclusivamente per le capacità raffigurative dell’artista , e che non viene , infatti , apprezzata per l’oggetto che rappresenta , ma per le modalità artistiche con cui l’oggetto viene rappresentato “ .</div>
<div style="text-align: justify;">
In pratica , offesi sarebbero , al limite , gli eredi del Mantegna , asserito autore del dipinto .</div>
<div style="text-align: justify;">
E’ di tutta evidenza che , ragionando a tale stregua , i delitti contestati dovrebbero considerarsi già abrogati prima di un intervento del potere legislativo in tal senso , in violazione dei princìpi fondamentali del nostro Stato , in quanto Stato di Diritto , e della divisione dei poteri che ad esso si ricollega .</div>
<div style="text-align: justify;">
Risponde, infatti, del reato di cui all’art. 404 c.p. ( offesa a un confessione religiosa mediante vilipendio o danneggiamento di cose) :</div>
<div style="text-align: justify;">
-chiunque, in luogo destinato al culto, o in luogo pubblico o aperto al pubblico, offendendo una confessione religiosa, vilipende con espressioni ingiuriose cose che formino oggetto di culto, o siano consacrate al culto, o siano destinate necessariamente all'esercizio del culto, ovvero commette il fatto in occasione di funzioni religiose, compiute in luogo privato da un ministro del culto , nonché</div>
<div style="text-align: justify;">
-chiunque pubblicamente e intenzionalmente distrugge, disperde, deteriora, rende inservibili o imbratta cose che formino oggetto di culto o siano consacrate al culto o siano destinate necessariamente all'esercizio del culto .</div>
<div style="text-align: justify;">
a ) Anzitutto , è sin troppo palese che è l’immagine stessa di Gesù Cristo ad essere oggetto di culto , non certo il pezzo di materia su cui essa è raffigurata .</div>
<div style="text-align: justify;">
Certo , che l’immagine di Gesù Cristo venga raffigurata su un oggetto , questo è in sé affermazione scontata e che , comunque , non dovrebbe certo sorprendere chi , valutando la denuncia laicamente come si premette nella richiesta di archiviazione , dovrebbe escludere in radice il verificarsi di impalpabili apparizioni .</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma è di tutta evidenza che se non costituisse oggetto di culto per un cristiano l’immagine di Gesù Cristo , ciò si tradurrebbe nella inverosimile conclusione che i cristiani sono fedeli senza culto , elemento essenziale di ogni confessione religiosa , termine quest’ultimo che , nel caso di specie , non viene riferito ad un’improvvisata setta , ma ad una religione che vanta un tradizione bimillenaria e 2 miliardi e 100 milioni di fedeli su tutto il pianeta .</div>
<div style="text-align: justify;">
A confermare l’ovvio ha provveduto la stessa Suprema Corte , precisando da sempre che : “ Agli effetti dell’art. 404 c.p. costituisce cosa oggetto di culto quella che si adora , come il crocifisso , l’immagine sacra , la reliquia etc “ ( cfr sentenza , sez. II , 28-10-1966 , n. 2419 , senza successiva pronunce contrarie ) , a smentire la singolare esclusività del crocifisso come possibile oggetto di culto per il cristiano , disposta ed evocata nel provvedimento oggi impugnato .</div>
<div style="text-align: justify;">
b ) Anche volendo discriminare tra oggetto ed oggetto , poi , l’asserzione secondo l’immagine di Gesù non possa costituire oggetto di culto per un cristiano se riprodotta su un dipinto è non solo del tutto fuori da ogni logica , ma addirittura smentita dalla storia planetaria degli ultimi due mila anni .</div>
<div style="text-align: justify;">
In primo luogo , sul piano logico , va sottolineato che il reato in oggetto tutela “ cose che formino oggetto di culto “ , espressione non solo ampia , come sottolineato dalla giurisprudenza del Supremo Collegio , ma pure inequivocabilmente rivolta ad attribuire esclusiva rilevanza alla sensibilità percettiva della collettività .</div>
<div style="text-align: justify;">
Orbene , è di comune comprensione che se il 99% degli italiani ignora chi sia stato Mantegna e , comunque , non è in grado di identificare in quella raffigurazione un quadro del Mantegna , anche perché non trattasi di quel dipinto ma di una sua mera rappresentazione più o meno similare , il 100% dei nostri connazionali , atei compresi , è ben consapevole chi sia stato Gesù Cristo .</div>
<div style="text-align: justify;">
Guardando quella figura imbrattata , almeno il 99% della popolazione nazionale vede Gesù Cristo imbrattato , non l’asserito quadro del Mantegna .</div>
<div style="text-align: justify;">
In secondo luogo , sotto il profilo più strettamente storico , l’assunto di fondo affermato dal PM , diretto ad una lettura esclusivamente artistica dell’immagine , ignora che l’immagine di Gesù Cristo è raffigurata di regola proprio su dipinti , anche di splendida fattezza e di valore artistico sicuramente tale da competere con quello del Mantegna , che sono esposti nelle chiese e che costituiscono un inestimabile patrimonio artistico , soprattutto , tra l’altro , nel nostro paese .</div>
<div style="text-align: justify;">
A meno che si voglia , in adesione a forme di radicalismo ateistico ad oggi sconosciute , declassare e , comunque , convertire ogni chiesa in pinacoteca .</div>
<div style="text-align: justify;">
Ebbene sostenere che questi dipinti , esposti in pubblici luoghi di culto , non rappresentino oggetto di culto per i fedeli , che frequentano le chiese , significa cadere in un’evidente contraddizione in termini .</div>
<div style="text-align: justify;">
Ecco che l’imbrattamento dell’immagine di Gesù Cristo integra pacificamente il reato , quanto meno , previsto dal secondo comma dell’art. 404 c.p. , a prescindere dalla sostanza con la quale tale atto viene compiuto .</div>
<div style="text-align: justify;">
Alleghiamo , al riguardo , le immagini e le cronache della rappresentazione che sono state riportate sul web e dalla stampa dell’atto di imbrattamento , non allegate alla denuncia , effettuata nell’immediatezza della rappresentazione , e quindi tali da scongiurare la declaratoria di inammissibilità della presente opposizione , in quanto ulteriori elementi di prova ( DOCC. A-D ) .</div>
<div style="text-align: justify;">
Immagini e cronache che confermano l’imbrattamento e che , ad abundantiam , attestano che la materia con la quale è stata sprezzantemente imbrattata l’immagine di Gesù Cristo era ( o era tale da poter essere ragionevolmente ritenuta ) fecale , tanto più per il fetore inequivocabile diffuso in sala in presenza di più o meno entusiasti spettatori .</div>
<div style="text-align: justify;">
Ebbene ciascuno di noi valuti se non percepirebbe come offensivo nei propri riguardi l’imbrattamento della propria immagine raffigurata su un dipinto , anche di eccellente portata artistica , tanto più se effettuato con il ricorso a materia fecale .</div>
<div style="text-align: justify;">
Il carattere offensivo di una rappresentazione , anche artistica , ha costituito il fondamento per una moltitudine di condanne per diffamazione , a cui non si è sottratta persino la satira , che avrebbe come ampia portata giustificatoria la sua vocazione canzonatoria e disincantata .</div>
<div style="text-align: justify;">
Non si riesce davvero a comprendere come debba essere pacifica la punibilità per un fatto integrante un reato perseguibile a querela , come quello di cui all’art. 596 bis c.p. , ed essere esclusa quella per analogo fatto riguardante delitti perseguibili d’ufficio , come quelli in oggetto .</div>
<div style="text-align: justify;">
Se un cittadino può legittimamente sentirsi offeso come singolo ed essere tutelato giuridicamente per la propria offensiva rappresentazione ( in spettacoli e persino in vignette ) , tale tutela , stante il disposto di cui agli artt. 404 e 403 c.p. , deve considerarsi parimenti sussistente quando egli venga offeso come fedele in relazione agli identici atti che vengono compiuti verso il figlio di Dio che si è fatto carne , vero Dio oltreché vero uomo .</div>
<div style="text-align: justify;">
E , dopo aver sottolineato con il PM che per la ricorrenza dei delitti in questione è addirittura sufficiente il dolo generico , che la condotta del sig. Castellucci avesse quella finalità offensiva è confermato dall’ulteriore documentazione prodotta come DOCC. A , B e D , che attiene ad un’intervista rilasciata dallo stesso prima dello spettacolo del gennaio scorso , in cui egli ha affermato chiaramente di voler , con la rappresentazione teatrale oggetto di denuncia , “ tirare della merda in faccia a Dio “ .</div>
<div style="text-align: justify;">
A questo punto , quindi , dopo aver preso contezza di tale inequivocabile dichiarazione confessoria , che parrebbe addirittura dimostrare come il Castellucci avesse letto gli articoli di legge in questione prima di sceneggiare la rappresentazione per essere certo della propria condanna , si può concludere che negare il carattere offensivo di quell’opera nei confronti di Gesù Cristo e di riflesso verso i cristiani significhi conferire alla propria persona una natura ultraonnipotente , tale da meritare maggior tutela giuridica ( che rivendicherebbe in sede penale , se ad essere oltraggiata fosse la propria immagine ) rispetto a quella riconoscibile a colui che viene considerato , a torto o a ragione , da oltre due miliardi di umani il Creatore , tra l’altro secondo una religione monoteistica .</div>
<div style="text-align: justify;">
Analoghe conclusioni in termini di colpevolezza e , a maggior ragione , di doveroso rinvio a giudizio , valgono per il reato di cui all’art. 403 c.p.., essendo pacificamente riscontrabili in quella rappresentazione offese ad una confessione religiosa mediante vilipendio di persone , tali dovendosi ritenere i credenti di fede cristiana , ingiuriati , dileggiati ed irrisi nella figura che rappresenta la religione che essi professano .</div>
<div style="text-align: justify;">
2 ) ANALISI DELLA COLPEVOLEZZA SULLA BASE DELLA SOLA SCENEGGIATURA</div>
<div style="text-align: justify;">
Il secondo princìpio su cui si fonda la richiesta di archiviazione è di carattere probatorio ed è ugualmente censurabile .</div>
<div style="text-align: justify;">
Non si può valutare il carattere offensivo di un’opera solo sulla base della sceneggiatura .</div>
<div style="text-align: justify;">
La lettura della stessa , infatti , si riferisce ad una valutazione che l’indagato ( o chi nella Sua compagnia per lui e per se stesso ) fa del proprio operato , fonte che , se ritenuta di per sé unicamente attendibile , escluderebbe il 90% delle condanne nel nostro sistema giudiziario .</div>
<div style="text-align: justify;">
E’ mai possibile che un regista risulti in una sceneggiatura relativa ad una sua opera colpevole di un reato ?</div>
<div style="text-align: justify;">
Ciò che rileva , come ovvio , è l’oggetto della rappresentazione per come appalesatosi in pubblico , giacché le norme invocate non puniscono i pensieri e le dichiarate intenzioni dell’autore , ma la raffigurazione pubblica del suo lavoro .</div>
<div style="text-align: justify;">
Anche a voler concedere , è sicuramente lodevole occuparsi del proprio genitore ammalato , ma ciò non deve aggiuntivamente implicare il disprezzo verso un’immagine sacra , non sussistendo nel nostro ordinamento alcuna scriminante specifica in materia .</div>
<div style="text-align: justify;">
Se volessi fare un film per sensibilizzare il pubblico sulla condizione degli anziani , non potrei insultare impunemente Castellucci imbrattando in pubblico di materia fecale il suo ritratto , cospargendolo di sputi e ( come avvenuto nella versione francese , ulteriore elemento a dimostrazione dell’inequivocabile intenzione dell’indagato ) facendolo oggetto di un lancio di granate , ciò per quanto artistica possa essere ritenuta la mia opera .</div>
<div style="text-align: justify;">
Nella fattispecie occorre riscontrare se anche una comunità religiosa , come quella cristiana , possa essere oggetto di tutela giuridica nel nostro ordinamento , attraverso la mera applicazione di norme esistenti da decenni ( poi estese a tutte le confessioni ) ed a ciò pacificamente finalizzate , o se tali disposizioni debbano ritenersi tacitamente abrogate per via giurisprudenziale , in violazione dello Stato di diritto e della divisione dei poteri , quindi anche del potere giudiziario da quello legislativo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />PQM</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />il sottoscritto Avvocato , alla luce della mancata intervenuta abrogazione degli artt. 404 e 403 c.p. , opponendosi alla richiesta di archiviazione 20-4-2012 , con avviso di deposito notificato il giorno 31-5-2012 e termine ultimo di opposizione fissato per lunedì 11-6-2012 , insiste affinché venga effettuata un’integrazione e prosecuzione delle indagini nel procedimento di cui trattasi [ indicando quale oggetto dell’investigazione suppletiva il carattere e l’intenzione blasfemi dell’azione incriminata e quali ulteriori elementi di prova la documentazione allegata al presente atto da A ad E nonché l’audizione delle persone sotto enunciate da a) a d) informate dei fatti ] e in ogni caso , anche previa fissazione di udienza ex art. 410 cpp , perché venga esercitata l’azione penale e formulata l’imputazione verso i soggetti indicati in denuncia , quindi il sig. Romeo Castellucci , gli appartenenti alla sua compagnia teatrale e i responsabili del teatro Parenti , quanto meno per i delitti di cui agli artt. 404 e 403 c.p. , con l’adozione , per quanto di competenza , da parte del Giudice di tutti i provvedimenti di legge e del caso .</div>
<div style="text-align: justify;">
Si allegano :</div>
<div style="text-align: justify;">
OMISSIS</div>
<div style="text-align: justify;">
Si indicano come persone informate dei fatti , in quanto presenti alla rappresentazione tanto da essere autrici di articoli pubblicati dalla stampa nazionale , le sigg.re o drsse :</div>
<div style="text-align: justify;">
OMISSIS</div>
<div style="text-align: justify;">
Con ossequio e deferenza .</div>
<div style="text-align: justify;">
Clusone ( Bg ) , 4 giugno 2012 .</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
AVV. PIETRO GUERINI</div>ComitatoSanCarloBorromeohttp://www.blogger.com/profile/09773590482049424028noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2251585715995152690.post-21112844257240232302012-06-04T12:05:00.000+02:002012-06-04T12:05:00.797+02:00Pubblicità irriverente<br />
<div style="text-align: justify;">
Non bastava la cosidetta "arte" di Castellucci e compari a offendere Nostro Signore, ora anche la pubblicità vilipenda la religione cattolica!</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
L'ultimo esempio è quello di un'azienda produttrice di impiati fotovoltaici (la Helios impianti spa di Grosseto) che non ha avuto alcuno scrupolo di mettere in piedi una campagna pubblicitaria basata sulla ridicolizzazione del Mistero più alto e grande della religione cattolica: la Transustanziazione.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Nello specifico, si tratta di manifesti in cui vi è la foto di una sacerdote al momento dell'elevazione della Santissima ostia, o meglio, della "O" che compone la parola "Fotovoltaico".</div>
<div style="text-align: justify;">
Di una simile trovata, come cattolici, ci riteniamo offesi, perché il sacerdote raffigurato, in quel momento, agisce in "Corpus Christi" e tra le sue mani non vi è un semplice pezzo di pane, ma il Corpo di Nostro Signore Gesù Cristo, morto in Croce per noi, il cui Sacrificio è ripetuto, in modo incruento, in ogni celebrazione.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ci auguriamo inoltre che la pubblicità non voglia proporre seriamente una specie di super-religione/filosofia sincretista trascendente tutte le confessioni religiose e basata sulla credenza nella divinità "Madre natura" (infatti la pubblicità recita:"<i>Vivere green è una filosofia di vita che va oltre il credo religioso....è salvaguardare madre natura....Io credo nel Fotovoltaico. E tu?"</i>). In ogni caso, la campagna pubblicitaria in questione compie almeno una vera e propria "profanazione", cioè infrange la sacralità dei più alti misteri, manca di rispetto verso ciò che meriterebbe la più alta riverenza, mischia il sacro con il profano.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il Comitato San Carlo Borromeo, pertanto, denuncia questo basso tentativo di sfruttare la nostra Santa Religione per scopi commerciali e si unisce al coro dei tanti cattolici che hanno trovato di pessimo gusto una simile trovata pubblicitaria.</div>
<div style="text-align: right;">
<b><i>Comitato "San Carlo Borromeo"</i></b></div>
<div style="text-align: center;">
<b><i><br /></i></b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjARo3bTbARbX0UzluHXVlB899sBRQ_XXl74uVoZrRC3BN7fHhwonghCJsnlgtVLe0SgEJ3XUNUBJ1zTM4hu3InJLhcH9RqN3q70rL-WWG1Ej6WadL_kjk4vDQPG9vxcy94n-O7AGcxm959/s1600/blasfemia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjARo3bTbARbX0UzluHXVlB899sBRQ_XXl74uVoZrRC3BN7fHhwonghCJsnlgtVLe0SgEJ3XUNUBJ1zTM4hu3InJLhcH9RqN3q70rL-WWG1Ej6WadL_kjk4vDQPG9vxcy94n-O7AGcxm959/s400/blasfemia.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<b><i><br /></i></b></div>ComitatoSanCarloBorromeohttp://www.blogger.com/profile/09773590482049424028noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2251585715995152690.post-32142539620673972772012-05-25T20:48:00.002+02:002012-05-25T20:48:32.353+02:00Domenica 13 maggio 2012, a Roma, Marcia Nazionale per la Vita. 15.000 sorrisi spezzano le catene della morte<div style="text-align: right;">
<strong><em>Fonte: Riscossa Cristiana</em></strong></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Sapete come si fa a uccidere una strega? Con colpo di fucile. Però, attenzione , il proiettile non deve essere di piombo, non servirebbe a nulla, perché contro il male i nostri mezzi di difesa ordinari sono impotenti. Ma se usate una cartuccia con un proiettile di cera, insomma una cartuccia a salve, di quelle che si usano nei film o negli spettacoli teatrali, potete uccidere la strega. Sul proiettile di cera dovete incidere la traccia di un sorriso: non è difficile, è come disegnare una mezza luna. Puntate e fate fuoco. Naturalmente il proiettile di cera non è in grado di uccidere, e il calore dello sparo lo scioglierà in pochi istanti, ma la strega morirà, perché è invulnerabile a tutto, ma non a un sorriso che si lancia verso di lei, anche se dura un attimo. Non può sopportare il sorriso, perché essa trae il suo respiro e il suo nutrimento dal male, dalle angosce, dalle tristezze che l’uomo produce e coltiva di continuo, dall’acre odore delle notti insonni, dallo sputo acido delle maldicenze e delle cattiverie. Respira e trae la sua mortifera vitalità da ogni sospiro che la nostra cattiva coscienza ci fa emettere. Si nutre del male e non è mai sazia.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<a name='more'></a><br />
<div style="text-align: justify;">
Ora non ditemi che sto vaneggiando. Vi sto solo raccontando quello che ho letto, tempo fa, nel bellissimo romanzo “Il popolo dell’autunno”, di Ray Bradbury. In un romanzo si può inventare ciò che si vuole, o si può narrare per simboli. Non nascondo che l’idea di sconfiggere il male con un sorriso mi ha sempre affascinato. Oggi ho visto che è possibile, e ho capito che quello che cercava Bradbury, noi lo abbiamo trovato.</div>
<div style="text-align: justify;">
Io oggi ero a Roma, e vi racconterò quello che ho visto e udito, né più, né meno.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ero a Roma per la Marcia Nazionale per la Vita, o meglio per proseguire quella marcia iniziata lo scorso anno a Desenzano, il 28 maggio, e proseguita per quasi un anno nel lavoro quotidiano di tanti volontari, medici, infermieri, semplici cittadini, laici o religiosi, giovani o vecchi, che anche in quest’anno si sono adoperati per strappare alla morte tante vite innocenti. L’anno scorso a Desenzano eravamo circa ottocento. Oggi a Roma eravamo 15.000; si vede che è successo qualcosa.</div>
<div style="text-align: justify;">
Arrivo al Colosseo, luogo di concentramento, poco dopo le 8,30. Siamo già in tanti (almeno tremila, mi dice un poliziotto), ma è un arrivar continuo, dalla stazione della metropolitana e a piedi. Quando il corteo si avvia, sono le 9,45, siamo già oltre diecimila, ma gli arrivi continuano. Ecco, ormai il corteo si è formato e viene chiuso dalle camionette delle forze dell’ordine. Quindicimila; la stima degli organizzatori e quella che sento dai carabinieri coincidono. Quindicimila persone non sono poche, e nell’ora abbondante passata vicino al Colosseo ho avuto modo di vedere tanti gruppi, bandiere, striscioni, cartelli. La galleria fotografica parla da sola. Sono oltre quaranta le città italiane da cui sono partiti pullman, ma ecco che troviamo anche amici che vengono dall’estero: Francia, Ungheria, Polonia, Macedonia, Repubblica Ceca, Germania, Olanda, Belgio, Spagna. Solo dalla Patria del grande Giovanni Paolo II sono venuti in più di trecento. E altri ancora, e chi ho dimenticato di citare mi perdoni. Chi è venuto alla Marcia? Tutti, vecchi e giovani, e anche giovanissimi. Laici, sacerdoti e religiosi. Arriva anche il sindaco Alemanno, con la fascia tricolore e saluta i manifestanti. Inizia a far caldo, il cielo è ancora sereno e il sole dardeggia. Il corteo si muove, aperto da un trenino per i bimbi più piccoli e da alcuni veicoli elettrici (anche l’Ordine di Malta collabora con i bravissimi organizzatori) per il trasporto degli invalidi. Ci sono gruppi silenziosi, c’è chi invece recita il Rosario, o chi canta. Roma guarda, e qualcosa di sicuro resta nel cuore di questa città apparentemente indifferente, ma che raccoglie nella sua Storia il tesoro della civiltà. Roma è il mondo, a Roma si viene da tutto il mondo. Oggi cittadini di ogni parte del mondo hanno visto quindicimila persone che sfilavano non per urlare proteste, non per esprimere odio o risentimento, ma per cantare le lodi a Dio e per riaffermare con forza (la forza immensa che hanno anche i piccoli che sono abbastanza puri per saper guardare il Cielo) che la vita è un dono, che il bambino nel seno della madre è un piccolo uomo che ha il sacrosanto diritto alla vita, che la legge non può per magia cambiare l’ingiusto in giusto.</div>
<div style="text-align: justify;">
Tanti cartelli; in nessuno di essi, ripeto, nessuno, vi era la minima parola di odio o di disprezzo per la madre sciagurata che abortisce. Ma la condanna dell’aborto e degli altri incubi, l’eutanasia, le follie genetiche, è netta, senza mezzi termini, senza quei “se” così cari al relativismo e così utili per distruggere la civiltà. “Odio per il peccato, misericordia per il peccatore”. Cosa disse nostro Signore sui suoi persecutori? “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno”.</div>
<div style="text-align: justify;">
Oggi a Roma è successo qualcosa di grande. Quindicimila persone, e tra loro anche alcuni Cardinali, i Principi della Santa Chiesa, hanno scritto una pagina di Storia, quella Storia lunga e faticosa che ricorderà la rinascita della civiltà. Nessuno era lì, a camminare per ore sotto il caldo, per cercare glorie politiche o consensi elettorali, per trarne chissà quale utile materiale. Non si fanno centinaia o migliaia di chilometri per fare questa fatica, se non ti spinge qualcosa di più grande.</div>
<div style="text-align: justify;">
“Ma in fondo, se io non ci sono, cosa cambia?”. L’ho sentita tante volte questa frase, nei mesi scorsi, nelle ultime settimane. E al proposito ricordo un’altra frase: “Il Signore vomiterà i tiepidi dalla sua bocca”. Oggi non era giornata da tiepidi, oggi era giornata da combattenti.</div>
<div style="text-align: justify;">
State tranquilli, soprattutto voi, amici laicisti in servizio permanente, che tante volte mi avete gratificato di intenzioni forcaiole e mi avete definito anche, carini, un pericolo per la democrazia. Nientemeno. I combattenti di cui parlo sono quelli tipo il piccolo Davide, che andò in guerra con la fionda per combattere il gigante Golia. Sapete perché vinse Davide? Perché confidava nel Signore.</div>
<div style="text-align: justify;">
Da questo non si scappa, meglio prenderne nota.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma infine c’era una cosa che non poteva non colpire: quindicimila persone, quindicimila sorrisi. Volti sereni, eppure di fatica se n’è fatta tanta. Volti luminosi, bastava guardarli negli occhi per rincuorarsi. Perché sorridono anche quegli stravaganti frati che hanno scelto di passare la vita in povertà, vera povertà, che alle volte fa anche saltare i pasti? Perché sorridono quelle persone che hanno la prospettiva, dopo ore di marcia sotto il sole, di infilarsi per altre ore in un pullman, verso città lontane? Che avranno mai da sorridere quelle suorine che hanno rinunciato alle mille occasioni che il mondo offre a ragazze giovani?</div>
<div style="text-align: justify;">
Perché tanti volti sorridenti? Perché “Il Regno dei Cieli è simile a un tesoro nascosto in un campo: l’uomo che lo ha scoperto lo nasconde di nuovo, e, pieno di gioia, va, vende tutto quanto possiede e compra quel campo” (Mt, 13, 44). Chiaro, no?</div>
<div style="text-align: justify;">
Due sole paroline su due signori dei quali leggo le “dichiarazioni” su AdnKronos. La prima dei signori è una signora, si chiama Roberta Agostini. Dice le solite fanfaluche, e dato che io rispetto sempre le signore, non sto neanche a riferirle. Vorrei solo chiedere alla signora Agostini: ma dove mai erano i “gruppi di estrema destra”? Altra domandina: perché non fa uno sforzo per capire che la realtà non è fatta delle vostre trite e noiose e bigotte categorie politiche? Terza domandina (e sia sincera nel rispondere): ma Lei, alla Marcia è venuta? Domandina finale: non lo sa, signora Agostini, che a dire le bugie viene il naso lungo? Come fa a dire la colossale balla che “la legge 194 ha dimezzato il numero degli aborti?” Suvvia, faccia la brava. Poi c’è un tale signor Gennaro Migliore, che definisce la manifestazione di oggi come “impresentabile”. Boh! Il signor Migliore (ecco un caso che sfata il proverbio “nomen omen”) chiarisce che ciò che dice “lo dice da uomo” e la precisazione non è di poco conto, considerando che fa parte di un partito il cui leader deve avere qualche dubbio sulla propria collocazione. Transeat. Ma anche al signor Migliore mi permetto di fare un paio di domandine: Lo sa, signor Migliore, che il “diritto all’aborto”, di cui Lei parla, non esiste nemmeno in una legge boia come la 194? Ha mai riflettuto, signor Migliore sul diritto alla vita del nascituro?</div>
<div style="text-align: justify;">
Mi risponderanno, i due sullodati signori? Ve lo saprò dire.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il corteo si è concluso a Castel Sant’Angelo, e qui concludo questo articolo che, mi scuseranno gli ardimentosi che mi leggono, non è una cronaca, ma è il racconto di quello che mi si agitava nel cuore, perché da una giornata così si esce con una tenerezza infinita, e al tempo stesso con la forza e la consapevolezza che si può uccidere la strega: tutto sta a scegliere l’arma giusta.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il prossimo appuntamento è a Roma, il 12 maggio del prossimo anno. Ma a ben guardare il prossimo appuntamento è già qui, ora, subito, perché il lavoro è troppo importante per poter sopportare soste: si tratta, molto semplicemente, di sconfiggere la morte e salvare la civiltà. Scusate se è poco. C’è un solo mezzo, e chi ancora non lo conosceva, da oggi non può più accampar scuse.</div>
<br />
<div style="text-align: right;">
<strong><em><span style="color: #cc0000;">Paolo Deotto</span></em></strong></div>ComitatoSanCarloBorromeohttp://www.blogger.com/profile/09773590482049424028noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2251585715995152690.post-50286077410871232472012-05-14T20:39:00.005+02:002012-05-15T20:45:34.553+02:00Comunicato 13 Maggio 2012 - 26699 decine!<div style="text-align: justify;">
Straordinario successo della Marcia per la Vita, svoltasi ieri a Roma: uomini e donne di tutte le età, numerosissime famiglie, associazioni, congregazioni religiose... in tutto circa 15'000 persone hanno percorso la strada che porta dal Colosseo a Castel S. Angelo con il solo scopo di manifestare senza paura e ambiguità il loro amore per quel dono unico e insostituibile di Dio che è la vita. La vita, valore fondamentale e inviolabile, va rispettata dal suo inizio, da quando il bambino, al momento del concepimento, riceve quel "soffio vitale" che lo rende a immagine e somiglianza di Dio; perciò ogni legge, come la 194, che permette la soppressione di vite innocenti è intrinsecamente ingiusta: questo è stato il messaggio, chiaro e forte, che era scritto su ogni striscione, su ogni bandiera, su ogni volto.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<a name='more'></a><br />
<div style="text-align: justify;">
Quali sono le ragioni del grande successo? Aldilà di ogni motivazione sociologica, il cattolico sa bene che senza l'aiuto di Dio il movimento pro-vita italiano non può portare nessun frutto. Se è vero che la lotta contro l'aborto si fa prima di tutto sul campo della legge naturale, è altrettanto vero che concretamente solo grazie alla Rivelazione divina, trasmessa dalla Chiesa Cattolica, è possibile una difesa integrale del diritto naturale. In più, il cattolico sa che le buone intenzioni non bastano: bisogna avere la forza per attuarle. E soltanto Dio dà la forza. Secondo la nota metafora evangelica, l'uomo semina ma solo Dio fa crescere. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>Per questo il Comitato San Carlo Borromeo ha promosso l'iniziativa della Crociata del Rosario contro l'aborto: perché Dio sostenga e assicuri lo sviluppo del necessario impegno dei cattolici in favore del diritto alla vita.</strong> La preghiera è il primo e più potente mezzo dell'azione cattolica. La Crociata del Rosario è giunta al suo termine proprio ieri, in coincidenza con la Marcia per la Vita. Il Comitato ringrazia di cuore tutte le persone che hanno aderito all'iniziativa, che hanno offerto un po' del loro tempo per chiedere alla Madre di Dio di intercedere in favore dei suoi figli. Non esitiamo a dire che le <strong><span style="color: #cc0000;"><u>26699</u></span></strong> decine del Rosario dette per le intenzioni della Crociata, sono state un elemento importante e forse decisivo del successo inaspettato della Marcia per la Vita. </div>
<div style="text-align: justify;">
Non possiamo che augurarci, e i fatti fanno ben sperare, che sia solo l'inizio di una serie di iniziative che vedano i cattolici uniti per combattere insieme una delle battaglie più importanti dei nostri tempi. </div>
<div style="text-align: right;">
<em><strong><span style="color: #660000;">Comitato "San Carlo Borromeo"</span></strong></em></div>ComitatoSanCarloBorromeohttp://www.blogger.com/profile/09773590482049424028noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2251585715995152690.post-69910024361336964882012-05-11T08:43:00.003+02:002012-05-11T08:43:58.867+02:00La sfida del dissidente cinese Chen è il simbolo della Marcia per la Vita di quest'anno<div style="text-align: right;">
<b><i>Fonte: Il Foglio</i></b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtNGJAd3Qwrgv8ukyS1Phrr3yuec7ECajiM3YjIqeuq4SRVX69WGga78SrtkfF_CZfuP-ycK4iJEEgyKuJpbw1-IrtZLs-leJOiUTFCEcIl6bF_DEFNjOoJPjHJV8Hl_PIHIK2WAMXxDCj/s1600/chen.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtNGJAd3Qwrgv8ukyS1Phrr3yuec7ECajiM3YjIqeuq4SRVX69WGga78SrtkfF_CZfuP-ycK4iJEEgyKuJpbw1-IrtZLs-leJOiUTFCEcIl6bF_DEFNjOoJPjHJV8Hl_PIHIK2WAMXxDCj/s200/chen.jpg" width="200" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Quando alcuni mesi orsono gli organizzatori del grande convegno sulla vita nascente che si terrà sabato 12maggio presso l’Ateneo Regina Apostolorum (inizio ore 14 e 30) decisero di dedicarlo al dissidente cinese Chen Guangcheng non potevanoimmaginare minimamente che questo eroe dei nostri giorni sarebbe rimbalzato sulle cronache di tutto il mondo proprio in prossimitàdell’evento. Scrissero, anzi, che si voleva ricordare un uomo che si era battuto per il diritto alla vita, ma che non si sapeva neppure se fossevivo, o morto.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<a name='more'></a><br /><br />
<div style="text-align: justify;">
La Cina, si sa, non è dietro l’angolo, e inoltre lascia passare molto facilmente lesue merci, ma non le notizie. Chen fu scelto per la sua storia avvincente (quanto bisogno di eroi veri abbiamo, oggi!), perché l’unicomodo per aiutare i dissidenti cinesi è renderli famosi nel mondo e infine perché il popolo pro life ha bisogno dei suoi eroi, dei suoisimboli… Ogni movimento ideale infatti necessita di una forza simbolica, di volti che incarnino i valori di riferimento.</div>
<div style="text-align: justify;">
Chi più credibile di coloro che sanno perdere persino la loro libertà, per difendereciò in cui credono? Per questo la prima marcia nazionale per la vita, quella del 2011, era stata dedicata al medico cubano nero OscarElías Biscet: liberato improvvisamente proprio pochi mesi prima dell’evento, Biscet si era poi collegato con i marciatori, per viatelefonica, salutandoli con la sua voce calda, gradevole, potente, nonostante gli stenti e le pene patite.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Per l’occasione alcuni ragazzi sfilarono con delle magliette rosse, simili a quelle dedicatea Che Guevara: solo che al posto del popolare guerrigliero comunista, vi era impresso il volto, anch’esso bello, virile, ma anche buono, di uneroe disarmato. Anche quest’anno, durante il convegno e la marcia del giorno successivo, in partenza alle 9 dal Colosseo, alcuni giovani e isostenitori della Laogai foundation italiana, indosseranno delle magliette, con il volto, questa volta, di Chen (così caratteristico per igrandi occhiali neri che porta sempre, essendo cieco).</div>
<div style="text-align: justify;">
Saranno con loro, oltre ai vari gruppi pro vita, ai volontari dell’Unitalsi e di Nuoviorizzonti, alle Sentinelle del mattino, ai francescani dell’Immacolata, ai membri di Regnum Christi… anche alcuni rappresentanti dellaComunità tibetana in Italia. Perché era perseguitato, Chen, e come è fuggito? Chen si è battuto per impedire lesterilizzazioni e gli aborti forzati promossi dal regime comunista: aborti a centinaia, anche su bambini sino all’ottavo o nono mese, con mammelegate al letto dagli operatori sanitari.</div>
<div style="text-align: justify;">
La momentanea libertà è arrivata, come racconta la Laogai foundation, grazie a HePeirong, una donnina minuta e coraggiosa. Costei “è stata arrestata per aver aiutato Chen a fuggire”. La casa dell’avvocatocieco era circondata giorno e notte, il villaggio intero era stato isolato. Telefono, computer e televisione confiscati. He Peirong ha raccontato che“Chen ha passato mesi sdraiato e quasi immobile, fingendo di essere in punto di morte, finché le guardie hanno allentato un poco la vigilanza.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Poi il 22 aprile, con un tempismo incredibilmente ben calcolato, ha scalato il muro del cortile, eha preso la fuga: è caduto molte volte ed è finito persino in un fiume a causa della sua cecità”. Peirong ha guidato perventi ore ed è arrivata al villaggio di Chen, travestita da corriere per ingannare le guardie. Dopo aver raccolto Chen, zuppo per la caduta nelfiume, ha guidato altre otto ore per condurlo in salvo a Pechino. Il loro piano è stato eseguito così magistralmente che leautorità si sono accorte della fuga di Chen dopo quattro giorni. Allora, però, sono cominciate le rappresaglie: amici e parenti di Chensono stati malmenati e arrestati. I figli e la madre di Chen sono in serio pericolo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Dopo aver passato sei giorni nell’ambasciata americana, Chen è stato costretto aconsegnarsi alle autorità cinesi, anche per evitare ulteriori rappresaglie contro la sua famiglia. Ora è all’ospedale Chaoyang diPechino, sorvegliato dalla polizia. Al convegno romano del 12 maggio, e alla marcia, lo ricorderemo, come si ricorda un amico e un maestro: maiconosciuto, ma che illumina con la sua vita le strade buie della nostra umanità, ancora ferita dal materialismo ateo comunista e da quello,similmente disumano, delle ideologie libertarie radicali.</div>
<div style="text-align: justify;">
Grazie, Chen, fratello cristiano della Cina, che non esiti a rischiare questa vita terrena, certoche “chi perderà la propria vita a causa mia”, e per il bene dei suoi fratelli, “la salverà”. Il tuo coraggioricorda nel modo più concreto anche altre parole di Cristo: “Non temete coloro che uccidono il corpo, ma non possono ucciderel’anima”.</div>
<div style="text-align: right;">
<b><i><span style="color: #990000;">Francesco Agnoli</span></i></b></div>ComitatoSanCarloBorromeohttp://www.blogger.com/profile/09773590482049424028noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2251585715995152690.post-18198561030697077052012-05-06T19:28:00.002+02:002012-05-06T19:28:29.057+02:00Comunicato stampa 6 Maggio 2012<div style="text-align: justify;">
Il Comitato <em>San Carlo Borromeo</em>, a meno di due settimane dalla Marcia per la Vita, rinnova l'invito a partecipare a questa importante manifestazione per il diritto alla vita che si svolgerà a Roma il 13 maggio<strong> (ritrovo al Colosseo alle 08.30).</strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Vi invitiamo pure a continuare l'impegno nella "Crociata del Rosario" contro l'aborto, promossa dal Comitato. Adesso più che mai ci è necessario l'aiuto della nostra Madre celeste per salvare tante anime ed altrettante vite, e per sanare una società malata che non ha speranza né futuro perché uccide i propri figli.</div>ComitatoSanCarloBorromeohttp://www.blogger.com/profile/09773590482049424028noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2251585715995152690.post-46432436798090741442012-05-06T19:27:00.001+02:002012-05-06T19:27:21.238+02:00La santa allegrezza<div style="text-align: right;">
<em><strong>Il Foglio del 03-05-2012</strong></em></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Perché la Marcia nazionale per la vita di Roma sarà nel segno di Gianna Beretta Molla Qualche giorno fa, il 28 aprile, ricorrevano i cinquant’anni dalla morte di santa Gianna Beretta Molla. Tra qualche giorno, il 13 maggio – dopo un grande convegno sulla vita, il giorno precedente, presso l’Ateneo Regina Apostolorum –, vi sarà la II Marcia nazionale per la vita, la prima nella capitale. Ad aprirla gli organizzatori hanno chiamato Gianna Emanuela Molla, figlia della santa e medico come lei.</div>
<div style="text-align: justify;">
“Sarà per noi un grande onore – ha dichiarato Virginia Coda Nunziante, coordinatrice della marcia – poter sentire dalla bocca di Gianna Emanuela il ricordo di una figura che è divenuta cara a milioni di persone, a milioni di pro life nel mondo intero”. Gianna Beretta Molla è famosa, soprattutto, per la sua scelta di coraggio e di sacrificio estremi. Lorenza Perfori, autrice del libro “Scegliere la vita” (Fede & Cultura), ricordava così l’eroismo della santa di Magenta: “Mentre è in attesa del quarto figlio le viene diagnosticato un grosso fibroma all’utero.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<a name='more'></a><br />
<div style="text-align: justify;">
Gianna si sottopone al necessario intervento chirurgico ma chiede di salvare il suo bambino e di proseguire la gravidanza. Così avviene. Alla fine partorisce una bimba ma, appena qualche ora dopo il taglio cesareo, le sue condizioni si aggravano. Muore una settimana dopo, a casa, dove aveva chiesto di essere riportata… Così aveva detto ai medici qualche giorno prima del parto: ‘Se dovete scegliere fra me e il bimbo, nessuna esitazione: scegliete, lo esigo, il bimbo. Salvate lui’”.</div>
<div style="text-align: justify;">
Così fu. Come è stato, nota sempre la Perfori, per tante mamme nel corso della storia, e anche oggi. La Perfori ricorda per esempio le storie di Paola Breda, di Carla Levati Ardenghi, di Rita Fedrizzi… Quest’ultima, 41 anni, muore nel 2005 dopo aver dato alla luce il suo terzo figlio. Il marito racconta: “Mia moglie si era informata, sapeva bene che se non avesse abortito non avrebbe avuto alcuna speranza di sopravvivenza, ma considerava quel figlio un dono e ha sempre sostenuto che i doni vanno riconosciuti e poi custoditi… Quando qualcuno, ed erano in tanti, le raccomandava l’aborto come unica via di scampo, lei semplicemente spiegava: ‘E’ come se mi chiedessero di uccidere uno degli altri miei due figli per salvare la mia pelle’. E così non le restava che accogliere Federico, rifiutando le massicce dosi di chemioterapia che avrebbero ucciso il cancro nel suo grembo”.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma torniamo a Gianna. C’è, prima della sua morte, una vita bellissima, da raccontare. Lo fa periodicamente la rivista Gianna, sorriso di Dio, curata dalla Fondazione dedicata alla santa. Perché si affronta il dolore, si muore in un certo modo, non all’improvviso, ma perché si è vissuto in un certo modo. Lo scriveva Gianna stessa, molto prima di morire: “Nessuno può dare ciò che non ha. Dobbiamo cioè essere ricche di grazia, e questa grazia la dobbiamo chiedere a Dio, prima di tutto con la preghiera”.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Gianna era una donna vitale, amava la vita, la famiglia; suonava il pianoforte e dipingeva; sapeva divertirsi e sorridere. Leggere le sue lettere significa entrare in contatto con un’anima delicata, nobile, piena di tatto e nello stesso tempo di forza e di energia. Era infatti una donna impegnata, con incarichi direttivi, nell’Azione cattolica e nelle Conferenze di San Vincenzo di quegli anni. Scriveva alle sue giovani: “Coloro che dicono: ‘Ognuno pensi alla sua anima’ sono da mettere nella compagnia sciagurata di Caino: ‘Che c’entro io con mio fratello, ne sono forse il custode?’.</div>
<div style="text-align: justify;">
No, noi siamo cristiani, redenti dal sangue di Dio, e formiamo un corpo solo di cui Cristo è il capo… se vogliamo che il nostro Apostolato sia fecondo, uniamo alla preghiera e all’azione il sacrificio… ‘Servite Domino in laetitia’ ci insegna la sacra Scrittura. E cos’è che aiuta la letizia? La reciproca comprensione e l’affezione vicendevole. Vogliamoci dunque bene”. Gli appunti e gli scritti di Gianna sono pieni di luce: il linguaggio è quello semplice, chiaro, diretto, concreto, comprensibile a tutti, del Vangelo e del catechismo di san Pio X, sul quale Gianna si era formata.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Le parole chiave sono “grazia”, “sacrificio”, “amore”, “preghiera”… Nulla di verboso, di prolisso, di astratto, come avviene in gran parte del chiacchierare intra-cattolico odierno. Mi viene da pensare, leggendoli, che se avessimo avuto un po’ più sante mamme (e di santi padri) e un po’ meno di sdottoreggianti teologi, la cristianità starebbe molto meglio.</div>
<div style="text-align: justify;">
Anche con il marito – e che marito!, possiamo dimenticare l’eroismo di un uomo che seguì la moglie nella sua scelta, ben sapendo di rimanere per anni senza colei che amava con tutto il cuore?– Gianna aveva un atteggiamento che ci riporta alla sua santità. Pietro era per lei non solo un uomo simpatico, buono, amabile. Era, anche, un vero dono di Dio, come i figli. Era la creatura che Cristo stesso le aveva messo sul cammino, per condividere le gioie e i dolori della vita.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Gli scriveva, dopo un anno di fidanzamento, l’11 aprile 1956: “Pietro mio carissimo, è passato un anno dal giorno del nostro fidanzamento: anno di gioie intime, di amore grande, di comprensione massima. L’augurio più bello che di tutto cuore ti faccio è questo: ancora tanti e tanti anni questi, che il Signore benedica e conservi sempre questo nostro grande amore”.</div>
<div style="text-align: right;">
<strong><em><span style="color: #990000;">Francesco Agnoli</span></em></strong></div>ComitatoSanCarloBorromeohttp://www.blogger.com/profile/09773590482049424028noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2251585715995152690.post-47176016445770306202012-04-30T14:51:00.005+02:002012-04-30T14:52:03.387+02:00Sopravvissuta all'aborto<br />
<div style="text-align: right;">
<i><b>Fonte: Veritas n. 81 - Aprile 2012</b></i></div>
<i><br /></i><br />
<div style="text-align: justify;">
<i>Gianna Jessen è nata a Los Angeles il 6 aprile 1977 in una clinica per aborti legata alla associazione Planned Parenthood. La clinica aveva consigliato alla madre di Gianna, giunta alle fine del sesto mese di gravidanza, di abortire con aborto salino, una tecnica abortista usata prevalentemente dopo il secondo trimestre. Essa consiste nell'iniettare nell'utero una soluzione salina che corrode il feto e porta alla sua morte, dovuta, tra l'altro, all'alterazione delle funzioni della placenta. In seguito, a causa delle contrazioni uterine, il feto viene espulso morto entro le seguenti 24 ore.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><br /></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Nel caso di Gianna, la tecnica non funzionò e la bambina nacque viva, dopo 18 ore. Gianna venne trasferita in ospedale e riuscì a sopravvivere, nonostante pesasse solo nove etti; tuttavia la carenza di ossigeno causata dall'aborto le ha procurato una paralisi cerebrale e muscolare. Nonostante la paralisi cerebrale Gianna Jessen imparò a camminare con tutore all'età di 3 anni. La bambina fu adottata a tre anni. A vent'anni, grazie alle cure mediche e alla fisioterapia, riuscì a ottener e la capac ità di camminare senza tutore, seppure con notevoli difficoltà.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><br /></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Nonostante la grave paralisi cerebrale, Gianna è sempre stata molto attiva nei movimenti che si oppongono all'aborto e ha raccontato la sua storia al Congresso degli Stati Uniti d’America e alla Camera dei Comuni del Regno Unito. Il suo caso è divenuto noto quando, in occasione del novantesimo anniversario dalla fondazione dell'associazione abortista Planned Parenthood, celebrata dal Senato del Colorado, il senatore Ted Harvey invitò Gianna a raccontare la sua storia ai membri del Senato. Inoltre, per sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema dell'aborto, n</i>el 2006 è <i>riuscita a partecipare e a completare la maratona di Londra, nonostante la difficoltà a correre.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Ecco la transcrizione di una conferenza a Melbourne (Australia) nel 2008 in cui Gianna Jessen racconta la sua storia :</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<br />
<a name='more'></a><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
« Sono stata abortita quando sia la mia madre biologica che il mio padre biologico avevano 17 anni. Mia madre era al 7° mese e mezzo di gravidanza quando decise di andare alla "Planned Parenthood" che è il grande fornitore di aborti nel mondo dove le consigliarono di avere un aborto praticato negli ultimi due trimestri e con la soluzione salina in cui la soluzione salina viene iniettata nell'utero, il bambino la succhia e brucia dentro e fuori e che porta la madre al parto entro le successive 24 ore. Tutti sono rimasti grandemente sorpresi e scioccati quando mi videro arrivare viva invece che morta il 6 aprile del 1977 in una clinica abortista della contea di Los Angeles. La cosa più fantastica riguardo la perfetta tempistica del mio arrivo è che il medico abortista non era ancora entrato in servizio e non gli è stata data l'opportunità di continuare con il suo piano per la mia vita che era la morte.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Io mi trovo nel bell'edificio del governatore e amo il vostro paese come amo il mio ma so che viviamo in un periodo in cui è del tutto politicamente corretto nominare il nome di Gesù Cristo in posti come questo, di portarLo in incontri come questo perché il Suo nome può mettere le persone terribilmente a disagio ma io non sono sopravvissuta per mettervi a vostro agio. E così sono stata partorita viva dopo 18 ore e dovevo essere cieca, bruciata...morta. Una fantastica vendetta è stata il fatto che il medico che ha praticato l'aborto ha dovuto firmare il mio certificato di nascita. Così so chi è ed è scritto per ogni scettico nella mia documentazione medica ‘nata dopo un aborto con soluzione salina'. Ah! Non hanno vinto! Ho fatto delle ricerche sull'uomo che ha praticato l'aborto su di me e le sue cliniche sono la più grande catena di cliniche abortiste negli USA e fatturano 70 milioni di dollari all'anno. Diversi anni fa ha detto di aver praticato un milione di aborti e che praticare aborti era la sua passione. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Vi racconto queste cose perché, signore e signori, stiamo combattendo nel mondo un'interessante battaglia, che lo si capisca o no. È una battaglia che vede affrontarsi la vita e la morte. Un'infermiera ha chiamato un'ambulanza che mi ha portato in ospedale e ciò ha del miracolo perché la prassi di allora e fino al 2002 nel mio paese era di concludere la vita di un bambino sopravvissuto all'aborto mediante strangolamento, soffocamento o lasciandolo in disparte fino al raggiungimento della morte. Ma il 5 Agosto 2002, il mio straordinario presidente Bush ha firmato il "Born Alive Infants Protection Act", facendolo diventare una legge che impedisce il ripetersi di cose simili. Vedete, spero di essere odiata fino al giorno della ma morte così posso sentire Dio su di me e capire com'è essere odiati, intendo dire che anche Cristo fu odiato. Non che io cerchi di essere odiata, ma so di esserlo già perché annuncio la vita.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Voi non mi avete preso, l'olocausto silenzioso non mi ha vinto e la mia missione, tra le altre cose, signore e signori, è questa: di portare un po' di umanità in un dibattito che è diventato una semplice questione. Abbiamo rimosso le nostre emozioni, siamo diventati più duri? Lo volete veramente? Quanti rischi vi volete prendere per raccontare la verità nell'amore, nella grazia e alzarvi ed essere odiati? Alla fine tutto questo riguarda voi...o me? Mi hanno odiata fin dal concepimento. Ma sono stata amata da molte più persone e specialmente da Dio. Sono la sua ragazza (di Dio). È meglio che siate gentili con me perché mio Padre governa il mondo. Sono costretta a dire questo: se l'aborto è una questione di "diritti della donna" dov'erano i miei? Non c'è nessuna femminista che protesta perché i miei diritti sono stati violati e la vita è stata soffocata nel nome dei "diritti delle donne"? Quando sento il disgustoso argomento secondo il quale bisognerebbe abortire i bambini disabili... oh... l'orrore che sente il mio cuore! Signore e signori ci sono cose che si possono imparare solo dai più deboli tra noi. E quando tu li soffochi tu sei il perdente. Il Signore si prende cura di loro ma tu soffrirai per sempre. E quale arroganza, assoluta arroganza nell'argomentazione secondo la quale il forte dovrebbe dominare il più debole e decidere chi dovrebbe vivere e chi morire. L'arroganza di ciò. Non realizzate che tutto il potere che pensate di possedere in realtà non c'è. È la pietà di Dio che vi sostiene anche quando odiate. Mi guardavano e dicevano: "Gianna non sarà mai niente". Una cosa sempre molto incoraggiante! Decisi di ignorarli e di lavorare con me tre volte al giorno e riuscii a tenere in alto la testa e dicevo: "Gianna non sarà mai questo, Gianna non sarà mai quello".</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Per farla in breve, imparai a camminare all'età di tre anni e mezzo con l'aiuto di un girello e di rinforzi alle braccia. Vedete, signore e signori, io sono più debole rispetto alla maggior parte di voi, ma questo è un piccolo prezzo da pagare per essere capace di benedire il mondo come faccio e offrire una speranza. A volte non comprendiamo quanto la sofferenza possa essere bella ma quando arriva ci dimentichiamo del fatto che Dio ha tutto sotto controllo e che Lui ha il suo modo per far diventare bellissime le cose più miserabili. Ho incontrato la mia madre biologica e l'ho perdonata. Sono una cristiana. Fu un momento davvero toccante. Venne ad un evento a cui partecipai due anni fa. Mi salutò e mi disse: "Sono tua madre". Fu un giorno difficile. Probabilmente penserete che sono una sciocca ma ero seduta e pensavo: "Non ti appartengo. Appartengo a Cristo. Sono la sua ragazza e sono una principessa e così non m'importa ciò che dici, o se sei arrabbiata, distrutta, non mi interessa". Così, signore e signori, avete un'opportunità, ma per un momento voglio parlare direttamente agli uomini presenti in questa stanza e fare qualcosa che non è mai stato fatto. Uomini voi siete stati fatti per grandi cose. Voi siete stati fatti per alzarvi in piedi e fare gli uomini. Voi siete stati fatti per difendere donne e bambini, non per girare la testa quando sapete che l'omicidio è un crimine e non fare niente a riguardo. Non siete stati fatti per usarci e poi lasciarci sole. Voi siete fatti per essere gentili e grandi e graziosi e forti e per vivere per qualcosa, perché, ascoltatemi, sono troppo stanca di fare il vostro lavoro. Donne non siete fatte per l'abuso, non siete fatte per stare sedute senza sapere il vostro valore. Voi siete fatte per un motivo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ora è il vostro momento. Quale tipo di persone volete essere? Ho una fiducia enorme. Ho fiducia in voi uomini che solleverete l'argomento nei dibattiti politici. Lo dico in particolare agli uomini. Vi dico siete fatti per fare grandi cose così i politici là fuori. Siete fatti per difendere ciò che è buono e giusto? Questa giovane è qui in piedi per dirvi che ora è il vostro momento. Così quali uomini volete essere? Uomini ossessionati dalla propria gloria o uomini ossessionati dalla gloria di Dio? ... Finisco con questo: alcuni di voi potranno essere annoiati dal fatto che ho parlato così tanto di Dio e di Gesù ma io non posso stare in questo mondo senza dare tutta il mio cuore, la mia mente, la mia anima e la mia forza al Cristo che mi ha dato la vita. Se pensate che io sia una sciocca questa è un'altra gioia nel mio cuore. Il mio unico scopo è di far sorridere Dio. Spero che qualcosa di quanto ho detto abbia un senso viene dal mio cuore. Dio vi benedica e vi custodisca. »</div>
<div style="text-align: right;">
<b><i>Gianna Jessen </i></b></div>ComitatoSanCarloBorromeohttp://www.blogger.com/profile/09773590482049424028noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2251585715995152690.post-23037739546857069132012-04-22T08:58:00.002+02:002012-04-22T08:58:34.654+02:00Gran Bretagna, l'insensatezza del politicamente corretto<div style="text-align: right;">
<strong><em>Fonte: Avvenire, 19 Aprile 2012</em></strong></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDyTfRGIhP1tdtn_PTdSZGuiU75sjBkLE5gVSjKmkTB5Z_AqdXdp_0Ah77P44V9FcGu4YrJZJooeIYKEPhJE4Tk9lQItqfH7fSHH2gLWNqmcF99HWDyR5_-YXCIFkEFjVdM8GLEIy6BhmD/s1600/bandiera_inglese.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="176" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDyTfRGIhP1tdtn_PTdSZGuiU75sjBkLE5gVSjKmkTB5Z_AqdXdp_0Ah77P44V9FcGu4YrJZJooeIYKEPhJE4Tk9lQItqfH7fSHH2gLWNqmcF99HWDyR5_-YXCIFkEFjVdM8GLEIy6BhmD/s200/bandiera_inglese.jpg" width="200" /></a>Non sono molti i cristiani che in Gran Bretagna hanno il coraggio di affrontare pubblicamente la potente ideologia del "politicamente corretto". Uno di questi è il cardinale Keith O’Brien, arcivescovo di Saint Andrews ed Edimburgo, che nei giorni scorsi, cogliendo gli spunti del tempo pasquale, ha lanciato l’ennesima sfida. Questa volta ha preso di mira la deriva crocifobica che sembra imperversare nel Regno Unito. La questione è tornata recentemente alla ribalta in seguito al ricorso presentato alla Corte europea dei diritti dell’uomo da un gruppo di dipendenti cristiani vessati sul posto di lavoro o licenziati per il fatto di portare al collo una croce.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<a name='more'></a><br />
<div style="text-align: justify;">
Dopo aver perso in tutti i gradi di giudizio, infatti, i lavoratori hanno deciso di rivolgersi alla Corte di Strasburgo, trovandosi di fronte, tra l’altro, l’ostinata opposizione del governo conservatore britannico guidato da David Cameron. La tesi è nota: poiché portare indosso una croce non è previsto come precetto religioso, tale atto rappresenterebbe un’intollerabile ostentazione vietata dal neutralismo del politically correct. Ed è per questo motivo che, quindi, è possibile discriminare i cristiani dai credenti in altre fedi nelle quali l’esibizione dei propri simboli religiosi rappresenta un vero e proprio obbligo. Una delle più recenti sentenze dell’Alta Corte britannica in materia, ad esempio, ha ribadito che la proibizione a una ragazza sikh di portare a scuola il kara – il braccialetto sacro – configura un vero e proprio atto di discriminazione religiosa. Lo stesso non vale per la croce dei cristiani.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Dal pulpito della cattedrale di Saint Andrews, O’Brien ha invitato tutti i credenti a portare «<em>con orgoglio (proudly) un simbolo della croce sui propri indumenti ogni giorno per tutta la vita</em>». «<em>Io so</em> – ha precisato il cardinale – <em>che molti di voi già tengono indosso una croce di Cristo, non come ostentazione né come provocazione sul posto di lavoro o in un luogo di divertimento, ma come un semplice richiamo al valore del ruolo di Gesù Cristo nella storia del mondo, e come segno del fatto che state cercando di vivere secondo i princìpi cristiani la vostra esistenza quotidiana. Non posso non gridare la mia preoccupazione</em> – ha proseguito – <em>per il crescente fenomeno di marginalizzazione della religione, in particolare di quella cristiana, che si sta diffondendo in alcuni ambiti</em>». Il cardinale ha poi concluso ricordando come «<em>la Santa Pasqua sia il tempo ideale per ricordarci la centralità della croce nella nostra fede</em>», e ribadendo la sua «<em>speranza che un numero sempre maggiore di cristiani ricorra alla pratica devozionale di esibire, in modo semplice e discreto, un piccolo crocifisso come simbolo della propria fede</em>».</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: right;">
<strong><em><span style="color: #660000;">Gianfranco Amato</span></em></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>ComitatoSanCarloBorromeohttp://www.blogger.com/profile/09773590482049424028noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2251585715995152690.post-47004180544148749272012-04-20T08:13:00.003+02:002012-04-20T08:13:56.751+02:00Carla e l' "after day abortion"<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_SoVn8ynwdzgII7-H49JJg3fyAgfycjpO_9SMidySB2M7muktmFiCY2cZgMIfc9LvsbtMYt2gURr3rF-l77c8m4X8BdZ74wPcK-o-HhMC_iOZ0Ei7CoEv6-EF2gTnbPd9d48Vko7zD7g/s200/bimbi.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_SoVn8ynwdzgII7-H49JJg3fyAgfycjpO_9SMidySB2M7muktmFiCY2cZgMIfc9LvsbtMYt2gURr3rF-l77c8m4X8BdZ74wPcK-o-HhMC_iOZ0Ei7CoEv6-EF2gTnbPd9d48Vko7zD7g/s200/bimbi.jpg" /></a>In merito alla tragedia dell'aborto è stato scritto negli ultimi trent'anni di tutto e di più e, soprattutto, da parte di penne ben più autorevoli di quella della vostra amica. Non ci sono dubbi che per i cattolici esso rappresenti la soppressione premeditata di un essere umano, anche se per molti cattolici "adulti" non si tratterebbe di omicidio (ma di che cosa, allora?) mentre per i sostenitori si tratterebbe di un diritto inalienabile della donna, comprendente anche il potere insindacabile di escludere il padre del bambino da qualsiasi decisione in merito.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
</div>
<a name='more'></a><br />La vostra amica cattolica "bambina" ricorda di aver partecipato, negli anni '70 del secolo scorso, a un acceso dibattito di matrice femminista condotto da alcune note personalità che ancora oggi siedono in Parlamento nel quale, alla sua lapalissiana obiezione : <<Il feto ha vita umana perché è frutto dell'incontro tra lo spermatozoo di un uomo e l'ovulo di una donna, perciò l'aborto volontario non può non essere considerato omicidio>>, una nota esponente del movimento abortista rispose disinvoltamente: <<Ma certo, lo sappiamo tutti che è vita umana! Ma la donna ha il diritto di rifiutare una maternità non voluta! >>. Qualche tempo dopo, la stessa signora dichiarava in un'intervista che, nel solo anno 1975, il suo movimento aveva praticato oltre diecimila aborti clandestini, servendosi anche di apparecchi e contenitori rudimentali, <<come pompe da biciclette e vecchi vasi di marmellata che funzionavano benissimo lo stesso (per raccogliere il feto estratto, n.d.r.) e, in più, servivano a far fare una risata alle donne che abortivano, sdrammatizzando l'evento>>*1. La vostra amica comprese allora che stava iniziando una triste deriva che avrebbe portato l'umanità verso mete oscure di cui non si potevano ancora intravedere gli sviluppi. O meglio, col senno di poi si sarebbero potuti benissimo indovinare: si sarebbe arrivati all'universale accettazione dell'eutanasia e alle varie forme di procreazione medicalmente assistita con eliminazione degli embrioni ritenuti inutili, nella raggiunta convinzione filosofica, anche se male argomentata, che la vita umana sia manipolabile a piacimento da parte di chi ritiene di averne il potere, laddove non sussista (o sia cessata) l'autocoscienza del soggetto interessato, sia esso feto, o neonato, o paziente in stato vegetativo o comatoso.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br />Era dal 1978 - quando entrò in vigore la legge n. 194 del 22 maggio - che la vostra amica Carla, da cattolica "bambina " quale è, si domandava come mai il legislatore - nel dare il via libera a quell'abominio che, con gentile eufemismo, fu chiamato IVG (interruzione volontaria della gravidanza) quasi a nasconderne la vera natura sotto un' elegante perifrasi - abbia limitato questa pratica nefanda ai primi novanta giorni di gestazione, invece di estenderla a tutti i nove mesi (dato che, per così dire, aveva già le mani in pasta) e a consentire addirittura l'infanticidio, quando il neonato si fosse rivelato malato, o portatore di handicap oppure, più sbrigativamente, quando la madre avesse cambiato idea circa la sua vocazione alla maternità. Infatti tra le ragioni che vengono addotte più frequentemente dai fautori dell'aborto a sostegno della sua liceità, sia giuridica che morale, c'è la verità inoppugnabile che il feto non ha vita di relazione né coscienza di sé, perciò essi sostengono che la vita del "prodotto del concepimento" (altro asettico eufemismo che la dice lunga su questa aberrante teoria antropologica, perché assimila un essere umano a un prodotto industriale) non sia vita umana a pieno titolo, degna come tale di tutela giuridica. Il feto, insomma, avrebbe all'incirca la stessa natura ontologica degli animali e delle piante e perciò non sarebbe persona in senso giuridico e filosofico. E infatti, come negare che esso sia incapace di interagire con l'ambiente, anche se autorevoli pareri scientifici sostengono che sarebbe in grado riconoscere la voce della madre (ma, ovviamente, questa teoria non viene presa in considerazione dai suoi sostenitori)? Il feto, oltretutto, è invisibile, perché rinchiuso nel ventre materno, non si sa se una volta nato sarà bello o brutto e, fino a pochi anni fa, non si poteva neppure sapere se era maschio o femmina, sano o malato.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br />Però la sua condizione assomiglia molto a quello del neonato nei primissimi giorni dopo la nascita. Neppure quest'ultimo ha coscienza di sé, anche se lo possiamo ben vedere e "sentire", anche se può reclamare a gran voce la sua pappa e se spesso di notte turba il sonno dei genitori. Neppure il neonato sa chi è, se è maschio o femmina, se è sano o malato. Allora la vostra amica - nel tentativo di capire la logica perversa che anima in tutto il mondo coloro che reputano l'aborto un'espressione di civiltà e un diritto inalienabile della donna - ha spesso domandato provocatoriamente ai suoi amici laicisti perché non venisse consentito anche l'infanticidio, quando il figlio fosse indesiderato, data la scarsissima differenza sostanziale tra i due casi. Del resto, anche nella città di Sparta, nella civilissima antica Grecia, i neonati malati o malformati venivano gettati dall'alto del monte Taigeto. In questo caso una logica - sia pur disumana - sussisteva, perché gli Spartani, popolo guerriero per eccellenza, non potevano permettersi di allevare figli meno che perfetti fisicamente. La vostra amica non ha mai ottenuto, né dai suoi amici, né dai mass-media, una seria risposta consequenziale a questa provocatoria domanda, tanto da farle pensare che il semplice fatto di poter stringere tra le proprie braccia il neonato, di poter sentire i suoi vagiti, di poter vedere se somiglia a mamma o a papà, tenesse ancora accesa nel mondo quella minima fiammella di umanità che gli risparmiasse un destino così triste e crudele.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br />Questa illusione, però, è durata solo pochi anni, perché si trattava di una spiegazione troppo semplicistica e ben poco scientifica agli occhi del "mondo". Il razionale e relativista pensiero post-moderno le ha dato un energico colpo di spugna. Un'autorevole rivista australiana, The Journal of Medical Ethics ha pubblicato un articolo dal titolo After-birth abortion: why should the baby live? che ha dato una perfetta e logica risposta alla provocatoria ma, in fondo, ingenua domanda della vostra amica: sia il feto che il neonato sono persone solo in potenza, dal momento che fino ad almeno due settimane dopo la nascita essi non presentano alcun elemento di autocoscienza, perciò l'uccisione di un neonato potrebbe essere eticamente ammissibile in tutte le circostanze in cui lo sarebbe l'aborto. Queste circostanze potrebbero essere, non solo l'imperfezione fisica del bambino, ma anche le difficoltà economiche della famiglia. E ancora: se i costi sociali, economici e psicologici sono per i potenziali genitori valide ragioni di aborto, anche se il feto è sano; se lo status morale del neonato è lo stesso del feto e se non ha alcun valore morale il fatto di essere persona solo in potenza e non in atto, allora le stesse ragioni che giustificano l'aborto dovrebbero giustificare anche l'uccisione della persona quando è allo stadio di un neonato. Quanto al limite di tempo entro il quale l'after-birth abortion sarebbe lecito, esso verrebbe individuato in due settimane dalla nascita, oltre le quali l'infanticidio non sarebbe più consentito (ma davvero!...).<br />Che dire? E' bastato aspettare pochi anni e l'interrogativo della vostra amica ha trovato una risposta perfettamente logica, perché la nefasta abitudine all'aborto - diffusasi in tutto il mondo a causa delle relative leggi che lo consentono, spacciandolo per un diritto umano - ha dato i suoi tristi frutti banalizzando un tragico evento che dovrebbe essere considerato vero e proprio omicidio.<br />L'articolo in questione ha suscitato una valanga di commenti di segno opposto, da chi evoca (giustamente) gli echi del Terzo Reich, a chi sostiene che l'idea che il bambino sia una persona non è scientifica ma è dovuta soltanto all'influenza della tradizione ebraico - cristiana, a chi osserva cinicamente che il clamore da esso suscitato in tutto il mondo faciliterà la carriera universitaria dei suoi autori.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br />Ma essi, a quanto pare, non sono stati i primi ad avanzare quell'agghiacciante teoria: essa era già stata formulata anni fa dal filosofo australiano Peter Singer, accanito animalista e avversario dello specismo, cioè della differenziazione degli esseri viventi sulla base dell'appartenenza di specie, come il razzismo discrimina in base alla razza*2. Ebbene, questo sapiente professore - nato a Melbourne nel 1946 - è figlio di ebrei viennesi emigrati in Australia perché, verosimilmente, sfuggiti o sopravvissuti alla shoà. Avrà mai pensato il Nostro che, se fosse nato in Europa appena pochi anni prima, forse sarebbe stato soppresso anche lui da neonato nelle camere a gas dei nazisti? Dopotutto essendo stato anche lui un neonato privo di autocoscienza e inutile, in quanto ebreo, agli occhi dell'ordine sociale auspicato dai nazisti, il danno non sarebbe stato poi tanto grave e tra specismo e razzismo le differenze non sono poi molte...<br />Però è curioso osservare come gli autori dell'articolo in questione abbiano sempre usato l'ambigua espressione eufemistica "aborto post-nascita" , che è palesemente una contraddizione in termini. Se volevano convincere i loro lettori che non c'è alcuna differenza tra l'uccisione dei neonati e l'interruzione della gravidanza avrebbero dovuto usare i più diretti termini infanticide o child - murderer e sarebbero stati più onesti intellettualmente. Ma evidentemente non ne hanno avuto il coraggio o forse anche a loro sarebbe sembrata una bestemmia.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: right;">
<strong><em><span style="color: #660000;">Carla D'Agostino Ungaretti</span></em></strong></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><u>NOTE</u></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
1) Cfr. "OGGI" 29.7.1976.</div>
<div style="text-align: justify;">
2) Cfr. CORRIERE DELLA SERA, "La lettura" 11.3.2012, pag. 8.</div>ComitatoSanCarloBorromeohttp://www.blogger.com/profile/09773590482049424028noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2251585715995152690.post-70385945265903316732012-03-28T08:13:00.001+02:002012-04-20T08:16:38.895+02:00L’aborto è un lutto che va elaborato<br />
<div style="text-align: justify;">
<i>(di Giulia Tanel su La Bussola del 16-03-2012)</i> Cinzia Baccaglini, laureata in Psicologia clinica e di comunità, è una delle massime esperte italiane della sindrome postaborto. Ancora oggi sono in molti quelli che ritengono che abortire sia un evento della vita come un altro, ma ormai moltissime ricerche scientifiche attestano il contrario.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="color: #990000;">Anzitutto, cosa si intende con “sindrome post-aborto”?</span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
L’espressione è stata usata per la prima volta da A. Speckhard e V. Rue nel 1992 (Postabortion Syndrome: An Emerging Public Health Concern, in Journal of Social Issues, 1992, 48(3): 96-119) per indicare alcune caratteristiche delle conseguenze psichiche delle donne che avevano abortito e che presentavano la seguente sintomatologia: l’esposizione o la diretta partecipazione, al di là delle usuali esperienze umane, a una morte intenzionalmente provocata e percepita come traumatica; la rivisitazione incontrollata e negativa dell’evento di morte rappresentato dall’aborto, per esempio attraverso ricordi improvvisi, incubi, dolore intenso e reazioni nel giorno dell’anniversario; il sussistere di tentativi intesi ad evitare, o addirittura negare, i propri ricordi e il dolore emotivo provato, con una ridotta capacità di reazione nei confronti degli altri e del proprio ambiente; l’esperienza di sintomi da accresciuta vigilanza non presenti prima dell’aborto, incluso il senso di colpa provato in rapporto alla propria sopravvivenza.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<a name='more'></a><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Nel mondo scientifico non c’è unità di vedute sul fatto che esista una “sindrome”, ossia un insieme di correlati psicopatologici sempre uguali che ricorrono tutti insieme in qualsiasi persona dopo un aborto. Non dovrebbero, invece, esserci problemi da parte di nessuno nel riconoscere che a seguito di un aborto volontario vi siano importanti conseguenze psichiche e l’onere della prova dell’opposto spetta a chi dice non esse esistano, non a chi le cura.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Fino a ora si sono evidenziati due quadri gnoseologici che ricorrono nella pratica clinica, che sono:</div>
<div style="text-align: justify;">
1. La “psicosi post-aborto”, che insorge in maniera eclatante subito dopo l’aborto.</div>
<div style="text-align: justify;">
Questo è un disturbo di natura prevalentemente psichiatrica (sono molte le mamme che devono essere ricoverate in psichiatria a seguito di tentati suicidi o suicidi falliti, o che tentano di rubare i bambini degli altri, o che si presentano davanti alle scuole aspettando invano che il loro bimbo esca…);</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
2. Il “disturbo post-traumatico da stress”, che insorge tra i tre e i sei mesi successivi all’aborto e che rimane costante fino a quando viene elaborato, o che si aggrava all’aumentare di altre esperienze traumatiche. Non va dimenticato che il “disturbo post traumatico da stress” è stato descritto per la prima volta ai reduci del Vietnam; esso consta di frequenti immagini e pensieri intrusivi; di flashback o incubi ricorrenti che fanno rivivere l’evento traumatico; di comportamenti persistenti di evitamento di circostanze associabili al trauma (ad esempio: luoghi, attività o persone che fanno ricordare l’evento traumatico. Nel caso di un aborto: i partner che hanno spinto all’aborto, l’ospedale, il ginecologo…); di sintomi persistenti di sovra-eccitamento (per esempio, irritabilità, preoccupazione, ansia, depressione, insonnia, difficoltà di concentrazione, ecc.). A questi sintomi possono aggiungersi conseguenze anche sul piano fisico, come palpitazioni, inappetenza o disturbi dell’alimentazione, disturbi del sonno, ecc.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Tra le conseguenze del “disturbo post-traumatico da stress”, non è raro l’abuso di alcol e droghe, che vengono utilizzate per cercare di dimenticare l’evento traumatico.</div>
<div style="text-align: justify;">
L’insieme di questi sintomi e conseguenze produce effetti negativi sulla vita quotidiana del soggetto che ne è affetto, sia sul piano lavorativo che relazionale. Come si accennava, questo insieme di disturbi possono insorgere subito dopo l’aborto, oppure dopo svariati anni, in quanto possono rimanere latenti anche parecchi decenni, fino a quando un evento incrociatore (un altro figlio morto, la morte del partner o dei genitori, la nascita di un figlio pensato come “sostituto” del precedente, il resoconto della vita affettiva e sessuale in menopausa, la nascita di un nipotino, eccetera) fa “scoppiare la bomba”.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
3. Ecco perché molti, a mio parere giustamente, sostengono vi sia una vera e propria “sindrome post-aborto” che sarebbe il terzo quadro gnoseologico.</div>
<div style="text-align: justify;">
<b style="color: #990000;"><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b style="color: #990000;">Le conseguenze psicologiche così descritte colpiscono tutte le donne che abortiscono oppure solo alcune di esse?</b></div>
<div style="text-align: justify;">
Le conseguenze colpiscono tutte le donne a livello esistenziale, ma questo avviene in maniera differente a seconda dell’età in cui si è abortito, dal contesto percepito come più o meno responsabile, dalla struttura di personalità, dalla vita condotta dopo l’aborto… Di certo, nella mia esperienza professionale – e non solo – non ho mai trovato una donna che mi abbia detto: “Sono felice di aver abortito”. Una mamma sa e sente di aver ucciso proprio figlio.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Poi è vero che si può continuare a sopravvivere ed entrare in una logica giustificatoria di se stesse e degli altri, e questo per tanti motivi. Certo è che molte donne giovani, nate quando la legge 194 del 1978 era già in vigore e che si sono trovate a vivere in un contesto che ha abbassato il grado di consapevolezza sul tema dell’aborto – ma non solo – non sanno capacitarsi della provenienza di quel dolore senza nome che sentono, che presenta molti sintomi diversi. Questo rende il processo di rielaborazione più difficile.</div>
<div style="text-align: justify;">
Una cosa certa è che l’aborto è un evento che incide profondamente sulla vita delle donne, trasversalmente e a tutti i livelli.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Le ricerche internazionali sono ormai molto esplicite nell’attestare danni sull’autostima, le ideazioni suicidarie, il suicidio agito, l’ansia, la depressione, l’uso di cannabinoidi, di eroina (e io aggiungerei di psicofarmaci), la rabbia verso chi le ha portate a questa scelta, i disturbi post-traumatici da stress e ad altre forme psicopatologiche e psichiatriche.</div>
<div style="text-align: justify;">
<b style="color: #990000;"><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b style="color: #990000;">Lei ha descritto diversi livelli di gravità delle conseguenze psichiche dell’aborto volontario. Come mai si verifica l’uno o l’altro?</b></div>
<div style="text-align: justify;">
L’essere umano è un’unità bio-psico-sociale-spirituale e tutto dipende da come questo insieme di fattori interagiscono. A volte sono le memorie corporee a dare il sintomo ricorsivo, sine causa organica: mi riferisco ad un’infertilità successiva, oppure un disturbo alimentare, o ginecologico, o dermatologico, o neurovegetativo. A volte è il pensiero, tramite immagini, flashbacks, pensieri intrusivi negativi – che si verificano anche in assenza di coscienza vigile: sogni e incubi ricorsivi con lo stesso tema; bimbi che dicono di uccidersi, o che non vogliono essere aiutati nell’attraversare fossi poiché la mamma li affogherebbe, etc.).</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
A volte è la socialità a manifestare dei problemi, come può essere la repulsione per tutto ciò che riguarda i neonati, o la visione di pance di mamme incinte. A volte, infine, è coinvolta la dimensione spirituale, con un sentimento di rimorso della coscienza che torna ciclicamente, in coincidenza di determinate ricorrenze: negli anniversari dell’aborto o della presunta nascita, il giorno di Natale, eccetera. Queste donne in genere vanno a confessarsi molte perché sono non riescono a perdonarsi per il loro gesto.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Bisogna porre molta attenzione nell’affrontare il vissuto dell’aborto volontario. Non è spostando la responsabilità all’esterno, verso altri accidenti di percorso, che si riparte; anzi, il modo giusto di approcciarsi è proprio quello di consentire alla paziente di riappropriarsi di quello che è successo, partendo dalla responsabilità personale: tutto il resto è “psicologia da bar”. Allo stesso modo, rendere il bimbo o il suo ricordo pari ad un “oggetto” non fa altro che spostare da quell’enorme possibilità infinita di fattori di resilienza che l’essere umano possiede e che vanno oltre il materialismo. Lo stesso dicasi delle pratiche di rendere il bambino abortito “angelo”, “energia” o altre cose di ordine spiritualista molto in voga in certa “new age psicologese” attuale.</div>
<div style="text-align: justify;">
<b style="color: #990000;"><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b style="color: #990000;">Da quanto ha potuto verificare nel Suo lavoro, vi sono differenze nei disturbi psicologici in cui incorrono le donne che praticano un aborto chirurgico rispetto a quelle che utilizzano la pillola Ru486?</b></div>
<div style="text-align: justify;">
Sì, ci sono differenze. Nell’aborto chirurgico, durante l’anestesia, vi è un periodo in cui la donna non ha coscienza di ciò che accade, a differenza del vissuto vigile, attimo dopo attimo, che è prerogativa dell’aborto tramite la pillola RU486. Il fatto è ancora più grave in quanto, una volta iniziato l’iter abortivo, la donna non ha più alcuna possibilità di tornare indietro.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
L’impatto emotivo della RU486 è ben descritto dalle scene raccontate dalle donne che l’hanno utilizzata: molte di loro hanno visto l’embrione abortito, hanno vissuto il flusso emorragico, hanno provato dolori addominali e nausea, hanno avuto vomito e diarrea… e tutto questo in presa diretta, fino all’espulsione dell’embrione. Una volta che questo accade le reazioni sono molteplici: alcune donne gettano loro figlio nel water o nella spazzatura, altre vanno a seppellirlo in cimitero di nascosto. Nell’aborto chirurgico i sintomi non emergono subito, se non con uno scompenso psicotico, ma a distanza di mesi o di anni. In ogni caso sono certa che la tendenza a fare pensieri di morte su se stesse e i tentativi di mettere fine alla propria vita subiranno un aumento e questo proprio a causa dell’aborto da RU486.</div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="color: #990000;"><br /></span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="color: #990000;">Nella sua esperienza terapeutica, ha riscontrato esservi donne che sono rimaste vittime della “sindrome post-aborto” anche dopo aver usato la pillola del giorno dopo? Molti, infatti, considerano questo “farmaco” come innocuo, mentre in realtà esso è “potenzialmente abortivo”, in quanto se vi è stata la fecondazione – cosa che nessuno saprà mai – impedisce all’embrione di annidarsi nell’utero della donna…</span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
La realtà della pillola del giorno interessa la tematica del “bambino fantasma” e la dicotomia “c’era-non c’era”. Anche in questo caso si rientra nel mondo delle memorie corporee. Il bambino fantasma diventa persecutorio. Noi non sappiamo con certezza se quel bimbo fosse stato concepito, ma dato che esistono fior di studi che dicono che le madri sanno di essere incinta prima di fare il test di gravidanza – e sanno persino di quanti bimbi! – non lo possiamo escludere. Le donne che chiedono aiuto rispetto a questa modalità di aborto in genere hanno la certezza di essere state incinta. In ogni caso, comunque, è sempre una sofferenza che va curata.</div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="color: #990000;"><br /></span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="color: #990000;">Le donne che ricorrono al Suo aiuto, in genere dopo quanto tempo riescono ad elaborare il lutto dell’aborto? Vi sono anche donne che non lo supereranno mai?</span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
Rielaborare un aborto non è dimenticare, è far sì che una ferita profonda diventi accompagnatoria, ossia che il figlio, o i figli, che non sono più in vita perché sono stati volontariamente uccisi diventino una presenza non persecutoria e fonte di sofferenza, bensì una presenza che accompagna la vita successiva dellla donna. Non esistono ricette, o un numero di sedute o tempi prestabiliti. Così come non esiste un metodo che si possa utilizzare in maniera uguale con tutti. Proporre soluzioni semplici, pret a portè, uguali per tutti nonostante il diverso funzionamento psichico, è mentire alla gente.</div>
<div style="text-align: justify;">
<b style="color: #990000;"><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b style="color: #990000;">Lei aiuta anche donne che sono ricorse alla fecondazione artificiale e che hanno visto le loro aspettative cadere nel vuoto, con un enorme perdita di embrioni umani. Potrebbe spiegarci brevemente questo aspetto?</b></div>
<div style="text-align: justify;">
Ci vorrebbe un lungo discorso,un’altra intervista. La sintesi è che il vissuto di chi ricorre senza successo alla fecondazione artificiale è uguale alle donne che praticano un aborto volontario, più vicino a quello da RU486 che a quello chirurgico…</div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="color: #990000;"><br /></span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="color: #990000;">Nell’aborto non è coinvolta solo la donna, ma anche il padre del bambino e gli eventuali nonni e fratelli. Potrebbe raccontarci un episodio in cui è stato il fratellino del bambino abortito a pagare la scelta dei propri genitori?</span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
Spesso non si parla né della sofferenza del padre del bimbo – che magari ha provato di tutto per convincere la propria partner a non abortire e la cui rabbia si trasforma in impotenza -, né di quella dei nonni – che magari inducono la figlia minore ad abortire, ma che poi nel corso della vita si ricredono per il loro malessere e quello della figlia o che lo vengono a scoprire molto tempo dopo quando avrebbero potuto dare una mano ma non sapevano niente –, né di quella dei fratelli. Scendendo nello specifico, il “disturbo post-traumatico da stress” ha caratteristiche peculiari per i bambini.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Un caso eclatante che mi è successo riguarda L. (42 anni) e C. (38) che mi hanno chiesto una consulenza per D. (6 anni), poiché da qualche mese il bambino aveva comportamenti strani: non oltrepassava più la linea di mezzo della sua stanza e se veniva invitato caldamente a farlo andava in ansia, piangeva, si agitava e urlava di non poterlo fare. Non aveva comportamenti simili in altri ambienti, solo nella sua stanza. I genitori raccontano di aver traslocata, di non avere particolari problemi, di andare d’accordo. Non vi era stato nessun lutto recente di parenti, né incidenti, né altro. L’anamnesi familiare si presentava negativa a patologie psichiatriche.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
A questo punto chiesi di vedere D. Il bimbo entra nel mio studio tranquillo: sveglio, intelligente, simpatico. La madre racconta davanti a lui quello che la preoccupa. A un certo punto mi dice che hanno traslocato perché non c’era abbastanza spazio nella casa vecchia. A questo punto Diego scoppia a piangere e urla: “No, non è vero. C’era spazio nella casa vecchia e anche in quella nuova, io ne uso solo metà. Poteva esserci anche il mio fratellino. Non lo dovevi lasciare in ospedale”.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
A quel punto la mamma scoppia a piangere e mi racconta dell’aborto. Dopo l’intervento il marito era andato a prenderla all’uscita dell’ospedale con Diego e in macchina lei, piangendo, aveva detto al marito che così, con quello che aveva fatto, Diego avrebbe avuto più spazio e più giochi. Il bambino mi riferisce mentre diceva questo la mamma si toccava la pancia e che lui le avrebbe impedito di abortire se non fosse stato a scuola Chissà quante diagnosi di iperattività e di disturbi dell’attenzione con iperattività sottendono eventi di questo tipo…</div>ComitatoSanCarloBorromeohttp://www.blogger.com/profile/09773590482049424028noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2251585715995152690.post-43200986186122087892012-03-26T12:06:00.001+02:002012-03-26T12:06:26.048+02:00Cristianofobia: in Gran Bretagna niente crocifisso al collo<div style="text-align: right;">
<i><b>Fonte: "Corrispondenza Romana"</b></i></div>
<div>
<i><b><br /></b></i></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjn3v7oHD4woRJLUkQ5T2zyIgoVwoUQY7NO0CXjxM5npqpuMM-X1lMP1eDuaKpmS-f_gkZm7tPfmSKGrH7fr90FguZqSqD9UeVu05QgppJdrVz7WAHTqC5_-qlktXZifgcFSpPjut5nLwUq/s1600/in-Gran-Bretagna-niente-crocifisso-al-collo.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjn3v7oHD4woRJLUkQ5T2zyIgoVwoUQY7NO0CXjxM5npqpuMM-X1lMP1eDuaKpmS-f_gkZm7tPfmSKGrH7fr90FguZqSqD9UeVu05QgppJdrVz7WAHTqC5_-qlktXZifgcFSpPjut5nLwUq/s1600/in-Gran-Bretagna-niente-crocifisso-al-collo.jpg" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
La croce continua a dividere e scandalizzare. Succede in Gran Bretagna, diventata ormai la terra del laicismo più spinto e dell’ostilità anticristiana più accesa. Proprio in questi giorni infatti, la Corte europea dei diritti umani di Strasburgo sta focalizzando l’attenzione sul diritto o meno di indossare il crocifisso come simbolo di appartenenza ad una ben precisa confessione religiosa. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il caso che ha spinto la Corte a muoversi risale al 2006, quando una hostess della BritishAirways è stata sospesa dal servizio per due settimane, senza stipendio, per essersi rifiutata di togliere il piccolo crocifisso d’argento che portava al collo. La donna ha fatto ricorso al tribunale per lamentare la violazione della propria libertà religiosa e per affermare l’ingiustizia subita e la disparità di trattamento rispetto ai colleghi di altre confessioni, che invece potevano indossare il velo se islamici o il turbante se sikh.</div>
<br />
<a name='more'></a><br /><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
All’epoca, il primo ministro britannico Tony Blair prese le difese della hostess, tanto che in seguito la stessa BritishAirways ha cambiato il proprio regolamento. Tuttavia, l’Alta Corte inglese, nel febbraio 2010, ha ritenuto legittime le ragioni della compagnia aerea. E così la donna ha fatto ricorso a Strasburgo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ma l’attuale governo britannico, guidato dal “conservatore” David Cameron, è pronto a schierarsi con la BritishAirways, affermando che i cristiani non hanno né il dovere né il diritto di esibire la croce come manifestazione della loro fede, diversamente da altre religioni. Una conferma dello stato desolante della società inglese. (Federico Catani)</div>ComitatoSanCarloBorromeohttp://www.blogger.com/profile/09773590482049424028noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2251585715995152690.post-92226367319259586512012-03-23T10:36:00.001+01:002012-03-23T10:36:33.025+01:00Il crimine dell'aborto<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCi4O039n6d4VfzaJ6j1i80C0ssDmE6yEeC_PLEHc07Dz-5Igs6fZxqZc5BVYTNsK4T7ubaSALrCauh1T9debVIoJtAnWliGFcT0KxZyRqWQnFXhvq89MR-hzD-E5oiTHRU6hmX_vmOzAS/s1600/aborto.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="156" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCi4O039n6d4VfzaJ6j1i80C0ssDmE6yEeC_PLEHc07Dz-5Igs6fZxqZc5BVYTNsK4T7ubaSALrCauh1T9debVIoJtAnWliGFcT0KxZyRqWQnFXhvq89MR-hzD-E5oiTHRU6hmX_vmOzAS/s200/aborto.jpg" width="200" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Il 22 maggio del 1978 entrò in vigore la legge 194 che disciplinava la cosiddetta “interruzione volontaria della gravidanza” (suona senz’altro meglio di: aborto, omicidio del concepito, infanticidio) in Italia. <b><u><span style="color: #990000;">Da allora fino ad oggi, sono stati soppressi con la benedizione della legge oltre 5 milioni di vite umane</span></u></b>. Proprio di questo si tratta. A livello mondiale siamo di fronte al genocidio più grande della storia. Ci si potrebbe chiedere come mai siamo arrivati a questo punto. Potremmo individuare molti fattori morali, culturali e psicologici ma ci sembra interessante evidenziarne uno, particolarmente importante per le sue implicazioni in ambiti anche diversi da quello dell’aborto: si tratta del diffuso vizio del legislatore di comportarsi come se fosse sciolto da ogni regola superiore, come se potesse fare astrazione della realtà, anzi, come se creasse lui stesso la realtà. In poche parole, la perversa abitudine del legislatore che vuole farsi uguale a Dio.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<a name='more'></a><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
È tipica del positivismo giuridico quella concezione secondo la quale la legge naturale o divina sarebbero frutto della fantasia degli uomini o almeno irrilevanti sul piano del diritto. Così il diritto non sarebbe “<i>ars boni et aequi</i>” ma dipenderebbe dalla pura volontà o capriccio del legislatore. La legge potrebbe di per sé, secondo la celebre “dottrina avalutativa del diritto” del positivista Kelsen, avere qualsiasi contenuto anche apparentemente (o evidentemente) ingiusto. Tale filosofia positivista del diritto ha ispirato sistemi giuridici totalitari come il comunismo e il nazismo ma resta ancora oggi un principio implicito in tutti gli ordinamenti che pretendono di definire e disciplinare realtà ed istituti indipendentemente e contro la legge naturale. La realtà italiana ed europea ci offre numerosi esempi: il matrimonio non sarebbe più l’unione tra uomo e donna, né la famiglia implicherebbe una siffatta unione. Che si tratti di una relazione tra due uomini o due donne poco importa, la volontà sovrana del legislatore illuminato estende anche a queste realtà la definizione di “matrimonio” o di “famiglia”. E tra poco, perché non ammettere relazioni tra un uomo e più donne come nei paesi islamici, o viceversa tra una donna e più uomini, o tra più uomini e più donne? Basta, in fin dei conti, che il legislatore lo voglia.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Lo stesso discorso si applica al problema del riconoscimento dei diritti della persona. Non importa se l’evidenza naturale, biologica, genetica e filosofica ti qualifica come persona: “<i>io non voglio che tu sia persona</i>”, dice il legislatore, e, come per magia, ogni diritto, anche il più fondamentale, sparisce. Oppure: “<i>tu non sei ancora persona. Persona diventerai quando lo decido io</i>”. Così, se diamo un’occhiata alle scelte alquanto arbitrarie delle legislazioni nazionali, scopriamo un panorama assai vario, incoerente e contraddittorio: per il legislatore italiano la “vita umana” inizierebbe dopo 13 settimane dal concepimento (o almeno al concepito viene allora riconosciuta una tutela più vicina a quella concessa alla persona); secondo il legislatore francese, la persona appare dopo 10 settimane; 20 settimane in Svezia, 24 in Gran Bretagna, e, negli Stati Uniti, 24 settimane a New York e 16 a Washington e chi più ne ha più ne metta. Le cose sono due: <u>o l’essere umano in una certa fase della sua esistenza è sostanzialmente diverso a seconda del luogo in cui nasce (curiosa forma di razzismo), oppure gli stati decidono arbitrariamente quando un individuo acquista la qualità di persona, negando i diritti fondamentali a chi è già oggettivamente persona</u>. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
L’atteggiamento del legislatore di oggi non è molto diverso da quello tenuto dalla Corte Suprema degli Stati Uniti nel 1857, quando con storica sentenza stabilì che “<i>i negri, a norma delle leggi civili, non sono persone […] non hanno alcun diritto o privilegio tranne quelli che preferisce loro concedere chi detiene il potere e il governo […] i negri sono tanto inferiori da non avere alcun diritto che l’uomo bianco sia tenuto a rispettare</i>”. Immagino che nessuno Stato contemporaneo esiterebbe a condannare questa sentenza. Eppure l’atteggiamento e i principi che ispirano le legislazioni abortiste sono esattamente gli stessi:<b> persona e titolare di diritti non è chi è oggettivamente e naturalmente tale (secondo criteri biologici, genetici, meta-giuridici) ma persona è chi il legislatore decide sia tale</b>. Le diverse legislazioni sceglieranno un momento tra il concepimento e la nascita, in modo quanto meno incerto ed arbitrario, nel quale si compirebbe il miracolo del passaggio dal non-umano all’umano. Per cui alla mezza notte del novantesimo o centesimo o centoquarantesimo giorno dal concepimento (e perché mai sempre “dal concepimento”?) apparirebbe qualcosa di sostanzialmente nuovo e diverso da quello che c’era prima. Una tale discontinuità nello sviluppo del feto è pura fantasia. In realtà dal momento del concepimento fino al momento della morte siamo di fronte allo stesso individuo che, autonomamente (cioè secondo leggi proprie) e grazie ad uno sviluppo continuo, esplica gradualmente tutte le potenzialità (alcune delle quali saranno esplicate solo con la pubertà) contenute in un codice genetico che possiede da quel primo momento e che lo qualifica indubitabilmente come appartenente alla specie umana. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
È assurda quindi la pretesa di legiferare come se non esistessero realtà e regole naturali che vincolino anche lo Stato: altrimenti ogni abuso diventa possibile e la forza del diritto diviene diritto della forza. La legge naturale dà forza e senso alla legge positiva e le assegna un limite aldilà del quale, come dice San Tommaso, la legge umana si corrompe: la legge che legalizza l’aborto, contraddicendo il diritto naturale, decade dalla natura stessa di legge. Solo la dottrina del diritto naturale può salvare la legge dalla barbarie e la persona dalla morte.</div>
<div style="text-align: right;">
<b><i>Alessandro Fiore</i></b></div>ComitatoSanCarloBorromeohttp://www.blogger.com/profile/09773590482049424028noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2251585715995152690.post-73334425309043477602012-03-19T22:37:00.002+01:002012-03-19T22:39:04.553+01:00Il Santo Rosario, l’arma del Cristiano<div style="text-align: right;">
<strong><em>Fonte: "Veritas" - Febbraio 2012</em></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div align="justify" class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgForQkZiVaQLJnvf_a5Kf6-oPQLsV5m3s3ZZG7KUmqv22HiuJmCvn71TZ-8KIDEpfzhEf6jkOnGFCVJQGYqQ9HyAJLPRqh_J9fUgvATtTBl9s3pTx3rflfBMNQb-rcVkMXo6Rj1IbOUO3R/s1600/Madonna_Pompei.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgForQkZiVaQLJnvf_a5Kf6-oPQLsV5m3s3ZZG7KUmqv22HiuJmCvn71TZ-8KIDEpfzhEf6jkOnGFCVJQGYqQ9HyAJLPRqh_J9fUgvATtTBl9s3pTx3rflfBMNQb-rcVkMXo6Rj1IbOUO3R/s200/Madonna_Pompei.jpg" width="144" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: #990000;">La prima fra le devozioni</span></strong><br />
È triste notare come oggi in molti focolari domestici si sia persa la pratica della recita quotidiana del Rosario, l’orazione più potente tramite la quale, come promesso dalla Madonna stessa, sono aperte le porte del Paradiso. Ci si giustifica dicendo che i ritmi frenetici dello studio o del lavoro impediscono di essere devoti a questa ammirabile preghiera. Ebbene, riflettiamo su quanti momenti “morti” abbiamo in un giorno e chiediamoci se veramente non riusciamo a dedicare un quarto d’ora per la salvezza della nostra anima. </div>
<div style="text-align: justify;">
Non sappiamo perché la Provvidenza ha scelto il Rosario come arma del cristiano per la salvezza della propria anima e la sconfitta delle eresie,<u> ma quello che conosciamo sono le grandi grazie e le conversioni ottenute con questa preghiera</u>, le eresie e le carestie vinte, nonché gli appelli continui della Madonna alla devozione al Santo Rosario. Tutto racchiuso in una preghiera semplice e, al tempo stesso, completa. Infatti le decine che lo compongono, dice S. Luigi Maria Grignion de Montfort, hanno lo scopo di:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
1) onorare le Tre Persone della SS. Trinità;<br />
2) onorare la vita, la morte e la gloria di Gesù Cristo;<br />
3) di imitare la Chiesa trionfante, di aiutare la Chiesa militante e di dare sollievo alla Chiesa purgante;<br />
4) di modellarsi sulle tre parti del salterio, di cui la prima riguarda la vita purgativa, la seconda la vita illuminativa e la terza la vita unitiva;<br />
5) colmarci di grazie in questa vita, di pace alla morte e di gloria nell’eternità.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<a name='more'></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Il Rosario contiene due elementi: l’orazione mentale e l’orazione vocale. La mentale consiste nella meditazione dei principali misteri della vita, della morte e della gloria di Gesù Cristo e della sua santissima Madre; la vocale, invece, nel dire quindici decine di Ave Maria, ognuna preceduta da un Pater, meditando e contemplando, in pari tempo, le quindici principali virtù praticate da Gesù e da Maria nei quindici misteri del Santo Rosario. <br />
Nel Rosario troviamo, dunque, le orazioni vocali più belle e perfette, ovvero il <em>Pater Noster</em> e l’Ave <em>Maria</em>. L’autore del<em> Pater Noster</em> è Gesù Cristo stesso, il Re degli Angeli e degli uomini. Il Pater è una preghiera semplice e breve, ma - al tempo stesso - ricca di insegnamenti, perché contiene tutti i nostri doveri verso Dio, gli atti di tutte le virtù e la richiesta per ogni nostro bisogno spirituale e materiale. Secondo Tertulliano, “è il compendio dei Vangeli”. <br />
Nel “Trattato della vera devozione a Maria”, il Monfort scrive che “<em>L’Ave Maria è il complimento più perfetto che si possa fare alla Vergine, perché è il complimento stesso che l’Altissimo le fece rivolgere da un Arcangelo per guadagnarsene il cuore</em>”. <strong>Se la salvezza del mondo è iniziata con le parole dell’Ave Maria, la salvezza di ciascuno di noi passa tramite questa ammirabile preghiera</strong>. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: #990000;">L’esempio dei Santi</span></strong><br />
I libri di devozione sono colmi di esempi di benefici e miracoli concessi ai veri devoti del Santo Rosario. Spesso anche noi abbiamo sperimentato la sua efficacia ottenendo grazie insperate attraverso la pratica fedele e costante di questa preghiera e la totale fiducia nella Divina Provvidenza, ma per comprendere meglio quanto esso sia potente e temuto dal demonio, leggiamo degli aneddoti riguardanti dei santi che hanno trascorso la vita a predicarne l’efficacia. <br />
<strong>San Domenico</strong> fu un grandissimo devoto del S. Rosario e la Santa Vergine lo ricompensò con benedizioni e grazie: premiò le sue fatiche con tanti miracoli, ottenne da Dio tutto ciò che chiese tramite la sua intercessione, lo rese vittorioso sugli Albigesi e lo fece patriarca di un grande Ordine. In un’apparizione al santo, la Vergine ordinò di esporre ai devoti del Rosario i sacri misteri della vita di Gesù Cristo, non soltanto perché adorino e glorifichino Nostro Signore, ma soprattutto perché regolino la loro vita sulle sue opere e sulle sue virtù. <br />
Infatti, come scrive il Monfort, come i bambini imitano i loro genitori osservandoli e conversando con loro e ne imparano il modo di esprimersi ascoltandoli, allo stesso modo i fedeli del Rosario, meditando devotamente le virtù di Gesù nei quindici misteri della sua vita, diventano somiglianti al divino Maestro con l’aiuto della sua grazia e per l’intercessione della Santa Vergine. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
A <strong>Bianca di Castiglia</strong>, regina di Francia, afflitta perché dopo 12 anni di matrimonio non aveva figli, san Domenico consigliò di recitare ogni giorno il Rosario per ottenere da Dio la grazia della maternità. Ella ascoltò le sue parole e nel 1213, diede alla luce un figlio che, però, morì dopo poco tempo. La regina intensificò la preghiera a Maria facendo anche distribuire molte corone del Rosario in tutta la corte e in parecchie città del regno. E nel 1215 nacque Luigi, la gloria di Francia e modello dei re cristiani. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
Le cronache di <strong>San Francesco</strong> raccontano che un religioso recitava, ogni giorno prima del pasto, il S. Rosario. Un volta, però, se ne dimenticò e pregò il superiore di farglielo dire prima di sedersi a tavola. Quindi si ritirò nella sua cella. Tardando a tornare, un religioso andò a chiamarlo e lo trovò risplendente di luce, con la Vergine e due angeli accanto a lui. Ad ogni Ave Maria dalla sua bocca usciva una rosa che gli Angeli ponevano sul capo della Madonna. La Vergine e gli Angeli scomparvero solo alla fine del Rosario</div>
<div style="text-align: justify;">
.</div>
<div style="text-align: justify;">
Una volta, il marchese Roberto d’Azeglio visitò l’Oratorio di <strong> S. Giovanni Bosco</strong>. Rimase ammirato dall’opera, ma criticò la recita del Rosario che considerava una pratica inutile e noiosa. Don Bosco, con fermezza e dolcezza, rispose: “<em>Io tengo molto a tale pratica e su questa potrei dire che è fondata la mia istituzione. Sarei disposto a lasciare piuttosto tante altre cose ben importanti, ma non questa</em>”. </div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>Ildefonso Schuster</strong>, il santo cardinale di Milano, chiamava tutti i cristiani a mobilitarsi per offrire il mese del Rosario, Ottobre, “<em>come un assalto generale contro le falangi infernali</em>” che turbano la pace, seminano rovine, provocano castighi sull’umanità. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
La Serva di Dio <strong>Armida Barelli</strong>, durante un viaggio in treno sta per iniziare a recitare il Rosario, quando vede davanti a lei una giovane donna pallida e triste. Prova una grande pietà e pensa di offrirle ciò che a lei dà sempre un grande sollievo. “<em>Signora, vuole dire il Rosario con me?</em>”. La sconosciuta, sorpresa, accetta. Alla fine della dolce preghiera ha il viso tutto sconvolto. “<em>Ho recitato questa corona per lei</em>”, dice la signorina Armida. “<em>Ne avevo bisogno</em>. - mormora la sconosciuta, scoppiando in pianto - <em>Sono fuggita da casa, da mio marito e vado a raggiungere un uomo a Roma. Se la mamma lo sapesse!</em>”. La donna confessa il suo dramma e il turbamento che l’ha assalita durante la recita della preghiera. Armida riesce a dire parole così persuasive da indurla a ritornare a casa. Interrompe il suo viaggio, scende a Firenze con la donna infedele, l’affida a una pensione di suore e poi scrive alla madre, perché le vada incontro.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>Alfonso, re di Léon e di Galizia</strong>, desiderando onorare la Santa Vergine col Rosario, portava al fianco una grossa corona per dare l’esempio, senza che egli, tuttavia, lo recitasse. Così indusse tutta la corte a recitarlo devotamente. Un giorno si ammalò gravemente e lo si credeva già morto, ma invece fu rapito in estasi e portato davanti al tribunale di Gesù Cristo. Vide i demoni che l’accusavano di tutti i delitti che aveva commesso e il Divin Giudice era già sul punto di condannarlo alla pena eterna. La Vergine, però, intercedette presso suo Figlio in suo favore. Sul piatto di una bilancia si buttarono tutti i suoi peccati, mentre la Madonna gettò sull’altro piatto il grosso Rosario che Alfonso aveva portato per onorarla e vi aggiunse i Rosari che, dietro il suo esempio, aveva fatto recitare. Tutto questo pesò più dei peccati ed allora la Vergine, guardandolo benignamente, gli disse: “<em>Per ricompensarti del piccolo servizio che mi hai reso portando la corona, ti ho ottenuto da mio Figlio di vivere ancora per alcuni anni. Impiegali bene e fai penitenza</em>”. Ritornato in sé il re esclamò: “<em>O benedetto Rosario della Vergine, al quale devo di essere sfuggito dalla dannazione eterna!</em>”. E dopo aver riacquistato la salute, fu sempre devoto del Rosario che recitò ogni giorno. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: #990000;">Il Rosario libera le anime dal Purgatorio</span></strong><br />
Il Rosario non è un’arma potente solo per la conversione dei peccatori o la salvezza delle nostre anime, esso riesce ad affrettare la liberazione delle anime purganti e recare loro grande sollievo e conforto. Pensiamo a quanti amici o parenti potremmo avere in Purgatorio. Facciamo loro un grande servizio recitando devotamente una Corona per la loro liberazione, ma preghiamo pure per le anime più dimenticate, cui basta, forse, una sola Corona del Rosario per terminare le loro terribili sofferenze. Un’anima che riusciamo a strappare dalle fiamme del Purgatorio pregherà per la nostra salvezza fino alla nostra morte. Che aspettiamo a pregare per loro?<br />
Nella Bolla di beatificazione di <strong>S. Giovanni Massias</strong>, domenicano, leggiamo che la Madonna gli apparve sul letto di morte e gli rivelò che per l’incessante recita del S. Rosario, egli aveva liberato dal Purgatorio un milione e quattrocentomila anime.<br />
Il <strong>Beato Annibale Maria Di Francia</strong> ci assicura che: “<em>Quando noi recitiamo la corona di Maria SS. per qualche anima purgante, essa sente quasi smorzare le ardenti fiamme che la circondano e prova un refrigerio di Paradiso</em>”.<br />
<strong>P. Pio da Pietrelcina</strong> apparve in sogno ad una signora, afflitta dalla morte del fratello. Il Padre le disse: “<em>Recita 200 Rosari e tuo fratello passerà subito in Paradiso</em>”. La mattina dopo si recò da P. Pio e appena lo incontrò, senza più pensare al sogno, gli chiese, in lacrime, dove si trovasse l’anima del fratello e che cosa poteva fare per lui. P. Pio le rispose: “<em>E non te l’ho detto stanotte? Recita 200 Rosari e tuo fratello andrà subito in Paradiso</em>”.<br />
“<em>Ti affido un tesoro: sappi tesoreggiare. Vuotiamo il Purgatorio</em>”, disse P. Pio ad una sua figlia spirituale donandole una corona. <br />
Uno straordinario apostolo del Rosario per le anime del Purgatorio fu <strong>S. Pompilio Pirrotti</strong>. Egli entrò in grande familiarità con le anime del Purgatorio e quando recitava il Rosario “<em>s’udivano le anime dei defunti rispondere la seconda parte dell’Ave Maria</em>”.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: #990000;">Atteggiamento interiore</span></strong><br />
<u>Il Rosario, per avere efficacia, deve essere recitato con costanza, totale fiducia nella Divina Provvidenza e un atteggiamento umile e devoto</u>, ricordandoci che ci troviamo nella presenza di Dio e che ogni <em>Ave Maria</em> recitata devotamente è una rosa regalata alla nostra Mamma Celeste. Come scrive il Monfort, chi recita il Rosario deve essere in grazia di Dio o almeno risoluto ad uscire dallo stato di colpa, poiché le buone opere e le preghiere fatte in peccato mortale, sono opere morte, non gradite a Dio e senza merito per la vita eterna. Inoltre per pregare bene non basta esporre le nostre domande con la più bella fra le preghiere quale è il Rosario, ma occorre anche una grande attenzione, perché Dio ascolta la voce del cuore più che la voce orale. <strong>Pregare Dio con distrazioni volontarie è una grande irriverenza che rende infruttuosi i nostri Rosari e ci riempie di peccati</strong>. Quindi cerchiamo di non distrarci, meditando le virtù che sono ricordate in ogni mistero.<br />
Perciò è consigliato, prima di iniziare una decina di fermarsi qualche attimo per concentrarsi sul mistero e chiedere sempre, per l’intercessione della Santa Vergine, una delle virtù che più risaltano nel mistero e della quale si ha più di bisogno. Al termine della Corona è sempre consigliato chiedere le grazie spirituali o materiali che vogliamo esserci concesse.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: #990000;">Rosario, pratica quotidiana</span></strong><br />
Per salvare la cristianità dall’invasione islamica, <strong>S. Pio V</strong> bandì lcrociata del Rosario, affidando le sorti della lotta alla Madonna del Rosario. E ne ebbe in premio la gloriosa vittoria a Lepanto.<br />
Il Rosario ottiene la pace, fa cessare le guerre e porta alla vittoria. S. Giovanni Bosco assicura che dove si recita il Rosario ci saranno “<em>pace e di tranquillità</em>”. E S. Teresina conferma che, per quanto grandi siano le colpe degli uomini, “<em>finché si reciterà il Rosario, Dio non abbandonerà il mondo, perché esso è potente sul Suo Cuore</em>”.<br />
<strong>Per ottenere la pace nelle famiglie, il Rosario deve tornare ad essere una pratica quotidiana</strong>. Uno degli spettacoli più belli è la famiglia riunita intorno ad un’immagine della Madonna, mentre, ogni sera, recita il Rosario. Grazie a questa devozione, nelle famiglie sono cresciuti tanti santi! Per questo motivo la pratica quotidiana del Rosario è sempre stata una preoccupazione dei genitori cattolici. <br />
La <strong>Beata Anna Maria Taigi</strong>, madre di sette figli, curava con particolare premura la recita quotidiana del Rosario nella sua famiglia, mentre nella famiglia <strong>Boscardin</strong>, riunita la sera per recitare il S. Rosario, la piccola Maria Bertilla non cedeva a nessuno l’onore di intonarlo e di enunciare i misteri. Il Servo di Dio <strong>Giuseppe Tovini</strong>, padre di dieci figli, la sera recitava il Rosario con tutta la famiglia, e “<em>tutti vi dovevano essere presenti, anche i più piccini, perché pur non comprendendo il significato di quella preghiera le orecchie infantili si assuefacevano al ritmo della recitazione</em>”. <br />
Aggrappiamoci, dunque, alla Santa Vergine attraverso questa preghiera, ricordandoci sempre ciò che Ella ha promesso ai suoi devoti e, in questi tempi così difficili per la salvezza nostra e dei nostri cari, sforziamoci di dedicare quindici minuti al giorno per assicurarci la pace nelle nostre famiglie. “<em>Non vi è mezzo più sicuro della recita quotidiana del Rosario, per invocare la benedizione di Dio sopra la famiglia</em>” (Pio XII). </div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: right;">
<strong><em>Joselito Panzica</em></strong></div>ComitatoSanCarloBorromeohttp://www.blogger.com/profile/09773590482049424028noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2251585715995152690.post-87781120941501974172012-03-16T07:32:00.005+01:002012-03-16T07:32:55.352+01:00Roberto de Mattei: in marcia per la Vita<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/EY6F1g9lDCc?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>ComitatoSanCarloBorromeohttp://www.blogger.com/profile/09773590482049424028noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2251585715995152690.post-5226356625558454232012-03-14T14:13:00.001+01:002012-03-14T14:13:05.372+01:00La blasfemia<div style="text-align: right;">
<b><i>Predica del 29 Gennaio 2012 di padre Konrad zu Loewenstein</i></b></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<i>In nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La natura precisa delle recenti blasfemie a Milano e al teatro Goldoni di Venezia non ci interessa perché, la conoscenza del male è degradante e, come dice il Libro della Sapienza, "non è la saggezza". Cosa è la blasfemia? La blasfemia è la contumelia contro Dio e può essere o eretica o non eretica.</div>
<div style="text-align: justify;">
Un esempio della blasfemia eretica è la dottrina di Calvino "che Dio sia la causa del peccato"; la blasfemia non eretica può essere o la semplice derisione o l'imprecazione. Un esempio della derisione è la parola dei giudei al Signore di "scendere dalla Croce se fosse il Figlio di Dio"; un esempio dell'imprecazione è la parola che Dio morisse. Se l'imprecazione è deliberata comprende l'odio verso Dio, che è il peccato il più grande in assoluto.</div>
<div style="text-align: justify;">
La blasfemia è un peccato contro la Religione e la Carità. Se è deliberato è un peccato mortale.</div>
<div style="text-align: justify;">
<a name='more'></a></div>
<div style="text-align: justify;">
La Religione è la virtù di rendere a Dio ciò che Gli è dovuto, cioè l'adorazione, la lode, il ringraziamento e la petizione; la Carità è la virtù, come sappiamo bene, di amare Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutta la mente, e con tutte le nostre forze.</div>
<div style="text-align: justify;">
La blasfemia può essere considerata assieme all'ateismo e al peccato in genere. Mentre l'ateismo è la negazione di Dio, la blasfemia è la contumelia contro Dio; mentre il peccato è una offesa indiretta verso Dio, la blasfemia è una offesa diretta contro Dio. La blasfemia, l'ateismo e il peccato in genere costituiscono una ribellione superba contro Dio, una ribellione che cresce sempre e che si manifesta nell'epoca moderna sempre più chiaramente. Il Salmista dice: "la superbia di coloro che ti odiano cresce sempre - superbia eorum qui te oderunt crescit semper".</div>
<div style="text-align: justify;">
La blasfemia in riparazione di cui questa Santa Messa viene celebrata è precisamente una ribellione contro Iddio Uomo, Nostro Signore Gesù Cristo + di cui il Nome sia sempre adorato. Di questa ribellione in genere parla il Salmo 2 "perché congiurano le genti e perché i popoli hanno meditato cose inani? Insorgono i re della terra e i principi congiurano insieme contro il Signore e contro il suo Messia: spezziamo le loro catene (dicono), gettiamo via i loro legami". </div>
<div style="text-align: justify;">
Ora, due caratteristiche particolari di questa ribellione sono la sua inanità e la sua empietà. La ribellione è inane, come viene espresso nel Salmo, perché è una ribellione contro l'Essere stesso, sempiterno, Onnipotente, somma di ogni perfezione, vestito di infinità Maestà e Gloria, una ribellione da un essere limitato e finito che esiste solo in quanto partecipa all'esistenza di Dio, e che è buono solo in quanto partecipa alla Sua bontà. Tutto ciò che è nell'essere umano è mancanza: mancanza di essere, mancanza di bene: questo è proprio a lui. L'essere umano è una creatura di un'ora destinata a morire, polvere alla polvere, di cui il fiore appassisce, e la gloria, la bellezza, la forza passano, si sciolgono e periscono. "Perché dunque si insuperbisce la polvere?" chiede l'Ecclesiastico (cfr Siracide 10,9).</div>
<div style="text-align: justify;">
La ribellione è empia perché è contro il nostro Padre Celeste che occorre amare con l'amore di pietà: Egli che ci ha creati, che ci conserva in esistenza, che ci ha resi figli adottivi col dono gratuito della Grazia; è empio perché è contro il nostro Fratello e Redentore Gesù Cristo + che ha preso su Se stesso tutti i nostri peccati e li ha espiati tramite la Sua Passione e Morte in una certa infinità di sofferenza. </div>
<div style="text-align: justify;">
Ma Dio non è solo l'amore e la misericordia stessa, bensì anche la santità e la giustizia, e non sarebbe la santità né la giustizia se non vendicasse le offese commesse contro di Lui. "Colui che abita nei cieli riderà su di loro" leggiamo nello stesso Salmo 2. Ci sarà dunque una punizione per questa ribellione sui ribelli: una punizione temporale o eterno, secondo la gravità del peccato e secondo il loro pentimento. Ma secondo la gravità del peccato, soprattutto coloro che sono direttamente contro Dio, ci può essere anche un castigo degli innocenti, per esempio tramite i disastri naturali o guerre, come la Madonna di Fatima ha chiaramente constatato.</div>
<div style="text-align: justify;">
Per evitare questo ultimo pericolo bisogna riparare. La Santa Messa odierna è già una riparazione, ma invito tutti, carissimi fedeli, e me come primo, di fare anche la propria riparazione, che può essere uno sforzo di combattere un determinato peccato o vizio abituale del nostro carattere, o un impegno più serio per la Preghiera o la conversione.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il Signore è molto offeso, ma sarà consolato da un amore più grande, più fervente da parte dei suoi amici.</div>
<div style="text-align: justify;">
Amen.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>In nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Sia lodato Gesù Cristo +</i></div>ComitatoSanCarloBorromeohttp://www.blogger.com/profile/09773590482049424028noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2251585715995152690.post-1237812574112557562012-03-06T07:12:00.004+01:002012-03-14T14:10:28.892+01:00Si ritorna!<div style="text-align: justify;">
Con un po' di ritardo (anche a causa delle "precipitazioni nevose straordinarie"), i responsabili del Comitato San Carlo Borromeo si sono riuniti per decidere come continuare la buona battaglia iniziata il 28 gennaio. Una cosa era sicura: il Comitato non poteva spegnersi con il successo della manifestazione contro lo spettacolo di Castellucci. Anzi, finire così e andarsene a casa tranquilli, soddisfatti di quello che si era fatto fino a quel momento, sarebbe stato ingiusto: ingiusto nei confronti di tutte quelle persone che ci avevano seguito, appoggiato, ringraziato e che ci spingevano ad andare avanti. Ma, soprattutto, ingiusto nei confronti di Nostro Signore Gesù Cristo: gli attacchi contro la Sua persona e contro la Sua dottrina certamente non si esauriscono nelle bestemmie di pseudo-artisti. Le battaglie da portare avanti sono tante e se, per grazia di Dio, il Comitato ha avuto un certo successo nella prima di queste battaglie, ció costituiva un segno eloquente della necessità e dell'opportunità di andare avanti.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
Il Comitato è nato per difendere la Fede e, per difendere la Fede, continuerà ad esistere.</div>
<div style="text-align: justify;">
Cosa fare allora? Il Santo Rosario è stato sempre l'anima del nostro apostolato, lo strumento divino scelto per riparare pubblicamente alle offese contro Cristo, e una delle preghiere più specificamente "cattoliche": capace di unire tanti cattolici desiderosi di agire in difesa di Cristo come fossero "un solo cuore e una sola anima".</div>
<div style="text-align: justify;">
Il Comitato pensa quindi che questa preghiera debba animare sempre più l'apostolato dei cattolici. Senza la preghiera l'apostolato muore, diventa un attivismo senz'anima e si inaridisce quella sorgente di grazie che fa sì che un'azione sia veramente divina e non meramente umana, destinata a perire come tutte le cose umane. Senza la grazia di Nostro Signore noi non possiamo fare assolutamente nulla nell'ordine soprannaturale. Lui stesso ce lo ha detto. La preghiera è il mezzo ordinario per ottenere queste grazie, e quale preghiera potrebbe essere migliore e più efficace di quella composta dalle parole che Cristo stesso ci ha insegnato (il "Padre Nostro"), dal ricorso alla Sua Madre Immacolata ("l'Ave Maria") e dalla glorificazione della Santissima Trinità, Principio e Fine di tutte le cose (il "Gloria al Padre")? <strong><u>Il Comitato San Carlo Borromeo propone dunque una vera e propria "Crociata del Rosario", affinché il Rosario sia la nostra arma principale in tutte le battaglie</u></strong>. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ma da quale battaglia cominciare? Oggi, proprio nel tempo in cui la Fede e la Chiesa subiscono attacchi da ogni parte, le battaglie possibili sono molte, ma c'è una battaglia che richiama in particolare la nostra attenzione: quella contro l'aborto e in difesa della vita. Ci si potrebbe chiedere quale collegamento ci sia con la cristianofobia e con la difesa della Fede. Non si tratta forse di realtà esclusivamente naturali? Pensare questo sarebbe un grave errore: la grazia e la Fede presuppongono la natura, e l'uomo, specie dopo il peccato originale, non riesce senza la Fede a conoscere e praticare sicuramente, facilmente, senza errore e integralmente, anche la semplice morale naturale. Non sorprende dunque che solo la dottrina cattolica difenda nella sua integralità, tutto il complesso di principi e valori naturali che la grazia e la morale cristiana presuppongono. Si pensi in particolare ai valori del matrimonio naturalmente indissolubile, alla sessualità naturalmente ordinata alla procreazione, alla difesa della vita dal momento del concepimento. Come diceva San Tommaso: "<em>gratia non tollit sed perficit naturam</em>". <strong>Perciò l'attacco contro la morale naturale costituisce al tempo stesso l'attacco più formidabile contro la Fede, e il più grave di questi attacchi è quello che si scatena contro il valore fondamentale e il diritto presupposto dagli altri diritti: quello della vita della persona umana. Insomma si tratta anche della più grave "cristianofobia".</strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ecco perché il Comitato ha scelto di combattere contro la piaga dell'aborto e organizzerà iniziative in questo senso. Ecco perché la "Crociata del Rosario", che proponiamo avrà come scopo speciale di implorare la grazia di Dio affinché il valore della vita dal suo inizio sia maggiormente riconosciuto e rispettato, affinché l'aborto perda gradualmente diritto di cittadinanza nelle legislazioni mondiali, europee e in particolare quella italiana, affinché Dio ispiri a tutte le madri, che magari per ignoranza o debolezza rischiano di sopprimere il proprio figlio, di abbandonare la scelta per la morte e fare la scelta per la vita. </div>
<div style="text-align: justify;">
<u>Invitiamo tutti i cattolici ad aderire alla nostra iniziativa, impegnandosi a recitare una o più decine del Rosario per le intenzioni suddette, <b><span style="color: #cc0000;">ogni giorno e fino al 13 maggio, giorno in cui avrà luogo a Roma la "marcia nazionale per la vita", alla quale anche il Comitato parteciperà</span></b>, e di comunicare questo impegno al Comitato al fine di creare una vera comunità di preghiera presente ed attiva sulla rete</u>, sicuri che si tratta di uno dei modi migliori per completare le iniziative che già esistono sul fronte "pro vita" in Italia, in Europa e in tutto il mondo. Nostro Signore e la Santissima Vergine non resteranno sordi alle preghiere di tanti loro figli.</div>
<div style="text-align: right;">
<em><strong><span style="color: #660000;">Comitato "San Carlo Borromeo</span></strong></em><br />
<em><strong><span style="color: #660000;"><br /></span></strong></em><br />
<em><strong><span style="color: #660000;"><br /></span></strong></em><br />
<em><strong><span style="color: #660000;"><br /></span></strong></em><br />
<div style="text-align: center;">
<strong><span style="color: #660000; font-size: large;"><a href="http://bastacristianofobia.blogspot.com/p/come-aderire.html">ADERISCI!</a></span></strong></div>
</div>ComitatoSanCarloBorromeohttp://www.blogger.com/profile/09773590482049424028noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2251585715995152690.post-91731729463947296012012-02-03T08:46:00.002+01:002012-02-03T08:46:06.880+01:00Roberto de Mattei: cattolici in piazza<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/6B7t4yYEyzs?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<br />ComitatoSanCarloBorromeohttp://www.blogger.com/profile/09773590482049424028noreply@blogger.com