24 settembre 2012

L'oltraggio di Venezia e il Crocifisso di Vienna

di Roberto De Mattei


E’ difficile immaginare un oltraggio contro la fede cristiana più blasfemo e provocatorio di quello che si è avuto al Festival del Cinema di Venezia il 31 agosto con la proiezione del film Paradise Faith, Fede nel Paradiso, di Ulrich Seidl, film  che ha il suo punto culminante in una sequenza in cui la protagonista, l’attrice Maria Hoffstatter, si dedica all’autoerotismo utilizzando come strumento un crocifisso. E’ inutile entrare nei particolari, che sono raccapriccianti, ma sarà bene ricordare che per un cristiano non c’è simbolo più sacro del Crocifisso, che rappresenta Gesù Cristo, l’uomo-Dio, morto sulla Croce per redimere i peccati degli uomini. Tutta la fede cristiana si riassume nella predicazione di Cristo crocifisso.
Lo scandalo di Venezia non è un episodio isolato, ma si inserisce in un quadro di cristianofobia dilagante. Lo spettacolo teatrale di Romeo Castellucci Sul concetto di Volto di Dio, messo in scena a Milano a gennaio, ha aperto quest’anno le danze. Il Festival di Venezia però è una ben più ampia cassa di risonanza, una vetrina internazionale, che ha visto accorrere giornalisti di tutto il mondo, per riferire senza alcuna indignazione della proiezione del film blasfemo, che ha avuto il premio speciale dalla Giuria.

18 settembre 2012

Cattolicesimo – Islam: due pesi, due misure

Michele Terlizzi

Vanno avanti ormai da giorni le proteste per il film di carattere antislamico “ Innocence of Muslims”. Quello che si vuole in questa sede notare non è tanto la presa da parte musulmana di una posizione netta e decisa, cosa che in forme diverse e non immorali noi cattolici dovremmo imitare quando è in ballo la nostra religione, ma il sostegno e la solidarietà di persone e istituzioni esterne all’islam, come il presidente della repubblica italiana Giorgio Napolitano.
Abbiamo già denunciato su questo blog il film “Paradise Faith", lanciato di recente alla Mostra del Cinema di Venezia, in una squallida scena del quale si vede una ragazza masturbarsi con un Crocefisso, e abbiamo già detto delle risate con le quali è stato accolto in sala. Ebbene, sporadiche
le denunce a tale insulto contro Nostro Signore (in particolare segnaliamo quella del giudice Carnevale)[1] sia da parte laica sia, ahimè, da parte cattolica.

14 settembre 2012

69° MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA 2012

A ben guardare le campagne di derisione, se non di vera e propria diffamazione contro la nostra bella e santa religione non finiscono mai. La religione della carità e dell’amore per il prossimo è anche la più perseguitata e la più vilipesa. E’ interessante considerare come certe cose non si vedono mai fatte a mussulmani o buddisti o ebrei.
Non vorrei lavarmene le mani ma purtroppo chi dovrebbe esserci maestro e guida lascia sempre perdere, a priori. Pastori che all’arrivo del lupo sono sempre dialoganti e pronti a chiedere scusa, poiché sicuramente magari in passato le pecorelle avranno combinato qualche marachella. Bisogna ammettere che questo dona alla pecorella la tentazione di combinarne veramente qualcuna.

5 settembre 2012

Comunicato stampa 5-9-2012


Ci risiamo!
Ancora una volta la cosiddetta "arte" tanto applaudita e acclamata dalla critica artistica, non è altro che semplice opera offensiva della religione cattolica.
Non era bastata la bassezza artistica di Castellucci che da un palco, spoglio come la trama da lui ideata, riteneva artistico lanciare escrementi contro il Santissimo Volto di Nostro Signore Gesù Cristo.
Non bastava l'arte erotica di Chiara Muti che, desiderosa di far parlare di sé e probabilmente farla uscire dall'anonimato della stampa, a Ravenna ha ritenuto artistico portare la storia di una suora che, vittima di un turbamento sessuale, si strappa le vesti e bacia nuda un crocefisso: trama degna di qualsiasi filmetto erotico di serie C, prodotto in qualche anonima sala cinematografica o emittente televisiva nelle più improbabili ore.

Adesso, anche la Mostra del Cinema di Venezia, che dovrebbe essere il palco dei film di livello, si abbassa a scene di blasfemia dando spazio a sconosciuti registi in cerca di fama con la ricetta che sembra riuscire meglio in questi ultimi tempi: offendere la religione cattolica!

"Paradise Faith" -è questo il titolo del film incriminato- non solo tenta di far passare il messaggio che il credente medio è un povero fanatico, incapace di vivere ed ossessionato dallo spirituale, ma addirittura in una sua scena fa masturbare la protagonista con un Crocifisso! Scena blasfema non censurata dagli organizzatori ed, anzi, accolta in sala anche con alcune risate (diaboliche)

Come cattolici, noi denunciamo un simile attacco alla nostra santa religione e siamo pronti, come per lo spettacolo di Castellucci, a scendere in piazza con la migliore arma a nostra disposizione: il Santo Rosario, per riparare pubblicamente a una simile opera blasfema.

Pertanto invitiamo tutti a questa nuova mobilitazione contro quella che risulta essere un'arte luciferina degna del più ignobile uomo.

Ancora una volta gridiamo: basta crisitanofobia!

W Cristo Re!
Comitato "San Carlo Borromeo"

4 settembre 2012

Devozione cosmica? no! solo insipienza e blasfemia


(su una Fides del 13-08-2012)  Ci è stata segnalata la messa in vendita di uno zaino della Eastpak, uno dei marchi che oggi va per la maggiore, che ci ha lasciato attoniti. Si tratta, come potete vedere dalla foto, di un tipico esempio di mancanza del più elementare rispetto per le immagini sacre cristiane.
Chiediamo a tutti i siti di ispirazione cattolica di farsi promotori di un boicottaggio dei prodotti Eastpak finché tale prodotto non viene tolto dal mercato e non vengono prodotte delle scuse adeguate.

Notate che Nostro Signore è stato vestito con una tutta spaziale, la Madonna con gli ochiali da sole e San Giuseppe con un barretto da baseball! Hanno persino dato un titolo a questo zaino: ‘cosmic devotion’: una devozione cosmica. Qui di cosmico c’è poco, di comico l’imbecillità di chi ha avuto un tale colpo di ingegno.

Scandaloso sarebbe invece il silenzio dei cristiani che con questo post rompiamo e invitiamo a rompere.
Ricordino i signori della Ditta sunnominata, che si beffano di Lui e Lo bestemmiano, che “Deus non irridetur. Quae enim seminaverit homo, haec et metet” (Dio non si irride. Quello che l’uomo semina, raccoglierà, lettera ai Galati, 6,7).

20 agosto 2012

A Ravenna in scena spettacolo blasfemo


(di Federico Catani) La blasfemia sembra non fare più notizia. Il mondo dei credenti appare piuttosto rassegnato e indifferente di fronte a spettacoli che infangano il cattolicesimo. È il caso di Sancta Susanna, pièce teatrale andata in scena tra il 6 e il 7 luglio al Ravenna Festival e che ha visto il debutto nella regia di Chiara Muti, figlia del noto Riccardo, che invece ha diretto l’orchestra. Si tratta di un’opera espressionista scritta nel 1921 da Paul Hindemith, su libretto di August Stramm.
All’epoca venne giudicata scandalosa per la sua trama, tanto che, nel 1922, il direttore d’orchestra Fritz Busch si rifiutò di dirigerla perché la riteneva oscena e blasfema. E ancora nel 1977, il primo allestimento italiano della Sancta Susanna all’Opera di Roma fu accolto da proteste e costò una denuncia al sindaco della Capitale, Giulio Carlo Argan, e al sovrintendente del Teatro romano. Lo stesso Hindemith, mentre era in vita, decise di ritirarla dalle scene. Oggi invece è stata riproposta senza alcuna contestazione e senza alcuna vergogna.

L’opera, della durata di circa 25 minuti, racconta di una giovane suora in odore di santità, Susanna, che, mentre è dedita alla preghiera, viene turbata dai gemiti sessuali di una giovane coppia, provenienti dalla finestra del convento insieme con gli odori e i colori dei fiori del giardino. Il suo turbamento la porta a strapparsi l’abito da suora e ad abbandonarsi a una pulsione erotica, rimandando alla memoria di suor Klementia che l’assiste, la vecchia storia di suor Beata, la quale, vinta dalla passione fisica, baciò nuda la testa del Crocifisso, venendo poi murata viva. Susanna riceve la condanna feroce delle consorelle che l’accusano di essere posseduta da Satana.

Tuttavia, non trattiene il desiderio e rifiuta di pentirsi. Benché Chiara Muti abbia tentato di dare una lettura spirituale dell’opera, come va di moda oggi allorquando ci si trova di fronte a scene incontestabilmente scabrose e sacrileghe, la pièce resta indubbiamente di cattivo gusto e offensiva verso tutte quelle religiose che, oggi come un tempo, con grande abnegazione, dedicano tutta la vita alla preghiera, all’espiazione e all’amore a Dio. Sottolineare, come fa la Muti, il bisogno di sfogare la propria fisicità e di riscoprire la propria femminilità e mettere come sfondo delle scene un altare con sopra il Crocifisso non fa che peggiorare il messaggio blasfemo dell’opera. (Federico Catani)

Fonte: http://www.corrispondenzaromana.it/a-ravenna-in-scena-spettacolo-blasfemo/#more-11249

25 luglio 2012

L’ora di paganesimo nel Regno Unito

Fonte: http://www.corrispondenzaromana.it


(di Gianfranco Amato) Sant’Agostino di Canterbury, ricordato come Apostolus Anglorum per la sua attività evangelizzatrice della Britannia, non deve aver preso davvero molto bene la notizia giunta in Paradiso dalla Cornovaglia. Le autorità scolastiche di quella regione del Regno Unito, infatti, hanno deciso – stando a quanto riferisce il quotidiano “Daily Mail” e la stessa BBC – di inserire la materia di paganesimo nel programma di studi fin dalla prima elementare. Così agli alunni fin dalla tenera età verranno insegnati i principi pagani, con tanto di divinità, riti, druidi, magie, festività e recupero della cultura esoterica precristiana.
Il programma, dettagliatamente elaborato dal Cornwall’s Religious Education Advisory Group, prevede, inoltre, che all’età di undici anni gli allievi comincino ad affrontare anche il moderno paganesimo cornico, e a conoscerne i luoghi di culto attraverso visite guidate. Neil Burden, componente del Consiglio della Cornovaglia con delega ai servizi per i giovani, ha dichiarato che l’iniziativa di introdurre il paganesimo tra le materie di scuola consentirà agli studenti l’«accesso ad un più ampio spettro delle fedi religiose».