28 marzo 2012

L’aborto è un lutto che va elaborato


(di Giulia Tanel su La Bussola del 16-03-2012) Cinzia Baccaglini, laureata in Psicologia clinica e di comunità, è una delle massime esperte italiane della sindrome postaborto. Ancora oggi sono in molti quelli che ritengono che abortire sia un evento della vita come un altro, ma ormai moltissime ricerche scientifiche attestano il contrario.

Anzitutto, cosa si intende con  “sindrome post-aborto”?
L’espressione è stata usata per la prima volta da A. Speckhard e V. Rue nel 1992 (Postabortion Syndrome: An Emerging Public Health Concern, in Journal of Social Issues, 1992, 48(3): 96-119) per indicare alcune caratteristiche delle conseguenze psichiche delle donne che avevano abortito e che presentavano la seguente sintomatologia: l’esposizione o la diretta partecipazione, al di là delle usuali esperienze umane, a una morte intenzionalmente provocata e percepita come traumatica; la rivisitazione incontrollata e negativa dell’evento di morte rappresentato dall’aborto, per esempio attraverso ricordi improvvisi, incubi, dolore intenso e reazioni nel giorno dell’anniversario; il sussistere di tentativi intesi ad evitare, o addirittura negare, i propri ricordi e il dolore emotivo provato, con una ridotta capacità di reazione nei confronti degli altri e del proprio ambiente; l’esperienza di sintomi da accresciuta vigilanza non presenti prima dell’aborto, incluso il senso di colpa provato in rapporto alla propria sopravvivenza.

26 marzo 2012

Cristianofobia: in Gran Bretagna niente crocifisso al collo

Fonte: "Corrispondenza Romana"


La croce continua a dividere e scandalizzare. Succede in Gran Bretagna, diventata ormai la terra del laicismo più spinto e dell’ostilità anticristiana più accesa. Proprio in questi giorni infatti, la Corte europea dei diritti umani di Strasburgo sta focalizzando l’attenzione sul diritto o meno di indossare il crocifisso come simbolo di appartenenza ad una ben precisa confessione religiosa. 

Il caso che ha spinto la Corte a muoversi risale al 2006, quando una hostess della BritishAirways è stata sospesa dal servizio per due settimane, senza stipendio, per essersi rifiutata di togliere il piccolo crocifisso d’argento che portava al collo. La donna ha fatto ricorso al tribunale per lamentare la violazione della propria libertà religiosa e per affermare l’ingiustizia subita e la disparità di trattamento rispetto ai colleghi di altre confessioni, che invece potevano indossare il velo se islamici o il turbante se sikh.

23 marzo 2012

Il crimine dell'aborto


Il 22 maggio del 1978 entrò in vigore la legge 194 che disciplinava la cosiddetta “interruzione volontaria della gravidanza” (suona senz’altro meglio di: aborto, omicidio del concepito, infanticidio) in Italia. Da allora fino ad oggi, sono stati soppressi con la benedizione della legge oltre 5 milioni di vite umane. Proprio di questo si tratta. A livello mondiale siamo di fronte al genocidio più grande della storia. Ci si potrebbe chiedere come mai siamo arrivati a questo punto. Potremmo individuare molti fattori morali, culturali e psicologici ma ci sembra interessante evidenziarne uno, particolarmente importante per le sue implicazioni in ambiti anche diversi da quello dell’aborto: si tratta del diffuso vizio del legislatore di comportarsi come se fosse sciolto da ogni regola superiore, come se potesse fare astrazione della realtà, anzi, come se creasse lui stesso la realtà. In poche parole, la perversa abitudine del legislatore che vuole farsi uguale a Dio.

19 marzo 2012

Il Santo Rosario, l’arma del Cristiano

Fonte: "Veritas" - Febbraio 2012

La prima fra le devozioni
È triste notare come oggi in molti focolari domestici si sia persa la pratica della recita quotidiana del Rosario, l’orazione più potente tramite la quale, come promesso dalla Madonna stessa, sono aperte le porte del Paradiso. Ci si giustifica dicendo che i ritmi frenetici dello studio o del lavoro impediscono di essere devoti a questa ammirabile preghiera. Ebbene, riflettiamo su quanti momenti “morti” abbiamo in un giorno e chiediamoci se veramente non riusciamo a dedicare un quarto d’ora per la salvezza della nostra anima.
Non sappiamo perché la Provvidenza ha scelto il Rosario come arma del cristiano per la salvezza della propria anima e la sconfitta delle eresie, ma quello che conosciamo sono le grandi grazie e le conversioni ottenute con questa preghiera, le eresie e le carestie vinte, nonché gli appelli continui della Madonna alla devozione al Santo Rosario. Tutto racchiuso in una preghiera semplice e, al tempo stesso, completa. Infatti le decine che lo compongono, dice S. Luigi Maria Grignion de Montfort, hanno lo scopo di:

1) onorare le Tre Persone della SS. Trinità;
2) onorare la vita, la morte e la gloria di Gesù Cristo;
3) di imitare la Chiesa trionfante, di aiutare la Chiesa militante e di dare sollievo alla Chiesa purgante;
4) di modellarsi sulle tre parti del salterio, di cui la prima riguarda la vita purgativa, la seconda la vita illuminativa e la terza la vita unitiva;
5) colmarci di grazie in  questa vita, di pace alla morte e di gloria nell’eternità.

14 marzo 2012

La blasfemia

Predica del 29 Gennaio 2012 di padre Konrad zu Loewenstein

In nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti.

La natura precisa delle recenti blasfemie a Milano e al teatro Goldoni di Venezia non ci interessa perché, la conoscenza del male è degradante e, come dice il Libro della Sapienza, "non è la saggezza". Cosa è la blasfemia? La blasfemia è la contumelia contro Dio e può essere o eretica o non eretica.
Un esempio della blasfemia eretica è la dottrina di Calvino "che Dio sia la causa del peccato"; la blasfemia non eretica può essere o la semplice derisione o l'imprecazione. Un esempio della derisione è la parola dei giudei al Signore di "scendere dalla Croce se fosse il Figlio di Dio"; un esempio dell'imprecazione è la parola che Dio morisse. Se l'imprecazione è deliberata comprende l'odio verso Dio, che è il peccato il più grande in assoluto.
La blasfemia è un peccato contro la Religione e la Carità. Se è deliberato è un peccato mortale.

6 marzo 2012

Si ritorna!

Con un po' di ritardo (anche a causa delle "precipitazioni nevose straordinarie"), i responsabili del Comitato San Carlo Borromeo si sono riuniti per decidere come continuare la buona battaglia iniziata il 28 gennaio. Una cosa era sicura: il Comitato non poteva spegnersi con il successo della manifestazione contro lo spettacolo di Castellucci. Anzi, finire così e andarsene a casa tranquilli, soddisfatti di quello che si era fatto fino a quel momento, sarebbe stato ingiusto: ingiusto nei confronti di tutte quelle persone che ci avevano seguito, appoggiato, ringraziato e che ci spingevano ad andare avanti. Ma, soprattutto, ingiusto nei confronti di Nostro Signore Gesù Cristo: gli attacchi contro la Sua persona e contro la Sua dottrina certamente non si esauriscono nelle bestemmie di pseudo-artisti. Le battaglie da portare avanti sono tante e se, per grazia di Dio, il Comitato ha avuto un certo successo nella prima di queste battaglie, ció costituiva un segno eloquente della necessità e dell'opportunità di andare avanti.

Il Comitato è nato per difendere la Fede e, per difendere la Fede, continuerà ad esistere.
Cosa fare allora? Il Santo Rosario è stato sempre l'anima del nostro apostolato, lo strumento divino scelto per riparare pubblicamente alle offese contro Cristo, e una delle preghiere più specificamente "cattoliche": capace di unire tanti cattolici desiderosi di agire in difesa di Cristo come fossero "un solo cuore e una sola anima".
Il Comitato pensa quindi che questa preghiera debba animare sempre più l'apostolato dei cattolici. Senza la preghiera l'apostolato muore, diventa un attivismo senz'anima e si inaridisce quella sorgente di grazie che fa sì che un'azione sia veramente divina e non meramente umana, destinata a perire come tutte le cose umane. Senza la grazia di Nostro Signore noi non possiamo fare assolutamente nulla nell'ordine soprannaturale. Lui stesso ce lo ha detto. La preghiera è il mezzo ordinario per ottenere queste grazie, e quale preghiera potrebbe essere migliore e più efficace di quella composta dalle parole che Cristo stesso ci ha insegnato (il "Padre Nostro"), dal ricorso alla Sua Madre Immacolata ("l'Ave Maria") e dalla glorificazione della Santissima Trinità, Principio e Fine di tutte le cose (il "Gloria al Padre")? Il Comitato San Carlo Borromeo propone dunque una vera e propria "Crociata del Rosario", affinché il Rosario sia la nostra arma principale in tutte le battaglie.

Ma da quale battaglia cominciare? Oggi, proprio nel tempo in cui la Fede e la Chiesa subiscono attacchi da ogni parte, le battaglie possibili sono molte, ma c'è una battaglia che richiama in particolare la nostra attenzione: quella contro l'aborto e in difesa della vita. Ci si potrebbe chiedere quale collegamento ci sia con la cristianofobia e con la difesa della Fede. Non si tratta forse di realtà esclusivamente naturali? Pensare questo sarebbe un grave errore: la grazia e la Fede presuppongono la natura, e l'uomo, specie dopo il peccato originale, non riesce senza la Fede a conoscere e praticare sicuramente, facilmente, senza errore e integralmente, anche la semplice morale naturale. Non sorprende dunque che solo la dottrina cattolica difenda nella sua integralità, tutto il complesso di principi e valori naturali che la grazia e la morale cristiana presuppongono. Si pensi in particolare ai valori del matrimonio naturalmente indissolubile, alla sessualità naturalmente ordinata alla procreazione, alla difesa della vita dal momento del concepimento. Come diceva San Tommaso: "gratia non tollit sed perficit naturam". Perciò l'attacco contro la morale naturale costituisce al tempo stesso l'attacco più formidabile contro la Fede, e il più grave di questi attacchi è quello che si scatena contro il valore fondamentale e il diritto presupposto dagli altri diritti: quello della vita della persona umana. Insomma si tratta anche della più grave "cristianofobia".

Ecco perché il Comitato ha scelto di combattere contro la piaga dell'aborto e organizzerà iniziative in questo senso. Ecco perché la "Crociata del Rosario", che proponiamo avrà come scopo speciale di implorare la grazia di Dio affinché il valore della vita dal suo inizio sia maggiormente riconosciuto e rispettato, affinché l'aborto perda gradualmente diritto di cittadinanza nelle legislazioni mondiali, europee e in particolare quella italiana, affinché Dio ispiri a tutte le madri, che magari per ignoranza o debolezza rischiano di sopprimere il proprio figlio, di abbandonare la scelta per la morte e fare la scelta per la vita.
Invitiamo tutti i cattolici ad aderire alla nostra iniziativa, impegnandosi a recitare una o più decine del Rosario per le intenzioni suddette, ogni giorno e fino al 13 maggio, giorno in cui avrà luogo a Roma la "marcia nazionale per la vita", alla quale anche il Comitato parteciperà, e di comunicare questo impegno al Comitato al fine di creare una vera comunità di preghiera presente ed attiva sulla rete, sicuri che si tratta di uno dei modi migliori per completare le iniziative che già esistono sul fronte "pro vita" in Italia, in Europa e in tutto il mondo. Nostro Signore e la Santissima Vergine non resteranno sordi alle preghiere di tanti loro figli.
Comitato "San Carlo Borromeo