Il Comitato "San Carlo Borromeo", purtroppo, deve registrare il tentativo da parte del Teatro "F. Parenti" e dei mezzi di informazione di "recintare" l'iniziativa all'interno di gruppi politici o ideologici ben precisi, operazione mediatica mal riuscita, proprio grazie alla trasversalità delle adesioni ricevute dal nostro Comitato (primo in Italia a denunciare uno spettacolo che diversamente sarebbe passato sotto silenzio): semplici cittadini, scuole, congregazioni religiose, parroci, Vescovi, fino ad arrivare al Sommo Pontefice.
Il Comitato si difende anche dalle accuse di ignoranza e poca maturità sentenziate dal Castellucci e lo fa con le stesse parole del regista che, forse, soffre di poca memoria.
Infatti se qualche giorno fa ha negato decisamente di aver mai voluto coprire di feci il volto di Gesù ("Che idea! Niente di più falso, di cattivo, di tendenzioso" – Libero, 20/01/2012), nel 2010 in un'intervista rilasciata all'emittente "E20 Romagna", ha dichiarato che l'obiettivo è di «far incontrare l’escatologia in questa performance con la scatologìa in senso letterale, quindi la m..... (la parola è proprio quella lì, ndr)».
Sempre nella stessa intervista, il regista si è proposto di «illuminare la m..... (sempre quella parola lì, ndr) con la luce divina» e di: «Gettare un po’di m.... (sempre quella, ndr) sul Volto di Dio»
La verità oggettiva è che questo è uno spettacolo blasfemo e pertanto il Comitato "San Carlo Borromeo" conferma la sua presenza Sabato 28 gennaio, alle ore 19 in Piazzale Libia, per riparare pubblicamente a una tale bestemmia e invita tutti i cattolici a parteciparvi.
Comitato "San Carlo Borromeo"